22-04-1999 - PANORAMA
Quel farfallone di Montalbano
Dalla parte degli infedeli. A 73 anni, Andrea Camilleri, il prodigio letterario dell'ultima stagione, e' un caso di libertinaggio editoriale.
Resistono in classifica i romanzi Sellerio, il suo editore storico, continuamente ristampati. Resiste "Un mese con
Montalbano", frutto del tradimento consumato con Mondadori l'estate scorsa. Comparira' in libreria il 12 maggio "La mossa del cavallo", un nuovo romanzo della serie ambientata nella cittadina immaginaria di
Vigata a a fine '800, con il quale Rizzoli spera di entrare in classifica. Negli stessi giorni Raiuno mandera' in onda le prime due strorie tratte dai suoi polizieschi: "Il ladro di merendine" e "La voce del violino", con le due pantere televisive Afef Jnifer e Alessia
Merz.
Tutti lo vogliono, tutti lo cercano e lui dice di si'. Felice della conquista, Benedetta
Centovalli, editore per la narrativa italiana della Rizzoli, raconta come in questo nuovo romanzo lo scrittore di Porto Empedocle sperimenti un nuovo pastiche linguistico usando un secondo dialetto oltre al siciliano, il genovese.
"Credo che questo libro sia particolarmente importante" dice Centovalli "perche' l'autore spiega molto bene ai lettori le ragioni di una lingua ibrida".
Alla prima lettura anche Elvira Sellerio resto' perplessa davanti a quella lingua. L'editore palermitano ha creduto in Camilleri sin dall'inizio e oggi ne e' piuttosto orgoglioso: "Il primo fu la strage dimenticata, un saggio che mi fu consigliato da Leonardo
Sciascia. Poi Camilleri mi mando' un romanzo, La stagione della caccia : lo cominciai e mi fermai alla terza pagina. "Come si fa" mi dissi "questo non e' italiano!". La lingua inventata da Camilleri e' trapunta da termini dialettali come
luffaria, taliare, rologgio, prisenza, forasteri.
A una prima lettura risulta ostica ma poi cattura come un canto di sirena.
"Abbandonai il manoscritto per quasi un anno. Alla fine superai la terza pagina e non riusci piu' a fermarmi".
La Sellerio pubblica i saggi, i romanzi ispirati da vecchi documenti, ambientati nella Sicilia dell'unita' d'Italia a
Vigata, non cosi diversa dalla Vigata di oggi, in cui Camilleri inscena le avventure del commissario Salvo Montalbano (in omaggio a Manuel Vazquez Montalban e al suo eroe Pepe
Carvalho), eternamente fidanzato alla genovese Livia.
I libri vanno, una titatura di 5000 copie si esaurisce in un anno, ma niente di
piu'. Per la casa editrice sono tempi difficili: "Non potevo publicizzare
Camilleri" dice l'editore "Se non insistendo con i librai che lo tenessero esposto, consigliandolo a voce agli amici. Questo e' stato veramente un successo di
testardagine".
Un giorno del '96 l'anglista Masolino D'Amico, di passaggio a Palermo, dice alla
Sellerio: "Devo scrivere una recensione per il Times Literary Supplement. Elvira gli consiglia Il birraio di Preston di un certo Andrea
Camilleri. A D'Amico il libro piace, tempo dopo leggendo il Tls a NewYork, Gianni Riotta scopre questo autore, ne scrive sul Corriere della sera. Si aprono i giochi, Camilleri e' invitato al Costanzo Show e si appresta a diventare il re taumaturgo delle classifiche.
Incomincia ad essere corteggiato dai grandi editori.
"Mi erano giunte voci di un' offerta Mondadori" racconta Sellerio che ha la prelazione sui nuovi titoli. "Una sera gli disse: Cara Elvira, ero venuto da te' per dirtelo, ma non ne ho avuto il coraggio. Faro' un libro con
Mondadori". Poi Camilleri ha tradito anche Mondadori per Rizzoli e ora tutti sperano di continuare ad avere i suoi libri.
Mondadori dovrebbe pubblicare una raccolta di racconti per Natale, Sellerio aspetta un nuovo Montalbano e il grande romanzo al quale lo scrittore lavora da anni ma non pubblica per scaramanzia: Il re di Agrigento. Dice Elvira
Sellerio: "La vita e' bella perche' ci sono rapporti umani".
E conclude: "Camilleri mi e' estremamente fedele, ma come tutti i siciliani deve dimostrare che la fedelta' non e' una dote".
Manuela Grassi