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«La tozza eppur poderosa mole della Torre di Carlo V, da sempre, ha contraddistinto il panorama di Porto Empedocle: sia che si giunga da est, attraverso la Valle dei Templi; oppure da ovest, per la direttrice Sciacca-Realmonte; o vi si approdi dal mare, a sud. La cittadina porta il nome del filosofo, poeta, medico e scienziato agrigentino Empedocle, vissuto dal 490 al 430 a.C. ed appartenente alla schiera dei pre-socratici. A nord è circondata dalla dorsale dell'altipiano della Lanterna, sforacchiato da antiche caverne ed oggi invaso da nuove costruzioni. Fu borgata e "caricatore" di Girgenti dalla seconda metà del 400 e divenne, appena quattro secoli dopo, Comune autonomo: era il 4 gennaio 1863. Soltanto la Torre di Carlo V si è sempre chiamata con lo stesso nome, è sempre stata al suo posto, e ha sfidato il tempo e le pastoie burocratiche che, da secoli, hanno caratterizzato la nostra ben amata isola a tre punte. "A nessuno, al momento della sua costruzione, passò per l'anticamera del cervello che una qualsivoglia castellana avrebbe potuto alleggerire, con la sua presenza, la cupezza del luogo...".
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Federico Hoefer | 5 dicembre | La Sicilia |
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Monday, August, 28, 2017
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