Sorrisi & Canzoni 08-05-1999

Montalbano: un commissario da romanzo

James Bond? "Nella realta' quel femminaro sarebbe stato eliminato in 32 secondi, pero' le spie vere sognavano di essere come lui. Anche il mio Montalbano e' una figura irreale, ma tutti i commissari lo amano". Parla Andrea Camilleri 73 anni, il caso letterario piu' clamoroso degli ultimi anni, autore di una decina di libri prerennemente in classifica. Il suo commissario Montalbano approda in TV il giovedi' sera su Raidue, in due film per la tv intitolati come i romanzi da cui sono tratti: "Il ladro di merendine" (6 maggio) e "La voce cel violino" (13 maggio). Montalbano conserva carattere ispido e inconfondibile, parlata sicula e si muove con scioltezza, tra criminali e brava gente di Sicilia. L'autore ci va cauto con il realismo: "L'unico romanzo di Montalbano che risponde a una verita' e' "La voce del violino": se non l'avessi fatto leggere al capo della Scientifica di Bologna, e lui non m'avesse fatto riscrivere 50 pagine, ci sarebbero delle baggianate mostruose".

A collaborato alla sceneggiatura dei due film tv?
La prima stesura e' stata fatta da Francesco Bruni e da Angelo Pasquini. D'altra parte sono contrario al fatto che l'autore del romanzo sceneggi per la tv o per il cinema, perche' penso che magari privilegi passi che non hanno nulla a che fare con la riduzione televisiva o cinematografica. In questo caso la mia collaborazione e' stata una revisione di sceneggiatura, e un'attenzione maggiore ai dialoghi, per rendere piu' facili certe espressioni siciliane. Ma l'inevitabile momento dei tagli io ero piu' drastico degli altri: in me ha prevalso lo sceneggiatore, in loro l'affetto per l'autore.

E quando li ha visti realizzati?
Ne ho avuto un'impressione curiosa. E una sorta di arricchimento. Quando scrivero' il prossimo Montalbano, molte cose di cio' che ho visto in tv influiranno sul carattere del personaggio. La trasposizione televisiva ha diminuito e arricchito alcuni risvolti dei personaggi, compreso Montalbano, che io non ero mai riuscito a figurarmi fisicamente.

Come i libri, anche i due film tv evitano la lacrima facile ...
E' una lezione di Leonardo Sciascia.

E' un suo pudore?
Anche. "Il ladro di merendine" l'ho riscritto tre volte, perche' mi accorgevo del pericolo di scadere nel patetico. E' il piu' patetico tra i i romanzi di Montalbano, non e' un caso che la Rai abbia scelto di realizzarlo per primo.

Teme che il successo di libri e film possa modificare il suo modo di scrivere?
No. So che uil successo e' una moda, e che questa moda e' destinata a passare. E con il prossimo libro, "La mossa del cavallo", faccio tutt'altro che andare incontro al gusto dei miei lettori piu' ovvii.

So che ai gialli di Montalbano preferisce i romanzi storici, dove esprime una sottile polemica su come venne realizzata l'unita' d'Italia. "Il birraio di Preston" e' sempre il suo preferito?
Insieme a "La concessione del telefono". Sono gratissimo a Montalbano ma i romanzi che hanno tematiche post-unitarie sono piu' complessi. Solo che i lettori si divertono lo stesso e il divertimento finisce con il coprire la realta' dei problemi che tiro fuori: la mia Sicilia ottocentesca e' lontana dalla descrizione di una Sicilia immobile come tanti hanno fatto e come tanti vorrebbero. Nel prossimo romanzo, comunque, credo che si rida assai meno.

E' Montalbano?
A fine anno usciranno per la Mondadori 20 nuovi racconti e per Sellerio, l'anno entrante, il quinto romanzo sul commissario, attualmente in stato di avanzata decomposizione.

In che senzo?
Be', dopo tutto questo successo, sono diventati personaggi ingombranti ... per esempio, 'sto Montalbano quanto deve campare?

Non vorra' mica ucciderlo?
Una soluzione bisogna pur trovarla. D'altra parte rischia di morire prima il creatore di Montalbano che Montalbano. Consideriamo anche questo .... Toccando legno, ferro o quello che vuole lei.