OGGI
Il giallo e' servito: tutti a tavola con il commissario Montalbano
Scintillano gli occhi dello scrittore Andrea Camilleri, "il papa'" artistico del commissario
Montalbano. E anche Luca Zingaretti, l'attore che interpreta su Raidue le avventure del poliziotto piu' celebre d'Italia, osserva statico tanto ben di Dio. La lunga tavola e' inbandita di succose prelibatezze della terra dove fioriscono i limoni. Della Sicilia di Camilleri e del suo personaggio
Montalbano. Con occhio d'intenditore, lo scrittore controlla i piatti e le ricette preparate per "Oggi" da Aldo Riggi e da sua moglie Arianna, proprietari a Roma del famoso ristorante di specialita' siciliani, "La norma".
E' un ghiottone l'ombroso, un po' collerico ma dal grande cuore commissario Salvo Montalbano
dell'immaginaria cittadina siciliana di Vigata, il protagonista dei libri che da mesi tengono i primi posti delle classifiche, che hanno sbaragliato il mercato letterario nonostante siano scritti in un arduo
italo-siculo. Nelle pause delle sue indagini si fa scorpacciate di piatti succulenti.
"Non e' un ghiottone, e' un buongustaio", precisa Camilleri. " Montalbano mangia parecchio nei miei romanzi. E mangera' sempre di piu' im quelli a venire ... meno mangio io, piu' mangia lui. Sul mio personaggio trasferisco il desiderio di quel cibo che non posso piu' permettermi a 73 anni. Porzioni pantagrueliche di sarde a beccafico, pasta alla Norma, involtini di pesce, triglie fritte ... Che squisitezza!", sospira Andrea
Camilleri, giunto ad uno straordinario successo quando era ormai in pensione dopo una vita trascorsa come sceneggiatore, regista teatrale e televisivo (sue sono le sceneggiature del ciclo televisivo del commissario Maigret e del tenente
Sheridan).
E adesso eccola approdare in televisione la sua creatura letteraria, affidata all'attore Luca
Zingaretti, in 4 film Tv firmati dal regista Alberto Sironi per la serie "Il commissario
Montalbano". I primi due, in onda il 6 e il 13 maggio, sono tratti dai romanzi "Il ladro di merendine" e "La voce del violino". Seguiranno in autunno i film da "La forma dell'acqua" e "Il cane di terracotta". Accanto a
Zingaretti, un gruppo di affascinanti interpreti: dalla tunisina Afef Jnifen alla austro-polacca Katharina Boohm (l'eterna fidanzata del commissario,
Livia) all'italiana Alessia Merz.
Per l'occasione abbiamo pensato di mettere insieme lo scrittore Camilleri e l'attore Zingaretti (interprete teatrale di talento adottato dal cinema e dalla televisione) davanti ad una serie di piatti di cui e' ghiotto il loro personaggio. Fornendovi anche le ricette per consentirvi di preparare, cari lettori, un pranzo alla Montalbano con i fiocchi per amici e familiari.
"E' stato mio padre a trasmettermi l'amore per il buon cibo e i prodotti genuini", ci racconta
Camilleri. "Mi portava a fare lunghe passeggiate e mi insegnava a raccoglire i frutti piu' belli. le erbe, le spezie e gli aromi che davano sapore ai piatti che poi a casa la mamma e la nonna avrebbero preparato. Cio' che Montalbano assapora nei romanzi sono i gusti di un tempo, secondo le antiche ricette. L'olio che io amo fa storcere il naso ai miei figli e nipoti: e' un olio fortissimo che io bevevo a cucchiaiate. Ricordo ancora il quadernino dove la nonna scriveva gli appunti per le sue ricette, ricordo le forme per fare i dolci, le canne per i cannoli. Ricordo la mamma e la nonna ai fornelli che si scambiavano le loro sapienze culinarie. Purtroppo adesso non li posso piu' gustare le manicaretti", conclude con malinconia Andrea
Camilleri, signore ironico e garbato, oggi un po' frastornato da un successo che lo costringe a girare su e giu' per
l'italia e l'europa (i suoi romanzi sono stati tradotti in diversi paesi), chiamato da ogni parte. E lui gentile, che non sa dire di no ... "Ma prima o poi
scompariro'", sorride. "Se tutto questo mi fosse capitato quando ero giovane, avrei fatto follie. Avrei speso e perso tutto, anche me stesso.
