Un disagio che non riesco a spiegare
CARA Barbara, vorrei esporti un mio problema, veramente non un vero problema, un disagio più che altro. Ho 28 anni, una bella famiglia, un marito bello e simpatico, che inoltre in casa fa praticamente tutto, avendo lui più tempo libero, un figlio di 3 anni e mezzo sano e robusto, un lavoro relativamente tranquillo e a tratti anche interessante, una bella casa di proprietà a Milano. E allora? E allora mi sento a disagio con la vita. è come se le cose che faccio, che dico, non fossero mai completamente mie. Come se una parte di me non partecipasse alla mia vita e stesse sempre lì ad aspettare. A volte mi chiedo: ma farò qualcosa dove mi sentirò completamente coinvolta? Ti prego di non etichettarmi come esaurita o incontentabile cronica, ti posso assicurare che non lo sono ma... il ma c' è sempre. Ti chiedo: ma tu sai di cosa si tratta? è normale sentirsi così, o devo preoccuparmi. Ho scritto a te perché non saprei davvero a chi confidare questa mia tristezza. Scusa del disturbo. Patrizia E SE quel "ma" fosse la ragione profonda dei tuoi successi? Se l' infelicità e l' insoddisfazione fossero delle risorse per cercare sempre di andare avanti e migliorare? Hai mai pensato che la tua depressione latente possa diventare una fonte ulteriore di energia? Guardati attorno, certamente c' è qualcuno che ha bisogno di te... nel mondo del lavoro, nella famiglia, magari nel vicinato o nel quartiere. Occupa le tue giornate fino in fondo, buttati in un' attività fisica (la cura migliore per tirare su il morale) fino a stoppare l' arrivo della malinconia. Progetta sempre, non fermarti, sfida chi ti sta attorno... E trasforma l' inquietudine in vita! Caccia al disertore Felicia Grasso Roma Mio fratello, nato a Catania nel 1981 e residente ad Acireale (Sicilia), è riuscito a superare il test di ammissione all' Università di Gorizia, alla facoltà di Scienze diplomatiche ed internazionali. Il 18 ottobre scorso, mia madre e mio fratello si recano a Gorizia per l' inizio delle lezioni e per cercare un alloggio, fin qui tutto normale. Alle ore 3.30 del 19 ottobre la polizia bussa alla porta della stanza di albergo dei miei familiari, dicendo che mio fratello aveva disertato (non aveva presentato il rinvio dell' anno precedente, 1999) e doveva presentarsi entro il lunedì successivo ai carabinieri di Acireale. Al che, il mattino dopo, Giovanni e mia madre si recano a Venezia e fanno il biglietto per Catania; nel frattempo telefonano giù a casa per cercare la ricevuta del rinvio militare, che viene trovata e portata al distretto militare, ma sono le 14.30 e io non posso più fare nulla. Mio fratello decide di rimanere un altro giorno a Venezia e annulla il biglietto aereo (perdita di 320.000 lire). Infine, ci siamo recati dai carabinieri ed è stato tutto chiarito. Mio fratello non è più un disertore! Può ritornare a Gorizia e iniziare la sua carriera universitaria, che mi auguro lo porti molto lontano. L' Italia, o meglio lo Stato italiano e chi lo amministra, è un po' don Abbondio: forte con i deboli e debole con i forti. Quando il medico non ti prende sul serio Sabrina Nocera Reggio Calabria Questa mia lettera non vuole giudicare la categoria dei medici, già tanto bistrattata, ma vuole essere una semplice esposizione dei fatti. Reggio Calabria, mercoledì 18 ottobre, ore 7: un giovane di 28 anni va al pronto soccorso del Policlinico, accompagnato dalla moglie, per un dolore al petto. Arrivato sul posto, descrive al medico di guardia i suoi sintomi, pensando ad un infarto. Il medico, forse ingannato dall' aspetto imponente e dalla giovane età, sorridendo, esclude a priori questa possibilità, asserendo invece che si potrebbe trattare di gastrite. Il ragazzo, invece di essere trasportato