La Repubblica 11-04-1999
Camilleri conquista il teatro
L'ASSO pigliatutto del mercato librario adesso conquista anche il teatro.
All'indomani del debutto del suo "Birraio di Preston", nella versione tetrale in scena al Verga di Catania, Andrea Camilleri e' stato nominato direttore artistico dello Stabile etneo. Succede, guarda caso, a un'altro asso pigliatutto, pur de della TV, ovvero Pippo
Baudo, che ha lasciato l'incarico due anni fa creando un vuoto che si e' potratto fino a ieri. Le candidature vociferate fino adesso, da Mario Missiroli a Lamberto
Pugelli, sono state sgominate dal nome
dello scrittore agrigentino, votatao all'unanimita', che torna cosi' al suo primo amore. Insomma, l'applauso di venerdi' sera al termine
del "Birraio", che lo ha visto salire commosso in palcoscenico assieme ad attori e regista, e' stato una sorta di viatico per il suo ingresso
trionfale nel teatro catanese..
Camilleri era ancora a Catania mentre il consiglio di amministrazione del teatro si riuniva, chiamandolo per sondare la sua
disponibilita'.
Curioso il destino di questo scrittore, che ha raggiunto il successo in tarda eta' dopo una carriera come regista tetrale e televisivo, consumata fra sceneggiati Rai e lezioni all'Accademia Silvio D'Amico.
Al teatro di Catania Camilleri trova la grande tradizione attoriale portata avanti da Turi Ferro e una linea basata sulle riduzioni dei grandi romanzi siciliani, non sempre felicemente traferiti sulla scena.
La nomina allo Stabile arriva in un momento di espansione del fenomeno Camilleri: il suo commissario Montalbano a maggio approdera' in televisione con la serie girata da Alberto Sironi mentre Rizzoli pubblichera' il suo nuovo romanzo "La mossa del Cavallo".
E in piu' il 28 Aprile a Ragusa potra' godersi in anteprima il suo capriccio cinematografico, vale a dire l'interpretazione del film "La
strategia della maschera" diretto dal genero Rocco Mortelliti e ispirato a una sua idea.
"Sono uno scrittore democraticamente eletto", dice di se' Camilleri
per spiegare la sua fortuna fra i lettori. E siccome l'appetito
vien mangiando, gia' si parla di un adattamento teatrale della
"Concessione del telefono", un libro tuto dialoghi e documenti e quindi facilmente trasportabile in palcoscenico.
Va bene, l'asso pigliatutto straripa: ma adesso che finme faranno il
commissario Montalbano e gli altri eroi di Vigata?
Come riuscira' a conciliare, lo scrittore, l'allestimento delle stagioni tetrali con la stesuar dei suoi gialli e le sue ricerche
storiche?
Come direbbe proprio Montalbano, Camilleri "non e' cosa" di far riposare la penna. In pentola ci sono gia' delle fiabe noir per
adulti, il romanzo "Il re di Girgenti" e chissa' quanti'altri
contratti editoriali da onorare. Vigata val bene una poltrona a
Catania