All'inizio era Camilleri
Appunti sparsi ....

La prima regia televisiva di Andrea Camilleri e' stata Poker d'Assi.

La prima poesia pubblicata di Andrea Camilleri "Con le rose scarnite" la potete trovare in una vecchia edizione agrigentina "Primavera".




Il Messaggero26.02.1999

Alla Rizzoli il nuovo romanzo di Camilleri

Sarà Rizzoli l'editore del prossimo romanzo di Andrea Camilleri, La mossa del cavallo, che uscirà a maggio. Tuttavia, la Rizzoli non è riuscita a strappare l'esclusiva per le opere di Camilleri, che continuerà a pubblicare con Mondadori e con Sellerio. «Non c'è stata nessuna asta, semplicemente ho mantenuto l'impegno preso tempo fa con Rizzoli, che mi chiese un romanzo nello stesso periodo in cui ero in trattative con Mondadori», ha spiegato Camilleri, negando recisamente «rotture» con i suoi precedenti editori.

(AdnKronos)



La Repubblica25.02.1999

Esce in maggio "La mossa del cavallo"

Ecco il nuovo romanzo di Camilleri

Il prossimo romanzo di Andrea Camilleri uscira' in maggio da Rizzoli. Titolo "La mossa del cavallo". "Nessun tradimento, assicura tossicchiando al telefono per i postumi di un'influenza: non lascio i miei editori precedenti", assicura, "ne' Mondadori ne' tantomeno Elvira Sellerio. Anzi ho scritto una lettera a tutte e due. E nessuna ragione economica, nessuna asta. La verita' e' molto semplice: Rizzoli mi chiese un libro due anni fa, contemporaneamente a Mondadori e ora mi fa piacere darglielo". Si tratta questa volta di un romanzo storico, nel genere di "Un filo di fumo" e di "La concessione del telefono". "E' una storia un po' complessa", aggiunge Camilleri. Naturalmente, come piace a me, ho privilegiato la ricerca linguistica. Non sara' proprio di facile lettura. Lo spunto me l'ha dato l'inchiesta che Leopoldo Franchetti fece in Sicilia nel 1876. Lui aveva condotto una serie di indagini sul Mezzogiorno insieme a Sidney Sonnino e proprio due anni fa un amico funzionario della Camera mi fece vedere un volume con gli iscritti di Franchetti stesso. Insomma per adesso posso aggiungere che al centro della vicenda c'e' un prete donnaiolo e strozzino. Questo prete viene colpito a morte, ma prima di morire incolpa suo cugino. Ingiustamente. Ma intanto quello viene messo in carcere e fatichera' molto per dimostrare la propria innocenza".



Giornale di Sicilia19.02.1999

Camilleri a Milano, testimonial della Sicilia.

Sarà Andrea Camilleri quest'anno il testimonial della Sicilia alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano che si aprirà il 24 febbraio. Lo scrittore siciliano, i cui romanzi gialli e storici stanno avendo grande successo in Italia e sono tradotti all'estero, riceverà un riconoscimento dall'assessore regionale al Turismo Domenico Rotella e il 26 febbraio, alle 11, nella sala Cerere della Fiera di Milano, sarà uno dei relatori alla conferenza su "Sicilia: emozioni tra arte, cultura e natura".



La Repubblica19.02.1999

Piovono miliardi sul turismo
Camilleri testimonial del BIT

L'assessore regionale al Turismo Domenico Rotella ha invitato Camilleri a partecipare come testimonial alla Borsa Internazionale del Turismo a Milano. Allo scrittore verra' consegnato un riconoscimento per l'attivita' culturale svolta.