in barella per gli accertamenti necessari, deve camminare per tutta la struttura per raggiungere le varie sale diagnostiche. Ebbene, alle 9, Carlo non era più tra noi, lasciando la moglie, con cui si era sposato da appena tre mesi. Insegnanti di religione Franco De Vincenzis lotze@tiscalinet.it Sono un docente di religione laico che da anni cerca di combattere all' interno delle scuole contro la "discriminazione" in atto nei confronti di noi insegnanti, spesso considerati "ricreativi" non solo dagli alunni (come ricordava Camilleri nell' ultimo numero di "Micromega") ma anche dagli stessi colleghi e dai capi d' istituto, nonché dalla normativa vigente, solo perché inseriti nella scuola su proposta di nomina da parte del vescovo. Molti di noi si trovano a combattere in una vera trincea con le sole armi della propria preparazione ed onestà professionale, per dare credito ad un insegnamento che va di certo ripensato, ma non infangato con "mere" questioni di trasferimento e per di più inscenando storie di antisemitismo per far presa sull' opinione pubblica. Non abbiamo certo bisogno di questo tipo di "pubblicità"! Personalmente sono rimasto sconcertato dalle notizie apprese in questi giorni perché il "caso" del professor Marsiglia era diventato materia di discussione nelle stesse aule scolastiche. Molti di noi hanno certamente fatto riferimento a lui parlando di "recrudescenza di antisemitismo", di discriminazione razziale e religiosa. Cosa andrò a dire adesso ai miei ragazzi? Informazioni al telefono Giovanni Aromolo Rende (Cosenza) Desidero segnalare che un cittadino abitante in Cosenza o in provincia, per qualsiasi informazione, anche la più semplice, come la durata di un passaporto, è costretto a recarsi di persona in Questura, anche se abitante in provincia, perché gli addetti al servizio passaporti non possono rispondere al telefono, essendo "impegnati allo sportello". Non sono le istituzioni al servizio dei cittadini? Una cornacchia ferita Maurizio Nocca mnocca@rocketmail.com Mio suocero, durante una passeggiata nei boschi vicino Nettuno (per trovare funghi), è incappato in una cornacchia ferita; osservandola bene si è accorto che era stata colpita da un cacciatore, aveva tutte e due le ali spezzate (una in modo più grave, con gli ossicini di fuori). L' ha presa e portata a casa; insieme a mia moglie e mia cognata l' abbiamo portata da un veterinario di Nettuno che in modo totalmente gratuito l' ha disinfettata e gli ha eseguito una puntura di antibiotici. Stamattina (20/10) l' ho portata all' oasi del Wwf di Tor Caldara ad Anzio. Dove mi hanno detto che si prenderanno cura di lei. Il disagio che provato deriva dallo sguardo impaurito dell' animale, dove ho colto, pur essendo lo sguardo di un animale appunto, una profonda umanità, molta più di sicuro dell' uomo che ha premuto il grilletto. Espulsioni in Germania Fabrizio Romano Consigliere per l' emigrazione e gli affari sociali - Ambasciata d' Italia a Berlino Ho letto l' articolo di recente pubblicato su "la Repubblica" relativo ad un caso di espulsione di cittadini italiani in Baden Wurttemberg. Al riguardo, desidero segnalare che - grazie all' immediato intervento a suo tempo effettuato dal Consolato competente - il caso può considerarsi ormai in via di superamento. La rete diplomatico-consolare in Germania è attivamente impegnata - su precise istruzioni del ministero degli Esteri - nella prevenzione e monitoraggio dei casi di espulsione dei connazionali, sia a livello federale che a livello di Land, in accordo con gli sviluppi in tale materia in corso nelle sedi dell' Unione europea. Un canale di consultazione permanente sull' argomento fra l' Ambasciata d' Italia a Berlino e il Ministero Federale dell' Interno esiste ormai da vari mesi.
