la Repubblica - Venerdì, 31 marzo 2000 - pagina 54
Le novità in classifica
JOHN GRISHAM TALLONA CAMILLERI
Cinque dei dieci libri più venduti costano meno di diecimila lire, ancora una classifica all' insegna dei supereconomici. Si comincia con "Il testamento" di
Grisham, che contende il primato all' ultimo Camilleri, mentre al quarto posto si nota un ingresso a prezzo stracciato: il nuovo "Paperamses" della
Disney. Altra new entry, un surreale "Conosci te stesso" firmato dai due deejay Albertino e Giuseppe. Ricordiamo che la classifica è stata effettuata dall' Istituto Cirm esplorando sessanta librerie a rotazione, tra cui alcune del Gruppo librerie informatizzate
Libris. La settimana di rilevazione va dal 22 al 28 marzo.
ITALIA-LITERATURA
Madrid: Camilleri recibe premio "Nuove Lettere" por "La gira a
Tindari"
Roma, 30 mar (EFE).- El escritor Andrea Camilleri ha sido el
vencedor de la séptima edición del premio internacional de
literatura "Nuove Lettere", organizado por el Instituto Italiano de
Cultura, por su última obra "La gita a Tindari" ("La gira a
Tindari").
El autor siciliano, de 75 años, que se ha convertido en un "boom"
literario sólo en el último quinquenio de su larga carrera, ha
colocado su novela al frente de la lista de los libros más vendidos,
sólo unos días después de salir al mercado.
Panorama 25.03.2000
Scrivo favole per D'alema
Andrea Camilleri favolista ufficiale del governo D'Alema.
Lo scrittore siciliano ha esordito il 15 marzo al convegno sulla
riforma della pubblica amministrazione, su invito del ministro
Franco Bassanini, e il suo intervento (in una bozza ancora non corretta)
campeggia ora sulla home-page del sito di Palazzo Chigi.
La favola racconta di una repubblica immaginaria, l'Iliata, dominata
dalla setta segreta dei Sommi Custodi della Prassi, i burocrati dei
ministeri, adoratori del Dio Norma e dediti a sanguinari riti, gli Iter della
Pratica.
Ma alle soglie del terzo millennio, scrive Camilleri, arrivo' la
liberazione grazie a una rivoluzione di piazza al grido di autocertificazione.
Era successo che le sinistre erano andate al potere ...
Una volta si mangiavano i banbini, ora mangiano i burocrati.
Giornale di Sicilia 25.03.2000
Una novella di Camilleri per sbeffeggiare i burocrati
C'era una volta e, per essere onesti, c'e' ancora un paese chiamato
Iliata. Questo paese, che un tempo era governato da una monarchia e
poi era diventata una repubblica fondata sul lavoro, come asseriva la
sua Costituzione, si proclamava monoteista.
In realta', tutti i suoi abitanti erano costretti ad adorare molti dei,
in speciali santuari che erano detti uffici pubblici e i cui sacerdoti
si chiamavano burocrati.
Dovete sapere, inoltre, che su questi uffici imperava da secoli una
potentissima setta segreta, detta dei Sommi Custodi della Prassi.
Comincia cosi' una favola scritta da Andrea Camilleri per sbeffeggiare
la casta dei burocrati che guastano la vita ai cittadini.
A sollecitare il testo allo scrittore siciliano e' stato il ministro
della Funzione Pubblica Franco Bassanini.
Il racconto satirico appare sul sito della Presidenza del Consiglio,
all'indirizzo http://www.palazzochigi.it in una bozza ancora non corretta.
Cosi' Camilleri descrive la vita negli apparati statali: I potentissimi
membri della setta non risiedevano in quei luoghi di culto che erano i
comuni pubblici uffici, bensi' in certe labirintiche costruzioni,
dette Ministeri.
Erano luoghi fatti apposta perche' uno ci si perdesse dentro, corpo
e anima.
