L’ADIGE
13 Maggio 1992
LA STAGIONE DELLA CACCIA di Andrea Camilleri (Sellerio, Palermo 1992, pag. 152, lire15.000).
Andrea Camilleri, regista e sceneggiatore, è autore di
alcuni importanti saggi sul teatro e sullo spettacolo, e di alcuni romanzi, come
«Un filo di fumo», edito da Garzanti nel 1980, e «La strage dimenticata»,
pubblicato da Sellerio nel 1984.
«La stagione della caccia» è un racconto «giallo»,
che, pur evolvendo secondo i modi del genere, ne rifugge tuttavia alcuni luoghi.
Il «giallo» fa ampio uso dei colpi di scena, dei rapidi mutamenti di
prospettiva: la narrazione, infatti, non può lasciare spazio alla riflessione,
essendo soprattutto azione.
Camilleri racconta di una catena di delitti accaduti in
un paese siciliano dell’Ottocento, ma a lui importa soprattutto di far
emergere alcuni tratti dell’animo siciliano. Egli descrive una propensione,
che avverte come propria di quest’animo, per il sogno, per la rifigurazione
della realtà quotidiana. Ciascun siciliano — sembra dire Camilleri — recita
la parte che si trova assegnata, con piena aderenza e coscienza.