LA SICILIA 10-04-1999
Camilleri: la Sicilia nel cuore
CATANIA - Finzione o realta? Una nuvola di fumo scivola dolcemente dal proscenio sul gremitissimo parterre tenendo sospesi per qualche istante gli spettatori
nell'ambiguita' dell'avvenimento, mentre dal fondo della sala si levano voci di allarme di attori confusi tra il pubblico.
E' soltanto il primo degli effetti scenici a dare l'avvio all'attesissimo debutto del "Birraio di
Preston", trasposizione dal romanzo best-seller di Andrea Camilleri per la regia di Giuseppe
Dipasquale.
Diradata la nube di fumo dopo l'immagginario incenerimento del Teatro di Vigata alla controversia premiere dell'opera di Luigi Ricci, sospesa su un azzurro "metafisico", appare Vigata la cui sagoma richiama curiosamente l'Isola a tre punte.
Scorrono come su fotogrammi le vicende dei personaggi del romanzo,
mentre la voce fuori campo del "narratore" Camilleri avvolge con il suo fascino affabulatorio come un grande Mangiafuoco che sorride beffardo e sornione alle vicende delle creature della sua fantasia.
Sulla scena e' il braccio di ferro tra i vigatesi melomani e l'ostinato Prefetto
Bortuzzi, il cui "capriccio romantico" scatena un finimondo: "E'un vezzo quello del prefetto
Bortuzi, un omaggio alla sua signora", afferma con sorniona soddisfazione Andrea Camilleri
al "battesimo" tetrale del suo "figlio prediletto", "Ma c'e' anche l'ottusita' del Potere e la sua estraneita' alla realta' culturale in
cui si trova ad operare.
La Sicilia che ho nel cuore e' la stessa dei miei romanzi.
La letteratura opera una sorta di subblimazione della realta' e, dunque, di alcuni suoi aspetti, come la mafia, mi limito a fare delle
"citazioni", proprio per evitare il rischio della subblimazione".
C'era grande attesa tra il pubblico che gremiva il foyer qualche istante prima dell'inizio dello spettacolo.
"Sono personalmente felice", dichiara il professore Antonio Di Grado,
"per questa realizzazione che seguo appassionatamente fin dal tempo in cui ne parlammo con Camilleri a Capo d'Orlando.
E' una Sicilia insolita quella del birraio rispetto al resto della letteratura siciliana: e' iperbolica, esilarante, divertentissima".
Decollete mozzafiato, cappellino nero in vivace contrasto con la chioma dorata, in pausa dalle repliche di "Invece che all'una alle due".
Eva Grimaldi non pasa inosservata tra il pubblico: "Sono una lettrice appassionata di
Camilleri", sospira ytra un batter di ciglia e l'altro, "e amo la Sicilia. Il birraio e' sicuramente una delle cose piu' esilaranti e gli attori che lo interpretano sono strepitosi".
Nel clima di grande attesa per la definitiva nomina del direttore artistico, il Presidente delo Stabile, professore
Giarrizzo, e' ottimista: "Spero che il birraio porti fortuna al Teatro", auspica, "Auguriamo un successo esterno che, di ritorno si rifletta
sull'immaggine del Teatro stesso. E' un grande gioco teatrale gia' lo
stesso romanzo di Camilleri, dove gli elementi appaiono dispersi ma nella sostanza sottilmente controllati dall'Autore.
Mi suggestiona una possibilita; di comparazione con "Il nome della rosa".
"E' un grande evento", dichiara con visibile soddisfazione il Sindaco Enzo Bianco, "Sicuramente un'altro importante occasione culturale per questa
citta'".
A fargli eco il Presidente della Provincia, Nello Musumeci: "E' un operazione pregievole e' un momento significativo di questa quarantesima stagione, nonostante i problemi che l'hanno caratterizzata". "L'evento letterario degli ultimi anni", dichiara Sergio
D'Antoni.
Giovanna Caggegi