da Il Foglio", 25 Marzo 2000
Elvira Giorgianni Sellerio: Per consacrarla vestale della cultura
isolana basterebbero anche i soli meriti del sodalizio con Leonardo
Sciascia. Andrea Camilleri è valore aggiunto. (P.Buttafuoco)
la Repubblica - Domenica, 19 marzo 2000 - pagina 43
di LEONETTA BENTIVOGLIO
Domani alla Scala il compositore parlerà della sua musica
MICHAEL NYMAN: SUONO PER I COLTI E PER IL POPOLO
ROMA - Atteso domani alla Scala (Ridotto dei Palchi, alle 17.30) per parlare al pubblico della sua musica, il compositore inglese Michael Nyman è celebre soprattutto in veste di autore di colonne sonore. Musiche memorabili, capaci di segnare intimamente i film: titoli come I misteri del giardino di Compton House di Peter Greenaway, attraversato da citazioni di Purcell spinte in accelerazioni ossessive; o Lezioni di piano di Jane Campion, scandito da melodie scozzesi con arrangiamenti ad alta intensità emotiva. Ma assai più ampio del cinema è il territorio operativo di Nyman: copre musica sinfonica e da camera, lavori vocali e corali, balletto e teatro. Artista eclettico e avventuroso, definito minimalista per affinità strutturali con Reich e Glass, in realtà votato a commistioni eterogenee, Nyman viaggia nella musica oscillando tra sperimentazione e classicismo, jazz e folclore, pop e avanguardia. Possibile incasellarla in una definizione? "Non sono che un compositore. E in quanto tale vedo la mia musica in una tradizione globale, la stessa di Monteverdi, Mozart e Mahler. Il processo creativo non solo è riferibile a questa tradizione, ma è in rapporto coi vari tipi di suono che ci circondano. Non ho formule fisse. A volte lavoro su riferimenti concreti, prendendo una musica nota e trasformandola in altro; a volte parto da materiali astratti di mia invenzione. Ma la personalità compositiva è la mia. Haydn e Mozart lavoravano sulle mie stesse basi linguistiche, ma essendo persone diverse creavano prodotti differenti". In questa stagione la Scala ospita quattro incontri tra compositori e pubblico: lei giunge dopo Henze e Berio e precede Lloyd Webber, atteso in maggio. Riconosce un filo conduttore? "Sono tappe di un mondo. Henze e Berio riflettono l' establishment dell' avanguardia, mentre la mia musica riguarda sia un pubblico "intelligente" che popolare. Lloyd Webber è popolare senza intelligenza. E' un fenomeno commerciale geniale, ma il suo contributo alla musica è zero". Su quali progetti è concentrato? "Lavori sinfonici e da camera e molto teatro. Sto scrivendo tre opere. Una, Facing Goya, sul pittore, debutterà in Spagna ad agosto. Un' altra è sulla storia d' amore tra Kafka e Dora Diamant. Una terza, The last witness, destinata a Berlino, sarà un' opera "neurologica", basata sulla vicenda di un uomo afflitto dalla sindrome di Tourette, disturbo nervoso (ne era afflitto anche Mozart) che provoca esplosioni di parolacce. Intanto lavoro sul programma del festival di Catania, che dirigo con Camilleri e ho ereditato da Battiato". Colonne sonore? "Sto scrivendo quella del prossimo film di Winterbottom, Kingdom Come, con Milla Jovovitch e Natassia Kinski, ambientato in California a metà Ottocento, in clima di febbre dell' oro. Ho già lavorato con Winterbottom per Wonderland: è stata la mia migliore colonna sonora. Di semplicità assoluta, al limite del primitivo. Molto diversa da quella, più complessa in quanto specchio della complessità di rapporti tra i personaggi, di Fine di una storia di Neil Jordan, altro mio lavoro recente". Oggi lei sarà a "Quelli che il calcio". C' entra con la musica? "Indirettamente. Nel ' 98 ero presidente di giuria a Sanremo e ho conosciuto Fazio. Ho accettato il suo invito in omaggio alla distanza tra la vostra cultura e quella inglese, dove i confini tra "colto" e "popolare" sono assai più netti: inimmaginabile che un intellettuale o un artista vada in tivù a parlare di calcio, che invece per me è irresistibile. Una volta ero in transito in aereoporto a Milano, avevo cinque ore di tempo e sono andato a San Siro. La partita era Milan-Lecce: fantastica. Tifavo nello stadio con tutte le valige".
164 TELEVIDEO Gi 16 Mar 20:48:30
CAMILLERI PREMIATO DAI LETTORI PARIGINI
Andrea Camilleri ha vinto il primo Gran
premio dei lettori delle biblioteche di
Parigi. Lo scrittore italiano si è ag-
giudicato il riconoscimento,accompagna-
to da 50 mila franchi (circa 15 milioni
di lire), per il libro "Chiens de fa- ience" ("Il cane di terracotta").
L'annuncio è stato dato ieri dal comune
di Parigi e il premio sarà consegnato
oggi dal sindaco Jean Tiberi,durante un
ricevimento a margine del salone del
libro di Parigi, che si aprirà domani.
D'ora in poi,il premio sarà assegnato a
un autore francese o straniero per una
opera pubblicata in francese. Il genere
scelto quest'anno era il poliziesco.
Il Sommo non e' potuto andare a ricevere il premio. La cosa divertente e' che quando
ha dettato il telegramma per scusarsi per non potere partecipatre,
l'operatore alla fine della dettatura ha commentato dicendo qualcosa del
genere:" Dotto' ce voleva lei pe' fa' apprezza' un po' della nostra
letteratura a 'sti francesi".
