Il Nuovo 05.12.2000
Camilleri: vi racconto il mio Pirandello
A sorpresa esce per Rizzoli "La biografia del figlio cambiato", il racconto della vita dello scrittore siciliano. Ne anticipiamo la prima pagina.


Una tinta matinata del settembre 1866, i nobili, i benestanti, i borgisi, i commercianti all'ingrosso e al minuto, i signori tanto di coppola quanto di cappello, le guarnigioni e i loro comandanti, gli impiegati di uffici, sottuffici e ufficiuzzi governativi che dopo l'Unità avevano invaso la Sicilia pejo che le cavallette, vennero arrisbigliati di colpo e malamente da uno spaventoso tirribllio di vociate, sparatine, rumorate di carri, nitriti di vestie, passi di corsa, invocazioni di aiuto. Tre o quattromila viddrani, contadini delle campagne vicino a Palermo, armati e comandati per gran parte da ex capisquadra dell'impresa garibaldina, stavano assalendo la città. In un vìdiri e svìdiri, Palermo capitolò, quasi senza resistenza: ai viddrani si era aggiunto il popolino, scatenando una rivolta che sulle prime parse addjrittura indomabile. Non tutti però a Palermo furono pigliati di sorpresa. Tutta la notte erano rcsfati in piedi e viglianti quelli che aspettavmo che capitasse quello che doveva capitare: i parrini nelle sagrestie, i monaci e i frati nei conventi, alcuni nobili nostalgici e reazionarj nei loro ricchi palazzi di città. Erano stati loro a scatenare quella rivolta che definivano "repubblicana", ma che i siciliani, con l'ironia con la... 

Queste parole sono la prima pagina di una biografia particolare. Non è destinata agli accademici, non è destinata agli studiosi. Ma è un racconto orale che si trasforma in biografia. Semplicemente attraverso il racconto stesso. A pochi giorni dall'uscita del suo La scomparsa di Patò, Camilleri ritorna con una sorpresa. Esce per Rizzoli La biografia del figlio cambiato, una storia siciliana. Una storia che, come dice lo stesso autore "ambisce ad essere la trascrizione di un racconto orale sulla vita di Pirandello". Ancora Sicilia, ancora Porto Empedocle, ancora Camilleri senza Montalbano, ma con un altro esercizio letterario. Stavolta siamo alla biografia romanzata, scritta con il consueto magma linguistico a metà fra l'italiano e il dialetto. Con la consueta vena grottesca che iscrive anche le storie più drammatiche in un contesto narrativo favolistico.

E anche la vita di Pirandello diventa una cornice in cui le vicende drammatiche si inquadrano in un contesto paradossale, che qualche volta sfiora anche il grottesco. Anche perchè il tema Pirandello tira in ballo il tema dell'identità, di quella identità scissa e ferita che alla fine non può non esplodere in una risata. La biografia del figlio cambiato è appunto il racconto di un gioco di sovrapposizioni in cui il fantastico e il drammatico si intrecciano fino a diventare l'autore di Uno nessuno e centomila . E la biografia finisce per essere non tanto il racconto di una esistenza, ma di come quella esistenza si sarebbe potuta dipanare La scoperta del primo amore, il racconto del matrimonio difficile con Antonietta, la tragedia della follia. I figli e gli amori straziati. Microcosmi che la lingua di Camilleri stravolge fino a farne una commedia amara e burlesca. Il racconto dice tutto da solo. Forse la formula che meglio si presta a parlare di Pirandello, una vita vissuta più attraverso gli schemi dell'irrealtà che non dei tratti concreti. Andrea Camilleri La biografia del figlio cambiato Rizzoli, 268 pagg, 27.000 lire

Roberta Scorranes