Giornale di Sicilia 19-07-1999


Quando un contadino divenne re di Girgenti

AGRIGENTO. Lo scenario e' quello della Girgenti del primo Settecento quando la Spagna di filippo V cerco' di conquistare la Sicilia, che, nel 1713, con la pace di utrecht, era stata assegnata al duca di Savoia Vittorio Amedeo. Camilleri ricostruira' cio' che avvenne nella piccola citta' di Girgenti dopo l'invasione spagnola nel 1718 in Sicilia.

La guarnigione savoiarda a Girgenti era allora capitanata dal palermitano Pompeo Grugno, che poco pote' contro il popolo agrigentino. Il via alla rivolta venne quando gli insorti presero il Castello medioevale dell'Itria e liberarono i prigionieri chiusi in quel carcere. Quindi proclamarono loro capo un contadino che si era particolarmente distinto in quelle ore, Michele Zosimo, che li guido' sino alla casa del capitano Pompeo Grugno: molti avrebbero voluto mozzargli la testa, ma intervenne provvidenzialmente un capitano assai stimato, Pietro Montaperto, che convinseZosimo a chiudere nel Castello Pompeo Grugno e alcuni alti ufficiali e nobili agrigentini legati al regime savoiardo.

Qualche giorno dopo venne trovata una lettera con la quale le truppe savoiarde in Sicilia avvisavano il capitano Grugno che presto sarebbero arrivati in forze a Girgenti per soccorrerlo. In quella lettera si vide la prova del tradimento di Grugno e Zosimo inferocito arrivo' con alcuni uomini al Castello e ordino' la strage, facendo uccidee a fucilate Grugno e una ventina di altri prigionieri. La citta' era atterrita e Zosimo decise per evitare ritorsioni di disarmare i nobili che complottavano contro di lui. Cio' non gli bastava ancora e con una inattesa decisione si proclamo' re di Girgenti. Fece organizzare la solenne celebrazione per l'incoronazione in cattedrale.

Nei giorni che seguirono si moltiplicarono le attivita' cospiratorie dei nobili per riprendere in mano la situazione. Ma per riuscire nell'intento i nobili dovevano riavere le armi. Venne quindi fatta girare la voce che l'esercito savoiardo stava preparando un attacco contro Girgenti e che occorrevano uomini validi e ben esercitati nell'uso delle armi per difendre la citta', altrimenti, la rovina sarebbe stata certa. Furono cosi' restituiti ai nobili le pistole e i fucili. Ben presto pero' tutti a Girgenti capirono di essere stati ingannati. I nobili capeggiarono alcune milizie cittadine e occuparono i posti piu' importanti della citta'. Adesso non restava che catturare Zosimo. L'ingenuo cittadino si trovava a presiedere la piazza della citta' quando arrivarono numerosi soldati capeggiati da Pietro Montaperto che diede l'ordine di legare sua maesta'. Un anno dopo, con un ennesimo trattato di pace, Girgenti, come tutte le altre citta' dell'Isola cadeva sotto un nuovo dominio, quello austriaco.