Specchio 24.12.199

La coppola non e' cosa nostra.

La coppola, uno stereotipo caricato di significati negativi. La Sicilia e' condannata a essere terra di simboli e non di fatti reali positivi?
Per la verita' i viaggiatori colti, tra il '600 e l'800, non hanno quasi mai caricato l'isola di significati negativi. A sommergerla sotto un mare di significati negativi hanno cominciato i siciliani. E quindi gli altri ci hanno azzupato il pane, come si dice dalle mie parti. Perche' questa disposizione dei siciliani al segno negativo? Il siciliano possiede in sommo grado il pessimismo della ragione, mentre in lui e' molto debole l'ottimismo della volonta'. Questo finche' resta nell'isola. Se emigra, in lui avviene una radicale inversione di tendenza. Si dice, infatti, che nu nesci, arrinesci. Sicuramente la Sicilia e' stata condizionata a essere una terra di simboli. Ma sono convinto che siamo quasi arrivati al termine della pena, scontata senza nessun condono. Che poi i fatti reali positivi siano meno visibili, questo avviene anche per un provinciale e supponente piacere per l'autodegrinazione. Che non riguarda solo la Sicilia.

Questo rilancio della coppola come vanto della Sicilia quanto potra' valere per l'isola?
Una premessa. Nel Dizionario siciliano-italiano di VIncenzo Mortillaro(1876) e anche in altri, alla voce coppola si legge: "Coperta del capo fatta in varie foggie e di varie materie". Di conseguenza, anche la papalina era detta coppula. Quel copricapo che noi chiamiamo coppula credo nell'800 venisse designata come birritta padovana, appunto per la provenienza. Potro' sbagliarmi, naturalmente. Pirandello lo chiamo' berretto "a lingua". Questo copricapo incontro' gran favore in citta'. Poi i cittadini cominciarono ad adoperare il cappello e la coppola sostitui, nei contadini, il tradizionale birrittu cu 'u giummu, il copricapo "a calza di filo con la nappina a punta" (sempre Pirandello). Look mafioso, la coppola? Quando l'eta' e la calvizie me l'hanno imposto, ho messo la coppola, sicuro che l'uso di questo indumento non m'avrebbe fatto passare per mafioso. Fino a qualche tempo fa, non era l'iso della coppola a distinguire il mafioso, ma come la portava: spavaldamente di sghimbescio. Percio' i mafiosi erano detti "coppole storte". Io di coppole ne ho comprate inglesi, catalane. Siamo certi che sono stati i siciliani a esportarle? Non so se il rilancio della coppola possa valere per il rilancio dell'isola tutta, ma sinceramente mi auguro che la Sicilia abbia piu' solidi argomenti.

Per quale ragione c'e' chi vuole continuare a imporre l'immagine dei siciliani con i baffi, le basette lunghe, la coppola e la lupara? Qual'e' la molla di quella che spesso e' denigrazione bella e buona?
Quell'immagine da' tranquillita' e sicurezza al cervello di chi e' incapace di uscire dal seminato e di farsi un'idea propria. Inm piu', fatto non trascurabile , e' unoi stereotipo sul quale si puo' speculare. Non ci sono stati e credo continuino a esserci operatori turistici che promettono ai loro clienti il brivido di un tour mafioso? E magari qualche speculatore sara' stato capace di travestire dei disoccupati con baffi, basette, coppola e lupara per fare colore locale. E' arcinoto che i mafiosi non portano ne' le basette lunghe, ne' la lupara: vanno da barbieri alla moda e, semmai, tengono il kalashnikov nel portabagagli di una macchina extra lusso.

La cultura siciliana, anche quella doc, si e' imposta o ha subito limiti enormi. Dove possono portare trasformazioni del costume come quella della coppola non piu' copricapo mafioso?
Un grande filosofo siciliano, Giovanni Gentile, scrisse ai primi del secolo un saggio per dire che la cultura siciliana era tramontata. Un certo tipo di cultura si', era tramontata. Altra risorgeva, modificandosi. Non c'e' dubbio che la moda, l'abbigliamento, siano cultura, ma io eviterei di dare ad essa un peso esagerato nello sviluppo delle idee. La moda e' conseguenza delle idee. Se qualcuno ritiene che la coppola, trasformata in elegante capo d'abbigliamento, porti a una trasformazione del costume a far considerare la coppola per quello che e': un elegante capo d'abbigliamento. Tra l'altro, sta meravigliosamente bene in testa alle ragazze. Tra l'altro ancora, trasformazioni del costume siciliano ce ne sono molte, ma sono scarsamente percepibili perche' avvengono nel Dna dei siciliani. Ci vorra' ancora un bel po' d'anni. O meno, dati Internet, la globalizzazione e via dicendo.

C'e' gia' una crisi d'identita' che la moda non aiuta a superare, meno che mai con le lolite dodicenni in passerella o certe follie degli stilisti. Che cosa sarebbe meglio fare?
In Sicilia, da secoli, abbiamo dovuto lottare con tutti i mezzi per la conservazione della nostra identita'. Troppe dominazioni ci hanno costretto a posizioni streme di difesa, fino a considerare solo la propria famiglia l'unico territorio certo e sicuro. E attorno alla famiglia si alzavano alte mura per impedire agli estranei di entrare di entarare, ma, al contempo, per impedire ai familiari di uscire. Sicche' la nostra identita' si e' come pietrificata, costituendo una fortissima remora per lo sviluppo. Quindi io, paradossalmente, finisco qualche volta coll'augurarmi che noi siciliani si possa cominciare a soffrire di crisi d'identita', non di facciata.

Antonio Ravida'