Traduzione dell'articolo Tres libros de Camilleri
Apparso sul quotidiano catalano La Vanguardia
del 24 marzo 2000

Vigàta è l'immaginario paese dove vive e lavora il commissario Montalbano, protagonista di una fortunata serie di romanzi di Andrea Camilleri. Mentre in Italia esce Gita a Tindari, quinto romanzo della serie, in Spagna si pubblica il quarto La voce del violino. La storia ruota attorno all'indagine sulla morte di una bellissima donna, che turba la quiete della cittadina siciliana. Qui troviamo un Montalbano, tra Maigret e Plinio, che sfoggia tutta la sua pericolosa calma controllata, avaro di discorsi, che con sicurezza e competenza riesce a ricostruire il delittuoso puzzle. Notevole la maestrìa dell'autore nell'analizzare, con sottili sfumature, i comportamenti umani. Se solitamente Camilleri ama mescolare intrighi polizieschi e politica, in questo romanzo la politica scompare per lasciar spazio ai conflitti personali di Montalbano con i suoi moderni e venali superiori. Tra l'ottimismo della volontà e il pessimismo della ragione, Camilleri sceglie la strada del compromesso civile (malinconico e triste) per tracciare un suo spaccato della realtà verso la conquista della verità. Il maresciallo Corbo di Il corso delle cose, per certi commenti fatti un po' frettolosamente, viene indicato come il predecessore del commissario Montalbano. Come quest'ultimo, infatti, egli è cortese, testardo e disincantato. Ma non sono i tratti del carattere dei due personaggi ad avvalorare questa ipotesi, ma il fatto che questa è la prima opera di Camilleri, scritta tra il 1967 e il 1968 e pubblicata nel 1978, dopo essere stata respinta da diversi editori. Un morto, un'indagine né tranquilla né lineare, un protagonista singolare (lo scapolone Vito Macaluso), una colorita tipologia meridionale di mafiosi e rozzi paesani, una tagliente radiografia morale di un'epoca tanto amata da Camilleri e da Montalbano, i crimini giustificati, le verità taciute, i giri di parole, le iperboli selvagge… tutti elementi che alimentano questo pungente divertimento. Come sempre, Camilleri ci offre un microcosmo rappresentativo del mondo, un luogo di crimini, passioni e drammi, un universo di miserie e debolezze umane, un ritratto profondo e critico dei costumi e delle ingiustizie della società siciliana. Camilleri lascia tuttavia aperto un altro fronte narrativo: una sorta di finzione storica ambientata nel XIX secolo nel comune di Vigàta. E' proprio in questo ambito dove emergono con più nitidezza l'associazione Camilleri-Sciascia, per i contenuti sociali e le affinità con Gesualdo Bufalino, per l'impetuosità del suo umorismo. Ed ecco il primo esempio di romanzo storico basato su un fatto realmente accaduto nel 1874: l'inaugurazione del teatro locale con la rappresentazione del Birraio di Preston, un'opera lirica che in realtà è una sorta di beffa, caldeggiata con insensata ostinazione dal prefetto della città. Ciò è causa di una serie di avvenimenti infuocati (che culminano nella stecca del soprano a cui fanno seguito uno sparo e l'incendio del teatro), tumulti, delitti, cospirazioni, messi in atto da un campionario umano tra cui spiccano un rozzo prefetto, pazzi aristocratici, serafici canonici, cornuti funamboli, idioti e cretini di varia specie. Tutta questa tragicomica esplosione, diventa per il lettore un salutare esercizio di umorismo tonificante e tuonante, punteggiato da intelligente e distaccata ironia demolitrice, che non è mai amara.

L'AUTORE
Andrea Camilleri (Porto Empedocle, Agrigento, 1925) ha lavorato per diversi anni come regista teatrale e sceneggiatore televisivo. Il suo primo romanzo viene pubblicato nel 1978. Nel 1994 crea il suo personaggio più applaudito, il commissario Salvo Montalbano, eroe di cinque romanzi e di un libro di racconti.

L'OPERA
In La voce del violino, ultima avventura (per la Spagna ndt) del flemmatico Montalbano, il cadavere di una donna sconvolge la tranquillità di Vigàta. In Il corso delle cose, primo romanzo di Camilleri, fa la sua apparizione un (presunto) predecessore di Montalbano, mentre Il Birraio di Preston, fa parte del ciclo di opere di taglio storico lontano dal protagonismo di Montalbano.

Traduzione di Anna Porro