Giornale di Sicilia 11.03.2000
Per i critici francesi Camilleri
e' il Pirandello del 2000
Andrea Camilleri? Ai francesi ricorda Luigi Pirandello, anzi Pirandelit.
A tessere l'elogio dello scrittore siciliano e' il supplemento libri del
quotidiano Liberation, punto di riferimento dell'intellighenzia di sinistra
d'Oltralpe.
L'occasione per accostare Camilleri al premio Nobel per la letteratura, autore
del Fu Mattia Pascal, e' la traduzione francese del libro di racconti
Un mese con Montalbano.
"I racconti di Camilleri presentano una folla variopinta della commedia umana della
Sicilia, ma anche dell'Italia di oggi", scrive il critico Marc Semo.
Camilleri inoltre, sa strizzare l'occhio a Pirandello, il quale con il
suo commissario Montalbano e' riuscito a creare "l'eroe letterario preferito
dagli italiani", grazie anche "al buon gusto e al suo umorismo lucido".
la Repubblica - Venerdì, 10 marzo 2000 - pagina 50
Le novità in classifica
ENTRANO TRE LIBRI A PREZZI STRACCIATI
Tre nuovi ingressi in classifica, tre libri a prezzi stracciati: di Ken Kollett ("Il martello dell' Eden"), Yehoshua ("Ritorno dall' India"), Mary Higgins Clark ("Sarai solo mia"). In vetta c' è sempre Andrea Camilleri con "La gita a Tindari", il giallo che nei primi cinque giorni dall' uscita in libreria ha venduto qualcosa come duecentomila copie. Al secondo posto, un altro autore italiano molto amato dai lettori, Stefano Benni con "Spiriti". Ricordiamo che la classifica è stata effettuata dall' Istituto Cirm esplorando sessanta librerie a rotazione, tra cui alcune del Gruppo librerie informatizzate Libris. La settimana di rilevazione va dal primo al 7 marzo.
Grazia 07.03.2000
L'ultimo boom di Camilleri
Due milioni e mezzo di libri dal 1998 a oggi.
Nel 1999 sette libri di Andrea Camilleri tra i top ten della narrativa
italiana e il successo della fiction tv del commissario Montalbano.
Ma la storia d'amore tra l'autore siciliano e i suoi lettori continua
anche nel 2000.
La gita a Tindari, il nuovo giallo appena uscito, sta polverizzando tutti i
record: in cinque giorni ha venduto 200 mila copie.
E l'editore Sellerio sta gia' provvedendo a una terza ristampa.
Camilleri, si stupisce ancora di essere il protagonista di un fenomeno
non piu' soltanto editoriale?
Sarebbe stupido non ammettere che e' una bella gratificazione.
Avevo l'ambizione di creare un personaggio che i lettori desiderassero
invitare a cena.
E sembra proprio che in questi giorni gli inviti fiocchino.
Ma adesso comincio a preoccuparmi.
Mi chiedo: Che cosa vogliono queste persone da me?.
La spiegazione piu' plausibile e' che i fan di Montalbano erano in crisi
di astinenza.
In fondo, sono passati tre anni da La voce del violino, la quarta
e penultima avventura del commissario di Vigata.
Nel frattempo il suo eroe e' un po' cambiato. Sta per compiere 50 anni e ha
voglia di bilanci.
E' vero. Montalbano non e' Maigret. In un mondo che si trasforma a forte
velocita',
anche Montalbano si evolve.
Ed e' inevitabile che si chieda se sara' in grado di affrontare le inchieste
sui delitti postmoderni: piu' crudeli e piu' globali.
Ma c'e' aria di novita' anche sul fronte del privato. L'integerrimo
commissario ha persino un flirt con una bella svedese ...
Poi torna da Livia, la sua compagna di sempre.
E poiche' negli ultimi tempi i loro rapporti si erano deteriorati,
le propone di rifidanzarsi con lui.
Da: La Repubblica delle Donne
Allegato a La Repubblica del 7 marzo 2000
RITORNA MONTALBANO
Andrea Camilleri torna all'attacco con un nuovo elegante romanzo sotto il segno della casa editrice
Sellerio, La gita a Tindari (pag. 290, lire 15.000). Che lui sia ormai un mito non ci sono dubbi: dal '98 ad oggi il settantacinquenne autore siciliano ha venduto due milioni e mezzo di copie, occupando i primi posti nelle classifiche anche con tre o sei titoli, secondo le settimane. Questa sua Gita a Tindari si trasforma in una gita di morte e Salvo
Montalbano, già personaggio di altri romanzi, commissario dell'immaginario paesino di Vigàta, se la deve vedere con una faccenda che definire intricata è poco, con risvolti più che sconcertanti, orrendi:
Montalbano, uno a cui piacciono altre cose, come leggere un romanzo di Conrad sotto un albero, si trova tra i piedi un triplice omicidio. Prima quello di un dongiovanni (buco in fronte, preciso), poi quello di due anziani coniugi che decidono di fare un viaggio a Tindari abbastanza inspiegabile per il loro modo di vita. E se il primo delitto appare quasi irrisolvibile, l'altro dei due anziani è ammantato da un fitto mistero. C'è un fatto però, e abbastanza curioso: sia il giovane sia la coppia vivevano nello stesso condominio. Non andiamo oltre. Diciamo solo che nelle trecento godibilissime pagine c'è di tutto. Gli uomini che compongono la squadra di Montalbano con i loro piccoli o grandi problemi esistenziali, una svedese di nome Ingrid che sa alcune cose, un parroco che ne sa molte, come un vecchio boss mafioso ormai malridotto e un medico-collezionista amante di Degas che la moglie tradisce. Come nelle commedie gialle più classiche, ogni pagina un personaggio e un colpo di scena,
E.D.
