la Repubblica - Sabato, 24 luglio 1999 - pagina 38
di ANTONIO TRICOMI

La regista a Giffoni contro la brutta televisione. Il nuovo film s' intitolerà "Domani"
ARCHIBUGI: PIÙ RISPETTO PER I PICCOLI SPETTATORI

GIFFONI VALLE PIANA (Salerno) - Il suo nuovo film si chiamerà Domani, una vicenda corale con otto protagonisti, le cui riprese inizieranno il 15 novembre. Ma al Giffoni Film Festival Francesca Archibugi parla soltanto dell' Italia di oggi, un posto che sembra piacerle sempre meno. "Mi è capitato di vedere qualcuna di queste famose fiction televisive - dice la regista - e devo dire che, al di là di qualche lodevole tentativo di raccontare storie interessanti, le trovo davvero brutte. Sono colpita dal fatto che siano fatte così male: ogni volta che toccano un argomento lo fanno sempre nel modo più banale e più volgare possibile. Perché lo fanno, per l' audience? Ma io non credo che il pubblico non seguirebbe più le trasmissioni televisive se fossero fatte meglio, il pubblico la sera sta seduto davanti alla tv e guarda comunque quello che c' è". Disertando il cinema, la musica e la lettura in misura allarmante. "Il mio ultimo film L' albero delle pere ha incassato tre miliardi e so che in fondo non è andato male. Ma tre miliardi li ha fatti anche Le onde del destino di Lars Von Trier, che io considero un capolavoro e che in altri paesi d' Europa ne ha incassati dodici. Non c' è proporzione e questo non riguarda solo il cinema. Se guardate le classifiche dei libri più venduti, in Italia c' è solo Camilleri, mentre una superstar come Ian McEwan raggiunge a stento le cinquantamila copie vendute. E la musica? Le ristampe della Deutsche Gramophone rimangono negli scaffali dei negozi di dischi, mentre un giovane fenomenale pianista come Brad Mehldau riesce a vendere a stento cinquemila copie. Mi illuderò, ma penso che queste siano le cinquemila persone migliori che ci sono in Italia. A loro dedico il mio lavoro". Madre di tre figli, la Archibugi racconta di portarli spesso al cinema. "E non solo per vedere i film della Dreamworks". Perché, spiega la regista, "occorre anche abbattere un po' qualche luogo comune su cosa sia cinema per ragazzi e cosa non lo sia. Alla mia bambina di sei anni ho fatto vedere Qualcuno volò sul nido del cuculo e lei ha molto apprezzato, mentre il più piccolo di un anno e mezzo è innamorato dell' Ultimo imperatore di Bertolucci. I miei film? L' albero delle pere l' ha visto soltanto la più grande di undici anni i due più piccoli possono aspettare. Io amo il Festival di Giffoni proprio perché qui non si ha paura di mostrare ai ragazzi pellicole che siano anche un pugno nello stomaco". Molti bambini, anzi, molte "persone di pochi anni" anche nei film della Archibugi, "anche se i miei collaboratori, dopo aver subìto la tirannia di una bambina di quattro anni nell' ultimo film, mi hanno fatto giurare che nel prossimo ci saranno soltanto adulti. Ma li deluderò, anche in Domani ci sono bambini". Il festival si conclude oggi con la proclamazione dei vincitori da parte del presidente onorario della giuria Maria Grazia Cucinotta. In margine alla rassegna, Stefano Accorsi ha lanciato un appello in favore di Horst Fantazzini, sulle cui vicende è basato il film Ormai è fatta di Enzo Monteleone: "Ha passato trentasette anni in galera, deve farne altri venticinque, facciamo girare il suo nome, più se ne parla e meglio è".

 
Suoni di Versi
Catania e le citta' del Mondo

INCONTRI LETTERARI
Cortile Rettorato


martedi' 27 luglio ore 19.00 Fausto Bertinotti
Nicolo' Ammaniti

Ti prendo e ti porto via
giovedi' 28 luglio ore 20.30 Walter Veltroni
Gianni Riotta

Il principe delle nuvole
sabato 31 luglio ore 20.30 Enzo Bianco
Andrea Camilleri
Giuseppe Montesano