17.02.1999
Oggi alle 19.30 Manuel Vázquez Montalbán presenta le
traduzioni in spagnolo dei libri di Andrea Camilleri Un mese con 
Montalbano e La concessione del telefono all' Istituto Italiano di 
Cultura di Barcellona. 

a Repubblica - Sabato, 13 febbraio 1999 - pagina 17
di ATTILIO BOLZONI

Palermo, il procuratore si schiera a fianco del suo vice, Guido Lo Forte, sotto tiro per il dossier mafia e appalti
"NUOVI VELENI SUL POOL" ORA CASELLI DICE BASTA HO LETTO DI UN MIO POSSIBILE TRASFERIMENTO, MA SONO SOLO FANTASIE L' INTERVISTA

PALERMO - Dopo giorni di silenzio, parla Gian Carlo Caselli. E si schiera al fianco del suo vice Guido Lo Forte, trascinato ancora una volta in quella torbida vicenda senza fine che è il dossier del Ros su "mafia e appalti". "Io gli sono grato", dice con un soffio di voce tirando un bilancio di questi sei lunghissimi anni vissuti nella trincea siciliana. E spiega: "Io devo essere riconoscente a tutti i colleghi di questa Procura, ma tra gli altri lo devo essere in modo particolare a Guido Lo Forte: è stato il motore di tantissime inchieste di mafia e di tantissime altre inchieste non di mafia". Poi lancia l' allarme: "Ci sono molti veleni, c' è qualcuno che vuole dividere la nostra squadra, che vuole minare la compattezza del nostro pool". L' intervista con Gian Carlo Caselli comincia così, alle due di un pomeriggio che minaccia neve e grandine. Per quattro giorni non ha voluto dire una sola parola sul caso Lo Forte- Siino-De Donno, ma oggi - dopo che i 50 sostituti della Procura avevano firmato un documento "di stima, fiducia e amicizia" a favore di Guido Lo Forte - Caselli ha deciso di far conoscere il suo pensiero. Procuratore, cosa vi siete detti lei e Lo Forte quando è partito l' ultimo attacco sul vecchio dossier di "mafia e appalti"? "Ci siamo detti che dovevamo cercare di capire. Negli avvenimenti dei giorni scorsi c' era qualcosa di indecifrabile". Non è la prima volta che Lo Forte viene coinvolto nel caso. "Io non ho né titolo né ruolo per occuparmi del merito, che è affidato alla magistratura di Caltanissetta. Ma una riflessione la posso fare: a chiedere la riapertura dell' inchiesta a Caltanissetta è stato lui, Lo Forte. è stato sempre lui a volere indagini a 360 gradi per non lasciare margini di dubbio. è stata una riapertura di inchiesta voluta e pretesa da Lo Forte che, così, ha dimostrato di non avere paura della verità. Eppure tutto questo è stato a dir poco travisato. Invece di partire dal dato di fatto che è stato Lo Forte a chiedere chiarezza, la cronaca di questa realtà si è trasformata nella prospettazione di un cumulo di sospetti contro di lui. E' il mondo alla rovescia, è l' acqua che sale verso l' alto". Ormai lei conoscerà a memoria il famoso rapporto su "mafia e appalti" del Ros. Ci può dire che idea si è fatta in proposito? "Su questa vicenda ho ampiamento