La Repubblica 29-04-1999

"Il mio Montalbano un eroe all'antica"

parla Luca Zingaretti, protagonista dei film TV tratti dai gialli di Camilleri

di SILVIA FUMAROLA

ROMA - Quel paese della Sicilia, Vigata , che tutti leggendo i libri di Andrea Camilleri, abbiamo immaginato, e' finalmente sullo schermo con i suoi colori africani, strade e case con un aria precaria, incompiuta: cemento e palme, un lungomare Che sembra arrivare chissa' dove. e' qui che vive il commissario Montalbano, eroe mediterraneo dall'ironia tagliente, passo sicuro e' modi diretti, un po' alla Di Pietro. La prossima settimana - giovedi' e il 13 maggio - il protagonista del fenomeno editoriale degli ultimi anni arriva in TV, su RaiDue, con i primi due film di Alberto Sironi (Il ladro di merendine dove fa la sua apparizione Afef nel ruolo di una ragazza tunisina e La voce del violino) tratti dai libri editi da Sellerio. Luca Zingaretti, gia' visto in Vite strozzate, La Piovra e ultimamente in teatro - Tre alberghi - barba incolta, elegante nei completi scuri, da' a Montalbano un'aria solida e sorniona, ne fa un uomo all'antica. Del suo eroe quotidiano, Camilleri fa un vago identikit: " Occhi chiari, baffi, non alto, un viso da contadino ". La TV non tradisce le pagine del libro: resta insoluto il rapporto con Livia (Katharina Bohm), l'eterna fidanzata del commissario, tradita con un piatto di triglie fritte, mai con un'altra donna. " Montalbano " spiega Zingaretti " e' un uomo che se da' la sua parola la mantiene. Non vede Livia come una vittima, e' quasi complice, capisce che di piu' non puo' ottenere, lo accetta to per quello che e'. Continua a chiedergli quando si sposeranno, me in fondo e' la prima a sapere che potrebbe non accadere mai, che lei continuera' a vivere in Liguria e lui laggiu' nella sua casa affacciata sul mare ".

Com'e' il suo Montalbano?
"Ironico, sornione. Ha affascinato gli italiani perche' da' il giusto valore alle cose, ha un senso dell'onore e del dovere antico che sanno un po ' di antico. Non lascerebbe mai la propria terra, gli amici, il mare, anche al costo di non fare carriera. Ma non e' un perdente , o uno che rinuncia : gli basta quello che ha ".

Nel mode di fare - compreso un " Che c'azzecca " durante l' interrogatorio con l'uomo dei servizi interpretato da Renato Scarpa - ricorda Di Pietro.
"A me non sembra, forse perche' nel mio immaginario Di Pietro appartiene alla sfera politica. Montalbano non entrerebbe mai in politica , neanche trascinato per le orecchie. E' uno che col potere non ha un bel rapporto, se non col suo questore - un gentiluomo all'antica anche lui, vecchio stampo. Tant'e' vero che con gli altri litiga".

Non e' un uomo di potere, me il suo piccolo potere ce l'ha. "Si e' assunto la responsabilita' di essere un illuminato in un paese come Vigata, una guida, come il vecchio maresciallo dei carabinieri. E' un po' il Capitano del suo popolo, ma dispensa bacchettate, come quando nel Ladro di merendine rimprovera al ragioniere di non denunciare il morto. Caccia in un territorio Che conosce perfettamente ".

Un uomo d'ordine che e' rimasto un uomo libero. "Vive il suo mondo interiore, si sveglia la mattina e ha voglia di vedere il mare, ha bisogno di andare mangiare nel solito ristorante... Non e' un abitudinario nel senso negativo del termine, l'abitudine ha anche una sua parte positiva: riconoscere i sapori. Montalbano gode delle cose che gli girano intorno, dei suoi cinque sensi. Quando risolve i casi gli piace sentire il cervello Che fa tic tic tic ".

Nei libri di Camilleri la lingua ha un ruolo fondamentale: come'e' il siciliano dei film?
"Come lo zucchero a velo, leggero... Montalbano non parla il dialetto siciliano ma i suoi interlocutori si'. E lui si adegua. Non ho voluto esagerare, anche per non urtare la suscettibilita dei siciliani... Montalbano e' un laureato, parla correttamente come un milanese o un romano che denuncia la sua origine. Sironi ha fatto un lavoro eccellente per costruire il cast, ci sono facce perfette. L'ambiente e' quello raccontato da Camilleri ".

Dove avete girato?
"Nella zone di Marina di Ragusa, venti chilometri a sud e a nord: ci hanno aperto ristoranti chiusi per ferie, abbiamo incontrato persone squisite. Ci hanno aiutato tutti, un po ' per la famosa ospitalita' del Sud, un po ' perche' stavamo girando le storie di Montalbano e loro lo sentono profondamente, come qualcosa che gli appartiene ".

E Camilleri e' venuto nel set? "Ero preoccupato nei suoi confronti di fare un buon lavoro, sapevo che ha messo il suo imprimatur sul mio nome. E' venuto in Sicilia, ha annusato l'aria: mi sembrava soddisfatto ".