Ma oggi che ho faticosamente conquistato la saggezza, cerco di vivere mantenendo saldo il mio equilibrio. Certo, c'e' da perdere la testa.
Alla gioia si mescolano stupore, inquietudine, disagio ...". Gia',c'e' da perdere la testa. L'editore
Sellerio, presso cui Camilleri pubblica i suoi romanzi ne ha venduti: 10 mila nel '94, e sceso a 8 mila nel '95, e' salito a 17 mila nel '96 e poi ... l'impennata 178 mila copie nel '97 fino al botto di 859500 copie nel '98 ...
"E pure sono sempre io", mormora Camilleri come il protagonista del romanzo di Jack London
"Martin Eden". "Ero io quando cercavo un editore che mi pubblicasse, quando im iei libri stentavano a vendere ... C'e' qualcosa d'irrazionale in cio' che mi sta capitando che mi fa un po' paura. Quando la moda finira' rimarra' lo zoccolo duro dei miei lettori e io saro' contento, tornero' ad una vita tranquilla insieme a mia moglie Rosetta, la mia prima (e un tempo unica) lettrice, la mia critica piu' severa ..."
Mentre Camilleri parla, Luca Zingaretti tenta di afferrare una panella, la gustosa frittella di farina di ceci. Un' occhiata del fotografo lo ferma a meta' strada. Non si puo' assaggiare. Bisogna prima fotografare.
Zingaretti si'. come il Montalbano che porta in televisione, possiede un gagliardo appetito ...
"Quando giravamo in Sicilia, a Marina di Ragusa, avevamo scovato una trattoria fantastica", racconta, "con tutta la troupe ci facevamo certe
scorpacciate di pesce ... Proprio come il commisario, un personaggio autentico, d'altri tempi, che profuma di capperi e rosmarino. Me ne sono innamorato a prima vista quando lessi le sue avventure e ancora non era diventato il fenomeno editoriale di oggi.
"Sono tanto, tanto contento per Camilleri", continua con accento sincero. "E' stato il mio maestro all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica alla quale mi sono diplomato. Era un docente straordinario. Spesso le sue lezioni consistevano nel raccontarci un fatterello che gli era capitato la mattina, prima di venire da noi allievi. Un incontro al bar, un colloquio con il tassista. Piccoli episodi che lui sapeva trasformare in storie avvincenti. Quando suonava la campanella che segnava la fine dell'ora a noi pareva fossero trasorsi pochi minuti. Se lo merita davvero tutto questo successo
Camilleri. Ci eravamo persi di vista per tanti anni, io non osavo chiamarlo perche' come tutti i maestri m'incuteva un po' di soggezione. A farci
reincontrare a provveduto un comune amico: Montalbano".
Sfilano i ricordi mentre dalla cucina del ristorante "La Norma" Aldo e la sua bella moglie Arianna portano nuovi piatti dai profumi irresistibili che racchiudono i segreti di una cucina sontuosa. Fatta di sapori agri e dolci mescolati insieme, sale e zucchero, arance con sedano e olive, uvetta passa e pinoli con le sarde, con il gustodo formaggio pecorino, con il pangrattato. E poi i grandi aromi del Mediterraneo: il rosmarino, il basilico, il finocchietto selvatico, la
mentuccia. Il tutto innaffiato da celibri vini siciliani: Il regaleali, Il
donnafugata, Il rapitala', Il corvo. Il bianco d'Alcamo. Per finire con il rosolio, il liquore che un tempo le fidanzate offrivano al promesso sposo in visita ufficiale. Il servizio fotografico e' terminato. Arriva il momento tanto atteso. Ci armiamo tutti di forchetta e diamo l'assalto alla tavola delle meraviglie. Anche Camilleri non resiste e assaggia qualcosa. Il commissario Montalbano ha preso il sopravvento ...
Maria Celeste Crucilla'