relazionato ogni volta che il problema si è posto (il riferimento è alla fine del 1997, quando è esploso il caso con il capitano De Donno che s' è presentato ai magistrati di Caltanissetta per denunciare accuse del pentito Siino contro Lo Forte, ndr) al procuratore generale Vincenzo Rovello, che a sua volta ha informato il ministro di Grazia e giustizia e il Csm". Il segretario cgil Cofferati ha parlato di "manovra visibile" contro la sua Procura. C' è questa manovra? E chi è che manovra? "Mi sento in dovere di ringraziare Cofferati. Posso dire però che sono preoccupato. Vedo a rischio la serenità della squadra che c' è in questa Procura da sei anni. A magistrati straordinari come Falcone e Borsellino consentirono di lavorare nel pool per non più di tre anni, poi polemiche e campagne spazzarono via quel gruppo. Noi, con tutti i nostri limiti e tra alti e bassi, grazie soprattutto al lavoro di poliziotti, carabinieri e finanzieri - perché noi magistrati siamo come ciclisti che succhiano le ruote: senza di loro non potremmo andare da nessuna parte - lavoriamo da sei anni. Però vedo veleni che dall' esterno di questo Palazzo vengono insufflati all' interno, vedo fatti che possono turbare la serenità del pool e sento il dovere di intervenire". Si riferisce ai veleni di questi giorni? "No, penso anche a quando la Procura di Palermo venne investita per obblighi di legge a indagare su una complessa vicenda a Cagliari. La Procura ha dovuto sottoporre a indagine il collega Lombardini, poco dopo l' interrogatorio si verificò la terribile tragedia del suicidio del collega. E' ovvio che dovevano essere fatti tutti gli accertamenti del caso, ma noi - 5 secondi dopo la tragedia, dico 5 secondi dopo - siamo stati accusati di essere degli assassini. Fu una campagna incivile, una barbarie". Procuratore, torniamo al tema di mafia e appalti. "Posso dire soltanto che dal 1995 ad oggi sono 106 i procedimenti iscritti in materia di appalti e 1656 le persone sottoposte a indagini. In questi anni abbiamo sequestrato beni mafiosi per più di 9 mila miliardi e ottenuto il rinvio a giudizio di quasi 2000 persone in indagini di mafia. Indagini che sono state portate avanti in moltissimi casi anche con il contributo di Guido Lo Forte". Eppure gli attacchi feroci contro di lei e il suo pool non finiscono mai. Caselli tira fuori dal cassetto "Il Corso delle cose" di Andrea Camilleri. Trova la pagina: "Quando i fatti annegano nelle supposizioni, ipotesi, dicerie, bisogna lasciar perdere perché potrebbe diventare un pozzo nero". Procuratore, è vero che tra poco lascerà Palermo e tornerà nella sua Torino? "Quando mi verrà solo l' idea di un trasferimento i primi a saperlo saranno i magistrati della Procura di Palermo. Certo che in questi giorni ho letto sui giornali qualcosa che riguarda un mio possibile trasferimento. Ma sono solo fantasie e illazioni".



