Panorama
ESCLUSIVA. IL PROTAGONISTA DELLA 'PIOVRA' GIUDICA IL CAMILLERI-TV
Commissario Montalbano sei un antieroe vincente. Parola di Cattani
In anteprima, i due film tratti dai gialli dello scrittore siciliano, visti da uno spettatore eccellente. Che tesse l'elogio del poliziotto normale. Da invidiare.
Il commissario Montalbano
e mi ritrovo a dire: 'Per un personaggio così sarebbe valsa la pena di tornare alla
fiction'. Il produttore mi risponde che avevano pensato a me per il ruolo del protagonista (e perchè non l'ho saputo dal mio agente?). Buffo. Per il grande pubblico tv sarei passato dal commissario Cattani della Piovra al poliziotto inventato da Andrea
Camilleri. Due personaggi immensamente diversi. E comunque Luca Zingaretti è un Montalbano perfetto, anche se fisicamente tradisce quello della pagina scritta: l'originale è più anziano e meno seducente. Luca però lo recupera con la testa, ci mette calore, spessore, bravura professionale. Zingaretti è il migliore attore della sua generazione.
Dicevo... sto guardando le immagini di Ladro di merendine e della Voce del violino (su
Raidue, rispettivamente il 6 e il 13 maggio alle 21, ndr) e mi viene in mente quella volta all'Accademia d'arte drammatica, quando, studente, andai a una lezione di
Camilleri, regista e sceneggiatore, prima ancora che scrittore. Rimasi colpito dalla sua capacità di racconto e dal suo perdersi dietro ciò che gli succedeva intorno, fosse anche stato solo un aroma: 'Non sentite anche voi questo buon odore di caffè?' chiese. Finimmo tutti al bar continuando a parlare di Borges e
Pirandello.
C'è una scena in Ladro di merendine che assomiglia alla precedente: Montalbano-Zingaretti è a tavola davanti a un piatto di triglie fritte. Lì c'è tutta la Sicilia, e anche l'anima del personaggio, il 'commissario della porta
accanto', un uomo legato alla sua terra, goloso, che nuota, cammina, ama mangiare. E fare l'amore. Parentesi: ci sono un paio di scene che mi sembrano poco da prima serata nè per famiglie: Afef che si spoglia, la fidanzata di Montalbano
(Katharina Bohm) a seno nudo e mentre si avvinghia intorno al commissario innamorato. Scene inutili perchè non aggiungono niente.
Come ex Cattani, invidio Montalbano: il mio commissario, pur nascendo dalla fantasia, è finito per essere reale perchè ciò che la Piovra raccontava divenne tristemente vero; Cattani aiutò a far capire agli italiani il fenomeno mafia. La Piovra fotografò l'Italia fra la Prima e la Seconda repubblica. Il mio commissario era un eroe senza macchia nè paura, disposto a rinunciare a tutto, famiglia, amore, vita. Un martire letterario. Montalbano invece, che dalla letteratura arriva, è meravigliosamente normale, per nulla eroico. Normale nella sua indolenza quando in scena c'è l'amore: l'eterna fidanzata
Livia, genovese, non deve entrare come moglie nella sua vita perchè lo renderebbe meno siciliano (è la cultura dell'isola che si difende contro lo straniero?).
Montalbano è normale quando si incanta davanti a una pietanza ben cucinata. È normale quando dice parolacce (anche nella fiction) e si inalbera. È moralista e sentimentale, pur essendo un cinico. È ipocrita, ma coscientemente. In due parole: è vero e verosimile. Un uomo qualunque. Ho la sensazione che sia imparentato al francese
Maigret. Solo la qualifica di commissario lo unisce invece a Cattani. Probabilmente Montalbano non sarebbe neppure in grado di affrontare le logiche della mafia. Sa però sempre scovare l'assassino.
Per chi ama i gialli, i due episodi del Commissario Montalbano sono un bel regalo. Ci sono ritmo, tensione, dialoghi (talvolta si perdono delle battute in siciliano, peccato). È una fiction superiore alla media, direi quasi cinematografica per qualità di cast, regia e fotografia. Purtroppo scivola sui personaggi di contorno, talvolta resi macchietta, chiamati a far ridere a tutti i costi. Un errore. Non bisogna tradire l'humour tragico di una terra tragica. L'ironia di Camilleri rimane intatta solo per
Montalbano.