la Repubblica - Sabato, 29 aprile 2000 - pagina 48
di SILVIA FUMAROLA

Zingaretti: un uomo vero a cui vorrei somigliare
BENTORNATO MONTALBANO

Il 2 e il 9 maggio su RaiDue i nuovi espisodi da "La forma dell' acqua" e "Il cane di terracotta" di Camilleri

ROMA - Il commissario Montalbano colpisce al cuore. Se milioni di lettori lo hanno amato leggendo i romanzi, milioni di spettatori che non avevano mai aperto un libro di Andrea Camilleri, lo hanno scoperto in tv. Dopo il successo dello scorso anno, il 2 e il 9 maggio RaiDue presenta due nuovi gialli, bellissimi: La forma dell' acqua, indagine sul malcostume che parte dal ritrovamento del cadavere di un politico e Il cane di terracotta, in cui una grotta nasconde traffici di armi e il corpo di due amanti uccisi cinquant' anni prima, un cane di terracotta a vegliarli. Giallo con risvolto sentimentale e un grande Leopoldo Trieste, che sul filo della memoria ricostruisce l' intera vicenda. Diretti da Alberto Sironi - prodotti da Carlo Degli Esposti - interpretati da Luca Zingaretti, i film raccontano luci e ombre della Sicilia, vista nel microcosmo di Vigata, paese immaginario dove niente accade per caso, specchio di virtù e malaffare italiani. Ma la forza di questa miniserie è nell' interpretazione di Zingaretti, attore teatrale che il cinema aveva relegato nei ruoli di cattivo. "Montalbano piace perché è portatore di valori che piacciono agli italiani" racconta "Non è fissato col telefonino, con la carriera, coi soldi, con le belle macchine, ama mangiare bene, è fedele alla sua donna perché la ama, è legato agli odori e ai sapori della sua terra. Queste sono le cose importanti della vita. Si è costruito la sua felicità Insomma, ogni donna vorrebbe avere accanto Montalbano e ogni uomo vorrebbe assomigliargli. Me compreso. Siamo simili negli aspetti negativi: anch' io sono un orso, ho un carattere chiuso, sono irascibile". Zingaretti (che interpreterà Giorgio Perlasca in un altro film della Rai tratto dal libro di Deaglio, La banalità del bene), all' inizio era paralizzato dal confronto. "Ho chiesto consiglio a Camilleri: mi ha detto solo "Buttati". E io mi sono buttato, ho lasciato stare quello che sapevo su di lui, gusti, pensieri, convinzioni, e piano piano ho creato il "mio" Montalbano. Se l' anno scorso dovevamo vincere la scommessa - restituire l' intensità dei libri - quest' anno abbiamo lavorato di cesello. Ritroviamo un Montalbano più melanconico, ma di una melanconia bella, contemplativa. Un Montalbano più maturo". "Tanto convincente", aggiunge Degli Esposti "che nella scena del funerale del padre del commissario, Camilleri mi ha detto di essersi molto commosso. "Una situazione surreale", commentava "visto che l' ho scritta io"". Questo commissario buongustaio avrà vita lunga: Zingaretti girerà La gita a Tindari e i film dai racconti Un mese con Montalbano. "Abbiamo intenzione di proseguire per due, tre anni" dice il vicedirettore di Raifiction, Max Gusberti "Ci sono le premesse perchè diventi un successo europeo. E' gia stato acquistato da France 2 e coprodotto dall tv svedese. Speriamo di farne il Derrick italiano". Entusiasta il direttore di RaiDue Carlo Freccero: "Questa non è fiction, è cinema per le sale. Sono i due film italiani più belli della stagione. Mandarli contro la serie con Claudia Koll? No, andranno di martedì. Il giovedì, contro la serie di Canale 5, possono bastare le repliche dei due film dello scorso anno".