Corriere delle sera 25.02.2000

Camilleri vola in libreria. Ma rimprovera i lettori

Andrea Camilleri accusa i suoi lettori di non capirlo ma il pubblico, come dal '98 a questa parte accade per ogni suo libro, brucia le prime tirature nel giro di pochi giorni. «Gita a Tindari», quinto romanzo con protagonista Salvo Montalbano, il comissario dell'immaginario paese siciliano di Vigata, è stato presentato in libreria da Sellerio venerdì scorso, con una tiratura iniziale di centomila copie, subito esaurite. Ne sono state stampate ancora ottantamila, e altre ventimila seguiranno. Pare si tratti di un record per lo stesso scrittore di Porto Empedocle, 75 anni, che pure troneggia ai piani alti (e con più titoli) delle classifiche dei bestseller italiani, avendo venduto oltre due milioni e mezzo di libri in due anni. Eppure Camilleri è scontento perché «il pubblico non si interessa al discorso politico» che sottende le sue trame poliziesche, come ha dichiarato al periodico «Magazine Littéraire» in una lunga intervista rilasciata in occasione dell'uscita in Francia del suo romanzo «La mossa del cavallo», pubblicato la scorsa primavera da Rizzoli. «I lettori si divertono parecchio leggendo i miei libri: personalmente preferirei che ridessero meno e riflettessero di più». Così Camilleri ha bacchettato i suoi fan e anche la critica, spiegando che «La mossa del cavallo», ambientato nell'Italia postunitaria, «è stato il tentativo di esplicitare le relazioni tra la politica, la mafia e i cittadini onesti»: peccato che «i critici non abbiano afferrato l'intenzione politica del romanzo, che invece è stato molto apprezzato sul piano letterario». Poi lo scrittore ha ricordato i suoi attacchi a Berlusconi e il suo antico impegno nel Partito comunista nutrito dalla passione per Antonio Gramsci (in passato ha dichiarato di non riconoscersi, invece, nel postcomunismo). In ogni caso, la stragrande maggioranza dei lettori di Camilleri non legge «Magazine Littéraire» e tutti corrono a comprarlo con una trasversalità che va da Fini a Bertinotti (altrimenti non si spiegherebbero le megatirature). Del resto, anche il nuovo romanzo «La gita a Tindari» è stato lanciato sul quotidiano «La Stampa» con l'anticipazione meno politica possibile: il tradimento di Montalbano, tentato dalle grazie di Ingrid, bionda svedesona, in assenza di Livia, la fidanzata che abita lontano. Quale miglior calamita, per i fan del commissario, che un episodio di corna? Si presti o no a una lettura politica.
Cesare Medail