La Repubblica - Sabato, 24 giugno 1995 - pagina 30
di PAOLO VAGHEGGI
Vivace dibattito tra i giurati del Premio
VIAREGGIO A MAGGIANI PAGLIARANI E LA VITALE
Viareggio - Ma è proprio vero che i premi
letterari sono dei morti viventi? A guardare la sessantaseiesima edizione del
Viareggio si risponderebbe decisamente di no e per questo Rosario Villari, dopo
aver espresso soddisfazione per le scelte operate dalla giuria che presiede,
parla di "laboriosa ricerca". Sì, al Viareggio quest' anno c' è
stata una vivacissima gara, di cui resterà il ricordo, con appassionati
scontri, dotte e nette divisioni tra i giurati, e soltanto dopo un lungo
dibattito la palma della narrativa è andata a Maurizio Maggiani per Il coraggio
del pettirosso (edito da Feltrinelli), quella della poesia a Elio Pagliarani per
La ballata di Rudi (Marsilio) e a Serena Vitale quella della saggistica per Il
bottone di Puskin (Adelphi). Il vincitore del premio internazionale era già
stato annunciato: il poeta Mario Luzi. A questa edizione del Viareggio, che oggi
vivrà la giornata dell' ufficialità con la consegna dei premi, non ci sono
stati problemi, va detto, per Il bottone di Puskin, il bel libro della slavista
Serena Vitale che ricostruisce gli ultimi anni di vita dello scrittore, il
periodo in cui, dopo aver impegnato anche le posate, girava con la tuba lisa e
con un bottone mancante nella pelliccia. La giuria gli ha assegnato il premio
all' unanimità per aver costruito un saggio, così si legge nella motivazione,
"rigorosamente documentato che ha ritmo narrativo, allusioni e montaggi
letterari". Ma non sono mancati elogi per Sergio Givone (Storia del nulla
di Laterza) e Franco Moretti (Opere mondo di Einaudi). Ben più complesse le
votazioni per la narrativa e la poesia. L' altro ieri dalle cinquine erano state
selezionate le terne. Per la narrativa si contendevano il premio Andrea
Camilleri con Il birraio di Preston (Sellerio), Aldo Zargani con Per violino
solo (Il Mulino) e Maggiani che è poi risultato il vincitore. Ma non ha avuto
vita facile, c' è stato un vero duello con Zargani. Nella prima votazione
Maggiani aveva ottenuto quattordici voti e Zargani tredici. Zargani, raffinato
esordiente sessantaduenne, aveva l' appoggio di Manlio Cancogni, di Ezio
Raimondi, di Nino Borsellino, di Nello Ajello, per il taglio satirico doloroso,
per l' umorismo ebraico che attraversa il libro. I sostenitori di Maggiani -
Walter Pedullà, Giovanni Giudici, Achille Tartaro, Lucio Villari - hanno
prevalso sostenendo la maggior organicità narrativa de Il coraggio del
pettirosso. Votazione finale: Zargani cinque, Maggiani tredici e il
riconoscimento a questo scrittore quarantaquattrenne di un' "intelligenza
inventiva di prim' ordine", che "si esercita brillantemente nella
straordinaria proiezione sul personaggio-mito di Ungaretti e nella mobile
strutturazione e articolazione del racconto". Un autentico testa a testa c'
è stato per la poesia. La terna era formata da Fernando Bandini, con Santi di
dicembre (Garzanti), Ottiero Ottieri, con Diario del seduttore passivo (Giunti),
e Elio Pagliarani con La ballata di Rudi. Alla prima votazione, quando i giurati
scelgono due opere, Bandini aveva ottenuto tredici voti, Pagliarani undici,
Ottieri sette. Di Bandini, sensibile poeta oltre che in lingua, in latino e in
dialetto, era fautore Giovanni Giudici. Pagliarani, che proviene dalla
neoavanguardia, dal gruppo 63, era patrocinato da Walter Pedullà che ne ha
fatto un' appassionata difesa basandosi non solo sulle qualità letterarie, su
cui nessuno eccepiva. Se non premiamo Pagliarani - ha ricordato - qualcuno
leggerà nella nostra scelta volontà polemiche verso la neoavanguardia. C' è
stato un confronto piuttosto acceso, animato, tra Giudici e Pedullà e alla fine
la giuria s' è spaccata: nove voti per Bandini e nove per Pagliarani. Rosario
Villari ha pensato per un momento a un ex aequo ma è escluso dallo statuto e a
questo punto il presidente ha votato per Pagliarani, poi indicato nella
motivazione come "straordinario narratore in versi, capace di trasformare
in poesia il parlato quotidiano di ambienti popolari e il linguaggio del più
alto e moderno didattico intellettuale".