la fiera di francoforte
la Repubblica - Venerdì, 20 ottobre 2000 - pagina 54
GLI ITALIANI PREFERISCONO I TITOLI STRANIERI
la Repubblica - Venerdì, 20 ottobre 2000 - pagina 54
di ANTONIO GNOLI
Da Evola a Pirenne, la destra raccoglie i suoi libri
Una festa con tanti invitati: ognuno porta un volume, così il Polo cerca le sue radici culturali Il Cavaliere non verrà, ma ha mandato la sua ultima fatica: "L' Italia che ho in mente" IL CASO
ROMA - "La Signoria vostra è invitata al ricevimento che avrà luogo mercoledì 18 ottobre dalle ore 18 alle 22. Musica, cultura e spettacolo con Luca Barbareschi, Cecilia Gasdia, Oreste Lionello. E' particolarmente gradito l' omaggio di un libro, anche usato...". Chi l' ha detto che il centrodestra non ama a sufficienza la cultura... Addirittura domani sera ci sarà una festa, organizzata dall' Osservatorio parlamentare di Adolfo Urso, il più liberal dei postmissini, per celebrare la nascita della cosiddetta Biblioteca delle libertà. L' evento è ambizioso: centinaia gli invitati, costretti a portare un volume, possibilmente adatto agli scaffali di una coalizione anticomunista, possibilmente compatibile con "i valori dell' Occidente". Diciamo subito: Silvio Berlusconi non ci sarà, per precedenti impegni, ma non ha fatto mancare agli organizzatori il suo apprezzamento. Gli hanno chiesto quale libro non poteva non esserci nella costituenda biblioteca e il Cavaliere non ha avuto dubbi. Ha fatto recapitare a Palazzo Serlupi Crescenzi la sua ultima fatica: "L' Italia che ho in mente", raccolta di discorsi a braccio. Con dedica: "Alla biblioteca delle libertà, ecco questa testimonianza del mio impegno di libertà". C' è suspense. Nell' ambiente, ci si chiede che cosa porteranno gli altri ospiti. Una biblioteca che apre a destra, con un obiettivo di trentamila volumi, fruibili al pubblico e segnalati su Internet, è considerata un evento. Che qualcuno osi la provocazione, si faccia avanti in abito da sera e un Mein Kampf sotto il braccio? Urso un po' lo teme. Lui, certi acquisti li ha evitati: "L' opera omnia di Mussolini non l' abbiamo presa. Se lo faremo, compreremo contestualmente anche il Capitale". Dicono che la destra legga poco o addirittura, in certi casi conclamati, non legga. Francesco Storace, presidente della Regione Lazio, non vuole sfigurare davanti a Pierferdinando Casini. L' alleato del Ccd invita alla lettura della Storia d' Europa di Henri Pirenne? Benissimo l' ex Epurator, ora in gessato grigio, risponde addirittura con "L' arte di tacere" dell' abate Dinouart. Beccati questa. Biblioteca pesante, non da comodino. Il costituzionalista Paolo Armaroli propone l' opera omnia di Prezzolini. Il forzista Enrico La Loggia si vuol presentare alla kermesse con "L' estremismo, male infantile del comunismo" di Lenin (Motivazione: "se non lo conosci, non lo eviti"). In caso di basso gradimento, il presidente dei senatori di Forza Italia ha già scelto il titolo di riserva: "Tre uomini in barca, per non parlare del cane" di Jerome K. Jerome. Minimi comuni denominatori? Difficili da trovare, a parte l' anticomunismo. Agli amanti del genere, farà piacere sapere che è già pronto, e consultabile anche su Internet, un itinerario libresco anticomunista in 2500 volumi, dono di Alessandro Monese, sceneggiatore. Si va dal romanzo del dissidente sovietico al giallo da Guerra Fredda. Ignazio La Russa si porta da casa "Il birraio di Preston" di Andrea Camilleri, Giuliano Urbani impone la presenza de "La società aperta" di Popper. Nell' imbarazzo della scelta, in molti optano volentieri per se stessi. Gustavo Selva regalerà alla biblioteca delle libertà una sua fatica su Willy Brandt, Domenico Fisichella si sta premurando in queste ore che le sue opere, già presenti, con 18 titoli, nel sito ufficiale di Alleanza nazionale, siano radunate negli scaffali di Palazzo Serlupi. Per non annoiare gli intervenuti, anche due spettacoli. Cecilia Gasdia canta, Luca Barbareschi recita, Oreste Lionello ripropone un po' di Bagaglino che piace tanto a questa platea. Previsto anche un aperitivo e musica jazz d' intrattenimento. Pino Rauti, di cui si può dire tutto ma non che non abbia letto libri, è estraneo all' avvenimento. "Il gusto tattile che si prova sfiorando un libro - ironizza l' ex leader missino - non è esperienza che interessi molto i dirigenti di An. Cosa regalerei alla biblioteca? Niente paccottiglia liberal-giacobina ma Julius Evola, "Rivolta contro il mondo moderno" e poi, se permette, un libro mio, che è già arrivato all' ottava edizione: "Le idee che mossero il mondo. Urso lo conosce bene". Già, Evola. Chi lo porterà? Forse nessuno perché è sempre meno politically correct a destra. Certo non Marco Follini che, da buon moderato, consegna agli scaffali "La crisi della civiltà", "un messaggio di tolleranza scritto fra le due guerre", dell' olandese Huizinga. E gli intellettuali di destra? Uno diserterà l' happening con certezza. è Marcello Veneziani: "Non ho alcun interesse per questa iniziativa - dice - Se posso dare un suggerimento, partirei dai sussidiari e dai libri dell' obbligo".
