CORRIERE DEL GIORNO DI PUGLIA E LUCANIA - 26 Aprile 1992

Caccia con giallo


Dalla Sicilia e dall'Ottocento viene "La stagione della caccia", editore Sellerio (154 pagine, 15mila lire), autore Andrea Camilleri, regista, sceneggiatore e docente di regia all'Accademia nazionale di Arte drammatica.
A prima vista si potrebbe parlare di un giallo di alta qualità, ma anche di un'acquaforte in cui si rappresenta la provincia siciliana di un secolo fa, solare eppure affollata di ombre.
Un paese, una catena di delitti ed una trama che sembra perdersi e riaffiorare dalla nebbia dei misteri sono i tratti essenziali sui quali si intesse una narrazione indubbiamente ricca di richiami e di suggestioni.
Il farmacista che per amore ammazza sette persone, citato nell'inchiesta di Sonnino e Franchetti che nel 1876 affrontarono il problema ed il pianeta Sicilia può essere considerato solo lo spunto per un richiamo alla storia.
Alla cronaca ed al destino della provincia del Sud appartengono invece le lunghe giornate di chiacchiere al circolo cittadino, i pettegolezzi ed i rancori delle signore, ma anche il mondo contadino, con le sue fatiche, la sua sofferta autenticità e le sue esplosioni.
Camilleri opera su questa materia con la maestria del regista per recuperare, tra passato e presente, un racconto vivo in cui forse la vera protagonista rimane la sicilianità di sempre. Tra realtà e sogno, rassegnazione antica e qualche segnale di speranza, l'anima isolana prende corpo nei personaggi di una vicenda che sa anche d'amore.
(digamma).