La Repubblica 08.12.1998
C'e' poco da fare: se Camilleri scrive "ralogio" o "forasteri", sulla
scena o sullo schermo non si sentira' certo pronunciare orologio o forestiero.Parola di sceneggiatori e adattatori dei romanzi dell'asso
pigliatutto empedoclino, che giurano fedelta' al camillerese piu' stretto presentando leloro trasposizioni teatrali e cinematografiche.Dopo la versione televisiva del "Commissario
Montalbano", infatto, adesso tocca a "La stagione della caccia", altra fiction tv per Mediaset diretta
da Jose' Maria Sanchez, e al "Birraio di Preston", in scena ad aprile allo
stabile di Catania nella riduzione di Giuseppe Di Pasquale.Un impegno non da poco, che deve fare i conti con il successo dello
scrittore e con la sua lingua infarcita di costruzioni dialettali."Si, un'operazione non semplice ma alla fine, a sceneggiatura ultimata,abbiamo riscontrato che la fedelta' e' tanta - spiega
Sanchez, regista de"La stagione della caccia", film TV che sara' girato in primavera in Sicilia.Con Turi
Vasile, che ha curato la sceneggiatura, abbiamo soltanto inserito un personaggio che nel libro compare solo alla fine: e' l'unico
personaggio non siciliano.Questo romanzo l'ho letto d'un fiato e non ho trovato
difficolta': il dialetto di Camilleri e' comprensibile e nel film certe asperita'
vengono subito chiarite nei dialoghi perche' nell'azionme e' presente un
forestiero che non puo' capire il siciliano".Di diverso avviso Giuseppe Di Pasquale, regista de "Il birraio di
Preston" e allievo di Camilleri all'Accademia d'arte Drammatica, che non nasconde
i rischi dell'operazione."Le difficolta' ci sono perche' "il birraio" ha una struttura narrativa particolare, ma la sfida e' proprio questa: importare all'interno di
un linguaggio diverso dalla letteratura, qual'e' il teatro, un romanzo come
quello di Camilleri.E credo che ci siamo riusciti, dato che l'adattamento lo firmo assieme allostesso
Camilleri". E la lingua? "Assolutamente la stessa - assicura il regista - Del restola lingua e' uno dei punti di forza di
Camilleri, sarebbe assurdo tradurre o volgarizzare una "parlata" cosi' caratteristica."Gli interpreti principali saranno Giulio
Brogi, Mirko Magistro, Mariella LoGiudice e Tuccio Musumeci."Lo sforzo e' quello di riuscire a raccontare la Sicilia fuori
dagli stereotipi - continua Di Pasquale - attraverso uno scrittore che con la
chiave dell'ironia scavalca i luoghi comuni e sorride sulle tragedie della
Sicilia".Insomma Camilleri non si tocca. E il "ralogio" non si traduce.
Mario Di Caro