la Repubblica - Sabato, 17 giugno 1995 - pagina 27
A MARIO LUZI IL PREMIO VIAREGGIO INTERNAZIONALE
FIRENZE - La giuria del premio Viareggio-Repaci ha assegnato il premio internazionale Viareggio-Versilia al poeta Mario Luzi. La giuria è presieduta da Rosario Villari e composta da Nello Ajello, Alberto Bevilacqua, Nino Borsellino, Marisa Bulgheroni, Manlio Cancogni, Giovanni Giudici, Giorgio Luti, Giovanni Macchia, Alessandro Marabottini, Carlo Muscetta, Walter Pedullà, Ezio Raimondi, Jacqueline Risset, Francesca Sanvitale, Giorgio Saviane, Sandro Sequi, Gabriella Sobrino, Achille Tartaro, Lucio Villari, Roman Vlad. Le cinquine dei finalisti sono state annunciate tre giorni fa a Roma. Per la narrativa la rosa è formata da Paolo Barbaro, Angela Bianchini, Andrea Camilleri, Maurizio Maggiani, Aldo Zargani. Per la poesia da Fernardo Bandini, Giorgio Chiesura, Bianca Maria Frabotta, Ottiero Ottieri, Elio Pagliarani. Per la saggistica sono in finale Sergio Givone, Enzo Golino, Franco Moretti, Michele Rak, Serena Vitale. I vincitori delle sezioni narrativa, poesia e saggistica saranno comunicati dalla giuria venerdì 23 giugno alle ore 12. La cerimonia di premiazione avrà luogo a Viareggio, presso la villa Borbone, sabato 24 giugno alle ore 18,30.
la Repubblica - Giovedì, 15 giugno 1995 - pagina 32
I vincitori finali saranno proclamati il 24 giugno
AL PREMIO VIAREGGIO IERI LE CINQUINE
Roma - In un clima di accesa discussione, ma lontana dalle polemiche che accompagnano spesso il mondo di Premiopoli, il Viareggio-Repaci ha annunciato ieri le sue cinquine. Per la sezione narrativa i vincitori di questa prima selezione sono Paolo Barbaro con La casa con le luci (Bollati Boringhieri), Angela Bianchini con Le labbra tue sincere (Frassinelli), Andrea Camilleri con Il birraio di Preston (Sellerio), Maurizio Maggiani con Il coraggio del pettirosso (Feltrinelli) e Aldo Zargani con Per violino solo (Il Mulino). Per la poesia: Fernando Bandini, Santi di dicembre; Giorgio Chiesura, La zona immobile, Bianca Maria Frabotta, La viandanza; Ottiero Ottieri, Diario del seduttore passivo; Elio Pagliarani, La ballata di Rudi. Nella sezione dei saggi la cinquina è composta da Sergio Givone, Storia del nulla; Enzo Golino, Parola di Duce; Franco Moretti, Opere mondo; Michele Rak, Napoli gentile; Serena Vitale, Il bottone di Puskin. La giuria è presieduta da Rosario Villari e composta da ventuno membri, tra cui Nello Ajello, Alberto Bevilacqua, Giovanni Macchia, Carlo Muscetta, Walter Pedullà, Ezio Raimondi, Francesca Sanvitale, Gabriella Sobrino, Lucio Villari, Roman Vlad. La cerimonia di premiazione finale sarà sabato 24 giugno alla villa Borbone di Viareggio.