la Repubblica - Lunedì, 6 marzo 2000 - pagina 32
di PAOLO MAURI
Un' inchiesta di "Lire"
IL PRESTIGIO DEGLI SCRITTORI
Lire, nel suo ultimo numero, dedica un' inchiesta ai problemi degli scrittori in diversi paesi. Dove conviene essere scrittori? Certo, non a Praga, verrebbe da dire dopo aver letto che l' opera omnia di Vaclav
Havel, pubblicata con un grande battage pubblicitario il 5 dicembre scorso, ha finora venduto soltanto duecentocinquanta copie. Victor
Stoilov, giovane direttore della Torst, editrice dei volumi del presidente e commediografo
Havel, commenta: "All' indomani della rivoluzione gli scrittori si sono resi conto che potevano dire tutto liberamente, ma nessuno aveva più voglia di ascoltarli...Con la caduta del totalitarismo hanno perso il loro prestigio morale". Anche se conservano un discreto ruolo sociale, difficilmente gli scrittori riescono a mantenersi con quello che scrivono e sempre più raramente, commenta Antoine
Compagnon, si occupano di grandi problemi. "Far riflettere su questioni importanti era uno dei compiti della letteratura". Mentre ora, sempre a giudizio di Lire o si sopravvive o ci si piega ai ludi televisivi. "L' Italia è un curioso paese", scrive Simonetta Greggio, dove i libri li scrivono i giornalisti o i comici della Tv o del cinema e dove uno dei migliori scrittori contemporanei, Aldo
Busi, è preso in considerazione solo come provocatore e dove Maurizio Maggiani ha cominciato a vendere bene dopo essere apparso più volte in uno show televisivo. Tra essere e apparire lo scrittore è oggi certamente in una posizione difficile. Se non vende non è (o gli sembra di non essere) e certo se si piega ai riti delle comunicazioni di massa perde l' aura. Intanto, nella Gita a Tindari Camilleri si lamenta perché gli storici della letteratura non si occupano degli scrittori di genere. Ha ragione, ma se la ragione economica continua a prevalere sul valore letterario presto la critica sarà sostituita da un estratto conto.
"Gazzettino di Venezia" del 5-03-2000
"GIA' SI PARLA DI ANDREA CAMILLERI PER IL PREMIO STREGA DEL 2000"
Mancano tre mesi (e passa) all'appuntamento romano, e già ci si chiede se sarà,
questo 2000, l'anno di Andrea Camilleri per il premio Strega.
E non a caso dal momento che l'autore siciliano é il più venduto degli ultimi
tre anni.
A candidarlo, sulla carta, potrebbero essere gli editori Sellerio, Rizzoli e
Mondadori, che hanno pubblicato, nell'ultimo anno, almeno un libro di Camilleri:
"La mossa del cavallo" (Rizzoli), "Gli arancini di Montalbano" (Mondadori) e "La
gita a Tindari" (Sellerio) - ma loro smentiscono.
Il nome di Camilleri circola dunque con insistenza tra gli oltre 410 "Amici
della domenica", come si chiamano i giurati dello Strega, secondo la
considerazione che rappresenterebbe la scelta migliore per tenere alto il
livello del premio dopo le polemiche del recente passato.
Ma quelle su Camilleri sono solo battute, oppure voci fondate?
Lo stesso scrittore siciliano ha dimostrato sorpresa con chi gli ha riferito la
voce, e per Annamaria Rimoaldi, animatrice dello Strega, é una pista sbagliata:"
Il nome di Camilleri é effettivamente circolato, ma un anno fa. Per la nuova
edizione non mi risulta proprio che qualcuno stia pensando di candidarlo
seriamente." (...)
P.S. - Sarà strano e (certamente) casuale, ma ogni anno, sovente, le
anticipazioni sul vincitore dello Strega si verificano puntualmente alla resa
dei conti.
Vanni Strocchi