Nel Corpo di Napoli
lunedi' 2 agosto ore 20.30 Paola Pitagora
Roberto Mussapi

La grotta azurra
lunedi' 23 agosto ore 20.30 Paola Quattrini
Selvaggia Quattrini

Letture
settembre 1,2,3,4 ore 21.00
PROSA
Itinerante Via Crocifissi - Via Etnea
Don Giovanni in Sicilia
di VITALIANO BRANCATI

regia Giuseppe Dipasquale
 

la Repubblica - Sabato, 17 luglio 1999 - pagina 38
di PIETRO D' OTTAVIO

Michael Nyman a Catania, fra minimalismo e cinema
"LA MIA MUSICA È RICERCA SULL' UOMO" L' ARTISTA INGLESE È DIRETTORE ARTISTICO, INSIEME A CAMILLERI, DEL FESTIVAL SICILIANO

ROMA - Dopo quattro anni di governo Battiato, il festival "Suoni di Versi - Catania e le città del mondo" passa nelle mani di due nuovi direttori artistici, lo scrittore siciliano Andrea Camilleri e il compositore britannico Michael Nyman, che hanno invitato a Catania anche Jocelyn Puck, autrice della colonna sonora di "Eyes Wide Shut". Nyman è arrivato alla notorietà soprattutto per le colonne sonore di film di successo come "Lezioni di piano" o "I misteri del giardino di Compton House". Ma l' artista inglese è anche uno dei principali esponenti della corrente del minimalismo, ha fatto dell' eclettismo il suo approccio artistico, e ha firmato molta musica da camera, orchestrale, corale, operistica. "Dirigere la sezione musicale del festival di Catania è un grande gioco: mi sono divertito molto a scegliere musicisti già amici o a convocare altri che ancora non conoscevo di persona", spiega Nyman, cinquantacinquenne signore inglese dai modi gentili e assai spesso vestito di nero, che giovedì sera è andato in scena con la sua formazione e l' orchestra del teatro Bellini, mentre ieri è salito sul palco con i messicani Tambuco e l' ex Police Stewart Copeland. "Tra gli incontri a cui tenevo maggiormente c' è quello con Copeland, un batterista di grande tecnica e grande stile, che ha attraversato a lungo le barriere tra i generi musicali, esplorando le culture più diverse". Nyman scandisce le parole, parla senza la fretta di esprimere i suoi pensieri, che anzi espone con grande calma. "In questo festival ci sarà anche un omaggio a Silvestre Revueltas, compositore messicano nato nell' ultima notte del 1899, poco meno di cent' anni fa. Ho scoperto l' esistenza di Revueltas per caso, guardando la tivù: mi ha colpito il fatto che ha composto quasi tutte le sue opere in circa dieci anni e poi è morto. Il suo era uno spirito ribelle, rivoluzionario, che traspare dalla sua modernissima musica sinfonica, legata a filo doppio con la tradizione popolare messicana. Una musica di grande energia, di grande ritmo, di grande passione". La serata dedicata a Revueltas andrà in scena il 20 luglio e vedrà protagonisti la direttrice d' orchestra Gisèle Ben Dor, il quartetto di percussioni messicano dei Tambuco e l' Orchestra del Bellini. Ora Nyman sta lavorando a due distinte opere, "Facing Goya" e "The only witness" (L' unico testimone). ""Facing Goya" parte dall' episodio in cui si scoprì che l' artista era stato sepolto decapitato. L' opera affronta diversi temi, come la teoria lombrosiana, seconda la quale dal volto di un individuo si può dedurre se si tratta di un pericoloso killer o di una brava persona. Una teoria affascinante, ma profondamente errata. Ma sono molti altri gli interrogativi affrontati, seguendo un excursus storico che va dai giorni nostri all' Antica Grecia. In "Facing Goya" affronto anche la questione della genetica e del cibo transgenico, un grande pericolo per tutti". In questo modo Nyman prende posizione nel dibattito che sta dividendo l' Inghilterra, dove anche il principe Carlo combatte la sua personale battaglia contro gli alimenti transgenici. ""The only witness", invece, racconta dell' unico testimone di un omicidio, che non può andare a deporre perché affetto da una rara malattia".

 

16.07.1999
Montalbano ... in primavera la nuova serie su Raidue
C'e' appena stato un incontro tra la produzione, la Palomar, e i dirigenti di Raicinemafiction per mettere a punto gli ultimi dettagli prima del ciak iniziale previsto per l'ultima settimana di settembre: le riprese dureranno oltre due mesi e in tv il lavoro, affidato sempre alla regia di Alberto Sironi, approdera' nella primavera del 2000. Per chi avesse perso le 2 puntate precedenti saranno ritrasmesse prima di mandare in onda quelle nuove. (Il cane di terracotta e La forma dell'acqua)