Il Messaggero 19.10.1999

 

MANUEL Vázquez Montalbán e Andrea Camilleri faranno un libro insieme. Sarà una lunga conversazione sul modello del dialogo Porzio-Sciascia. Al loro lavoro comune è molto interessata la casa editrice Frassinelli con la quale Montalbán ha pubblicato molti romanzi. Lo ha annunciato ieri lo stesso scrittore catalano che in questi giorni a Roma - dove si trova per la presentazione del suo saggio E Dio entro' all'Avana sull'incontro tra Wojtyla e Castro, il sovrano della "città di Dio" e quello della roccaforte del comunismo, durante la visita del Pontefice a Cuba - ne discuterà con il suo collega giallista diventato un caso letterario con le avventure del commissario Montalbano.
«Il mondo di Camilleri - ha detto Montalbán - è diverso dal mio. Con lui condivido l'ironia e una certa cultura gastronomica. Quella del mio Pepe Carvalho (il famoso detective dei suoi romanzi) è più primitiva rispetto a quella di Montalbano».
L'anno scorso ospiti di Massimo D'Alema al Festival Nazionale dell'Unità di Bologna e quest’anno insieme al Festival della letteratura di Mantova, Montalbán e Camilleri sono stati spesso protagonisti di avventure comuni. «Siamo amici - spiega Montalbán -. Camilleri ha fatto una presentazione straordinaria del mio libro O Cesare o nulla e io ho parlato dei suoi libri in Spagna».



La Repubblica on line 19.10.1999 

Un libro a quattro mani di Camilleri e dello scrittore spagnolo

Roma - Montalbano e Montalbán in un solo libro. Prima o poi il commissario di Vigata avrebbe dovuto incontrare il suo quasi omonimo spagnolo. E così è stato. Andrea Camilleri e Manuel Vázquez Montalbán scriveranno un libro insieme sotto forma di lunga conversazione (lo pubblica la casa editrice Frassinelli). E' stato lo scrittore spagnolo ad annunciarlo durante uno degli incontri romani di cui ieri è stato protagonista. "Il mondo di Camilleri", ha detto lo scrittore di Pepe Carvalho, "è diverso dal mio. Con lui condivido l'ironia e una certa cultura gastronomica. Quella del mio Pepe Carvalho è più primitiva rispetto a quella di Montalbano". L'anno scorso i due scrittori furono ospiti al Festival Nazionale dell'Unità di Bologna e poi al Festivaletteratura di Mantova. "Siamo amici", ha aggiunto Montalbán. "Camilleri ha fatto una presentazione straordinaria del mio libro O Cesare o nulla e io ho parlato dei suoi libri in Spagna". La giornata romana di Montalbán è stata intensa. Lo scrittore ha avuto parole anche per Massimo D'Alema. L' esperienza di governo, ha detto, è "una bella sfida". L'arrivo al potere in Italia della sinistra è "uno straordinario banco di prova", per gli eredi di quel Partito Comunista che ha cercato di coniugare la fedeltà "ai valori della solidarietà con l'attenzione al mercato". Montalbán è a Roma per presentare il suo nuovo libro E Dio entrò all'Avana (Frassinelli) dedicato al viaggio del Papa a Cuba che ha seguito come inviato speciale per El Pais. Qualcuno gli ha chiesto se Fidel Castro sia stato "convertito" da Giovanni Paolo II? "E' possibile", ha risposto lo scrittore, che ha preferito non sbilanciarsi. "Fatto sta che ci sono tanti indizi, come il comportamento delicatissimo avuto da Castro con il Papa durante la visita a Cuba. Talvolta più grave; che un capo di Stato è sembrato una premurosa infermiera della Croce rossa specializzata in geriatria". "Sicuramente il papa ha avuto un impatto personale molto forte su Castro, anche se resta difficile a un osservatore distinguere gli eventuali riflessi sul piano umano della grandissima dimensione drammaturgica assunta dal viaggio". Vázquez Montalbán, ha voluto comunque precisare che il suo "non è un libro né pro né contro Castro". E nei confronti del Papa? "Sarei sorpreso che qualcuno lo considerasse un libro a favore di Giovanni Paolo II, ma sicuramente non è contro di lui". Sul pontefice, ha detto lo scrittore spagnolo, "si può fare della facile ironia come e quando si vuole, ma il suo ruolo internazionale è di grande rilievo, forse unico".


La Repubblica on line 19.10.1999 

Annuncio dello scrittore spagnolo: l'opera nelle librerie entro il 2000 

Montalban: "Farò un libro con Camilleri"  

Sarà una conversazione sulle loro vite  

ROMA - "Sì, siamo amici, faremo un libro insieme": sorprendendo la platea e un po' spiazzando l'editore l'annuncio è di Manuel Vazquez Montalban, a Roma per il lancio del suo ultimo lavoro, "E Dio entrò all'Avana", reportage culturale per le colonne del Pais dedicato allo storico viaggio a Cuba di Giovanni Paolo II da domani nelle librerie italiane. L'amico con il quale l'autore spagnolo lavorerà e darà alle stampe un'opera letteraria è Andrea Camilleri. Sarà un libro conversazione, a quattro mani. Argomento: la vita dei due scrittori, in un amarcord tra passato e presente, tra riflessioni ed esperienze, letture e viaggi. L'opera - a questo punto molto attesa e destinata a diventare un record di vendite - uscirà entro il 2000, forse addirittura entro giugno. L'editore, che è rimasto un po' sorpreso dall'annuncio di Montalban, sarà Frassinelli, che ha pubblicato molti gialli che narrano le avventure di Pepe Carvalho. Quello tra Camilleri e Montalban non è un semplice progetto, ma molto di più: i due si sono già incontrati nelle scorse settimane, hanno deciso quale sarà l'impostazione del lavoro, si sussurra che avrebbero già completato una parte del libro. "Il mondo di Camilleri - ha detto ancora Montalban - è diverso dal mio. Ma con lui condivido l'ironia e una certa cultura gastronomica. Quella del mio Pepe Carvalho è più primitiva rispetto a quella di Montalbano. E poi, siamo molto amici: Andrea ha fatto una straordinaria presentazione di "O Cesare o nulla", io ho fatto pubblicità ai suoi lavori in Spagna". Montalban, all'Istituto Cervantes, ha poi parlato di Cuba, del Papa e di Fidel Castro. "Fidel 'convertito' da Giovanni Paolo II? Sì, è possibile. Il mio libro sulllo storico viaggio non è contro Castro e nemmeno contro il Papa. Loro sono due grandi attori. L'Avana è stato teatro di un incontro di grande teatralità tra lo Spirito Santo e lo spirito della storia".