Queste parole sono la prima pagina di una biografia particolare. Non è destinata agli accademici, non è destinata agli studiosi. Ma è un racconto orale che si trasforma in biografia. Semplicemente attraverso il racconto stesso. A pochi giorni dall'uscita del suo La scomparsa di
Patò, Camilleri ritorna con una sorpresa. Esce per Rizzoli La biografia del figlio cambiato, una storia siciliana. Una storia che, come dice lo stesso autore "ambisce ad essere la trascrizione di un racconto orale sulla vita di
Pirandello". Ancora Sicilia, ancora Porto Empedocle, ancora Camilleri senza
Montalbano, ma con un altro esercizio letterario. Stavolta siamo alla biografia romanzata, scritta con il consueto magma linguistico a metà fra l'italiano e il dialetto. Con la consueta vena grottesca che iscrive anche le storie più drammatiche in un contesto narrativo
favolistico.
E anche la vita di Pirandello diventa una cornice in cui le vicende drammatiche si inquadrano in un contesto paradossale, che qualche volta sfiora anche il grottesco. Anche perchè il tema Pirandello tira in ballo il tema dell'identità, di quella identità scissa e ferita che alla fine non può non esplodere in una risata. La biografia del figlio cambiato è appunto il racconto di un gioco di sovrapposizioni in cui il fantastico e il drammatico si intrecciano fino a diventare l'autore di Uno nessuno e centomila . E la biografia finisce per essere non tanto il racconto di una esistenza, ma di come quella esistenza si sarebbe potuta dipanare La scoperta del primo amore, il racconto del matrimonio difficile con Antonietta, la tragedia della follia. I figli e gli amori straziati. Microcosmi che la lingua di Camilleri stravolge fino a farne una commedia amara e burlesca. Il racconto dice tutto da solo. Forse la formula che meglio si presta a parlare di
Pirandello, una vita vissuta più attraverso gli schemi dell'irrealtà che non dei tratti concreti. Andrea Camilleri La biografia del figlio cambiato
Rizzoli, 268 pagg, 27.000 lire
Roberta Scorranes