Giornale di Sicilia10.02.1999

NOVITA'

Camilleri, favole diaboliche per il suo prossimo libro
Una raccolta di favole "diaboliche", condite con humor nero e un pizzico di cinismo "poco adatte ai bambini" ma scritte e pensate soprattutto per i piu' grandi: e' questo il nuovo libro a cui sta lavorando Andrea Camilleri, che ha gia' scelto anche il titolo: "Favole del tramonto".
E' quanto ha detto lo stesso scrittore siciliano.
"L'idea - ha spiegato Camilleri - mi e' stata suggerita da una cooperativa editoriale di detenuti del carcere milanese di San Vittore, i quali mi avevano chiesto di scrivere una favola diabolica. Mi e' sembrato un ottimo suggerimento, l'ho fatto e il risultato mi e' piaciuto"

La Repubblica - Mercoledì, 10 febbraio 1999 - pagina 12
Da Roversi a Camilleri, a Sanguineti ecco le scelte di voto MORATTI
"IO DI QUA, TU DI LÀ MA ERA MEGLIO UNITI" ROVERSI

BONI CAMILLERI SANGUINETI FRACCI Carla Fracci: "Alla fine non potranno che governare insieme" I PARERI

ROMA - Sul treno con Prodi o sul pullman con Veltroni? Ecco alcuni pareri eccellenti Patrizio Roversi, attore. "La mia simpatia va assolutamente a Prodi: non so se fisicamente potrò farlo, però almeno metaforicamente io sarò sul treno con lui. Mi ero illuso che con l' Ulivo si fosse fatto un passo avanti: adesso vedo che gli altri hanno scelto di andare indietro, io sto con lui che è costretto ad andare avanti da solo". l Milly Moratti, fisico. "Questa disgregazione mi procura un grande dispiacere: io credo ancora sul serio all' Ulivo e mi sembra incredibile che da una parte si parli di casa comune e dall' altra si arrivi a questi disastri. La nascita del movimento di Prodi e dei sindaci l' ho vista di buon occhio; sembrava un momento magico, invece si andrà alla rovina. Non potrò certo votare per chi vuole abolire il proporzionale, ma lo farò con il dispiacere enorme di chi vede che si è scelto il terreno di scontro invece che quello di incontro". l Chiara Boni, stilista. "Sul treno di Prodi. Alle ultime elezioni ho votato Ulivo e Prodi mi sembra la scelta più conseguente. Ho creduto molto nell' Ulivo, il governo attuale però mi sembra lo abbia un po' abbandonato". l Andrea Camilleri, scrittore. "Ogni volta che ci sono scissioni e fondazioni di nuovi partiti io la vedo male. Sono da sempre nell' area dei Ds e quindi non ho nessun dubbio su come schierarmi. Però sono preoccupato perché ho visto quali risultati ha raggiunto l' Ulivo. Io sarei per una trattativa fino alla morte prima di arrivare alle ripicche e ai personalismi". l Edoardo Sanguineti, poeta. "Se ho male al fegato, mi rivolgo al medico e non al palombaro. Visto che sono di sinistra, mi rivolgo a D' Alema e non a Prodi". l Carla Fracci, ballerina. "L' unione Prodi-Veltroni-D' Alema è stata la soluzione migliore che si poteva prevedere per l' Italia e i risultati che insieme hanno ottenuto sono stati clamorosi. Come nelle grandi famiglie serie, ci possono essere dei disguidi, ma poi le cose si sistemano, non si può non tornare a governare insieme. Se proprio non dovesse essere possibile? Beh, noi siamo più a sinistra di Prodi e allora dovrei preferire Veltroni- D' Alema".

 

Donna moderna 08.02.1999

Identikit dei nuovi Maigret


Vengono dal Messico, Sicilia, Marocco, perfino dall'antica Roma.
Sono i detective dei gialli amati dall'Italia di oggi.
E oltre ai misteri, ci svelano il loro Paese e il loro tempo
Tutto e' iniziato con il commissario Montalbano, l'investigatore siciliano nato dalla penna di Andrea Camilleri. Da qualche mese i suoi gialli vanno a ruba e presto li vedremo in una serie televisiva (a fine Marzo su Raidue). E' stato lui la spia di una voglia collettiva: quella di racconti polizieschi da leggere d'un fiato. I lettori li cercano e gli editori li accontentano pubblicando le gesta dei nuovi Maigret. Numerosi e sguinzagliati in tutto il mondo e in tutti i tempi: dall'ispettore Ali', che cerca assassini nel deserto marocchino, a Publio Aurelio Stazio, antico romano con il pallino del delitto. Ecco perche' con loro passerete ore indimenticabili.

Commissario Montalbano
Si muove tra furti, omicidi e storie di corna a Vigata paesino (immaginario) della Sicilia. Come nei trenta casi di "Un mese con Montalbano" (Mondadori) ultimo best-seller di Andrea Camilleri. "Anche se parla in dialetto, ed e' dotato di autoironia, ricorda un po' Sherlock Holmes" dice Tecla Dozio della libreria del giallo di Milano. "Forse gli manca il colpo di genio, ma e' un seguggio nato: ha la capacita' di raccogliere indizi e, poi di collegarli tra loro". Nella serie TV, avra' il volto (e la pelata) di Luca Zingaretti.


LA STAMPA 07.02.1999


La Stampa, 07-02-1999, Società e Cultura, Pag. 20 Fatti e gente Montalbano e Montalban per Camilleri in Spagna di AdnKronos

LA STAMPA 03.02.1999

La Stampa, 03-02-1999, Cronache, Pag. 11 Il caso. L'anarchia del clima Il galateo perduto delle stagioni La neve al Sud seppellisce ogni certezza di Andrea Camilleri