Titolo

Testimone inconsapevole

Autore

Gianrico Carofiglio

Data prima edizione

2002

Paese

Italia

Lingua

Italiano

Editore

Sellerio

Collana

 

Data edizione letta

2002

Pagine

316

Euro

11,00

Mini recensione

Ho conosciuto questo autore a S.Pellegrino, e essendone stata folgorata, ecco la Mini Recensione...

Quando sono andata a farmi scrivere la dedica sul libro, l'autore mi ha sorriso dicendomi "Grazie e buon divertimento!"...

BUON DIVERTIMENTO?? Avevo appena assistito alla presentazione e si parlava di un bambino ucciso, un extracomunitario accusato del delitto, un avvocato depresso (ma che lavora anche per la LAV!) e sull'orlo del suicidio... insomma, poco da stare allegri!

E invece, ho scoperto un libro davvero esilarante.

Il protagonista è un avvocato che non sempre ha scelto bene le persone da difendere, e quindi ha qualche discreto rimorso di coscienza; è stato appena lasciato dalla moglie, soffre di attacchi di panico (ma butta gli psicofarmaci nel wc :-) ), non prende gli ascensori, fa cose strane ...

Un giorno "sbatte" in un caso da prima pagina, e vi si appassiona talmente che il solo fatto di lavorarci gli restituirà la gioia di vivere.

Il giallo, lo dico subito, se non vi piacciono i casi insoluti non fa per voi; infatti, non "risolve". Ma il modo di scrivere è veramente intrigante. Lo stile è un po' Piazzesico, l'avvocato è un gran citazionista. Libri, canzoni, film, quadri, foto, ce n'è per tutti gusti. Ma non è pieno di sè (ma neanche affascinante) come La Marca. Ed essendo anche parecchio più giovane (pur essendo comunque vecchio, dato che Carofiglio è del 1961... ;-)) ) anche le citazioni sono più abbordabili, quantomeno per me!

Ci sono pagine commoventi, forse a volte è un po' retorico... e a tratti mi è sembrato di riconoscere frasi già sentite. Ma essendo il primo romanzo... lascia ben sperare.

Quasi tutta l'ultima parte del libro è occupata dal dibattimento in aula, qui il ritmo si allenta un po', ma è comunque piacevole, oltre che moooolto istruttivo.

Sullo sfondo, la città di Bari, una nuova storia d'amore, un incontro/scontro con la mafia del luogo.

Non vedo l'ora di leggere il prossimo...

C'è un'altra cosa; Carofiglio usa una modalità particolare (anche se usata anche da parecchi altri autori) nello scrivere i dialoghi, non so come si chiami tecnicamente, nè se abbia effettivamente un nome. Scrive prima le cose che il suo protagonista vorrebbe dire (e quindi ci fa credere che le stia dicendo davvero) e poi quello che in realtà dice, ma mischiato con ciò che pensa...

La cosa, le prime volte, è spiazzante e divertente. Poi (la usa sempre) diventa un po' ripetitiva, ma ha lo stesso il suo effetto.

Siccome non sono sicura di essermi spiegata, e siccome voglio darvi un "assaggio" del libro, riporto in coda un piccolo brano, sperando di dare un nome a questa tecnica... e sperando anche di invogliare "qualcuno" a leggere il romanzo!

La "situation" è: l'avvocato incontra in spiaggia una vecchia amica

della ex moglie... ed è un classico... :-DD

 

-Mi avvolse in una nuvola di Opium mentre si abbassava ad abbracciarmi.

Al mare l'Opium? Sapevo per certo che, dopo la separazione, aveva detto molte cose di me, nessuna delle quali piacevole. Adesso, in perfetta coerenza con il suo personaggio, mi abbracciava, mi baciava e mi chiedeva cosa avessi fatto in tutto quel tempo.

"Guido, come stai bene! Hai fatto palestra questo inverno? Sei solo o con qualche fidanzata?"

Ammiccante, stile: a me puoi dirlo, che mi limiterò a mettere un annuncio sul giornale e qualche centinaio di manifesti per la città.

"Sì, stronza, sono solo e vorrei restarci. Comunque visto che sei venuta a rompere le palle, ho qualcosa da dirti, perciò ascoltami bene. le tue cene sono sempre state una tortura e soprattutto il mangiare faceva schifo. lo so che tutti dicevano che eri una gran cuoca e questo resterà per me, sempre, un mistero. Tuo marito, se possibile, è peggio di te. E i vostri amici, se possibile, sono peggio di lui. Una volta mi proposero anche di iscrivermi al Rotary. Volevo dirti che sono comunista. Per tante sere, per tanti anni hai avuto a cena un

comunista. Capito?"

Queste cose, e altre, avrei voluto dire. Ovviamente invece risposi con nauseante garbo. Sì ero solo, no non avevo nessuna fidanzata, sì dicevo sul serio, no non vedevo Sara da tempo. Ah, lei era qui al mare da sola? Con Mario avevano dei problemi? E chi non ne avrebbe avuti di problemi, con Mario. Anche con lei, se è per questo. Dovevamo vederci, una sera di queste? lei e io? Certo, come no. Se avevo il suo numero di cellulare? Credevo proprio di sì. Ah, non potevo perché ne aveva uno nuovo. Allora era il caso che me lo desse. Allora l'avrei chiamata? Ci contava. Certo, poteva contarci. Sicuro. Ciao, a presto, bacio, Opium, ancora bacio e gran finale con strizzatina d'occhio.-