La Repubblica 19.12.2000
Camilleri: "Mi libererò del commissario Montalbano"

ROMA - Gli ha regalato la popolarità e uno straordinario successo di vendite. Ma adesso Andrea Camilleri è stanco di Salvo Montalbano e aspetta solo l'occasione giusta per liberarsi del commissario di Vigata. Il momento di dire basta non è arrivato ma "arriverà", assicura lo scrittore, nonostante i tre milioni di copie vendute negli ultimi quattro anni. Il futuro addio a Montalbano è anticipato in un'intervista concessa all'italianista Giovanni Capecchi per la monografia "Andrea Camilleri", la prima in assoluto sul narratore siciliano, pubblicata dalla casa editrice fiorentina Cadmo. "Il romanzo liberatorio di Montalbano - dice Camilleri - non è ancora arrivato, ma arriverà. Anche perché spesso i miei lettori mi rivolgono la domanda: 'ma ancora Montalbano durera'?' La domanda dovrebbe essere invertita: 'durerà l'autore?'. Bisogna rendersi conto che io ho una certa età, non dico che morirò domani, però insomma è una cosa da pigliare in seria considerazione", scherza Camilleri, 75 anni. Lo scrittore spiega anche che ormai l'indagine poliziesca gli "interessa sempre di meno" e che lo diverte invece "assai di più fare una galleria di ritratti". Andrea Camilleri vede nel suo percorso letterario e nel suo successo personale molte similitudini con lo scrittore spagnolo Manuel Vazquez Montalban, in omaggio al cui cognome ha creato la figura del suo commissario di polizia. "Del resto, anche Vazquez Montalban è alla ricerca di un romanzo che lo liberi da Pepe Carvalho", afferma Camilleri, ricordando come più volte l'autore catalano abbia paventato la possibilità di non pubblicare più storie che abbiano per protagonista il suo popolare detective gourmet. Nel caso in cui Camilleri dovesse mettere la parola fine ai racconti di Montalbano, difficilmente penserebbe però ad un altro commissario. "Un personaggio che si ripete, seriale, è un personaggio importante per un autore ma tende anche ad ammazzare gli altri possibili personaggi, perchè lo ha praticato tanto che è presente continuamente. Se io dovessi oggi scrivere le avventure di un altro poliziotto -afferma Camilleri - mi verrebbe estremamante difficile smontalbanizzare il nuovo personaggio, perché è talmente entrato in circolo... E' una cosa - conclude - che capita a tutti gli autori".