la Repubblica - Venerdì, 13 ottobre 2000 - pagina 54
LE NOTIZIE
RACCONTARE TRIESTE UN GIOCO LETTERARIO DA IMITARE
Sette scrittori sono stati invitati nella città di Svevo per descriverne il fascino
la Repubblica - Venerdì, 13 ottobre 2000 - pagina 54
Le novità in classifica
SEPÚLVEDA SEMPRE IN TESTA ALLA TOP-TEN
Il nuovo numero di MicroMega, da martedì prossimo in edicola e libreria, oltre alla sezione Laico è bello, di cui riferiamo qui accanto, con l'articolo di Camilleri sull'ora di religione, pubblicato qui sotto, contiene un doppio "faccia a faccia", sui temi della clonazione e dei cibi transgenici, del biologo Edoardo Boncinelli con il presidente della consulta bioetica Giovanni Berlinguer e con il ministro Pecoraro Scanio. Sul cibo sono incentrati gli articoli di Francesca Sanvitale, Giogio Bocca, Erri De Luca e Fabio Picchi, proprietario del "Cibreo" di Firenze. Raccontano le esperienze con cui Slow Food ha cercato di cambiare la qualità della vita in un ospizio per vecchi, in alcuni ospedali, e nella salvaguardia delle produzioni artigianali in via di esaurimento.
Giornale di Sicilia 02.10.2000
Disegna Montalbano: ecco i vincitori
leggi l'articolo
Un romanzo rievoca un delitto a Racalmuto nel 1944: lo scrittore siciliano fra i protagonisti
Sciascia e il killer del sindaco
La Repubblica 01.10.2000
da MicroMega n.4/2000 (ottobre 2000) MicroMega
APPELLO - La circolare Bianco deve essere abrogata subito!
Il mafioso, poi pentito, Francesco Paolo Anzelmo ha dichiarato che Cosa
Nostra decise di rendere operativa la volontà di uccidere Paolo
Borsellino nel momento in cui fu smobilitato il presidio fisso della sua
abitazione. Da allora questo genere di protezione non è più
stato messo in discussione, essendo uno dei pochi deterrenti efficaci.
Il ministro Bianco ha invece deciso di abrogare tali presidi, per
sostituirli con evanescenti e aleatorie "ronde", proprio il genere di protezione
che convinse la mafia che Borsellino era ormai un bersaglio facile.
La circolare Bianco non può essere in alcun modo condivisa,
nemmeno laddove si contrappongono artificiosamente le esigenze di protezione
dei magistrati - in prima linea contro la mafia - con quella della sicurezza
dei cittadini.
Vogliamo sperare, anzi ne siamo certi, che la circolare Bianco verrà
revocata, onde evitare che il ritiro dei presidi fissi a tutela dei magistrati
possa costituire per la mafia un incentivo al compimento di altre stragi
(o quantomeno una oggettiva facilitazione), come già avvenne con
Paolo Borsellino.
Giorgio Bocca, Rita Borsellino, Andrea Camilleri, Antonino Caponnetto,
Maria Falcone, Paolo Flores d'Arcais, Giovanna Terranova, Marco Travaglio