Da GAZZETTA DI PARMA 25.04.01
Lo sguardo che uccide
Echi pirandelliani ne «L'occhio sociale del basilisco» di Bonina

La scelta del titolo è difficile e cruciale per chi ha uno scritto e intenda pubblicarlo.

Talora è occasione di un braccio di ferro tra autore ed editore, essendo quest'ultimo attento alle esigenze del lettore, normalmente distratto.

L'occhio sociale del basilisco («Arnaldo Lombardi editore» di Palermo) è proprio un titolo schivo, quasi timido, scelto più per creare un ostacolo che per attrarre chi non abbia deliberatamente deciso di entrare nelle ventinove storie che lo compongono.

Gianni Bonina è un giornalista de La Sicilia che utilizza il suo osservatorio privilegiato per raccontare la Sicilia di oggi e, quindi, il mondo contemporaneo.

Senza alcuna indulgenza verso il corrente vezzo di certa letteratura siciliota, il cui massimo esponente è Camilleri - un accorto mistificatore dell'etos dell'isola e dei suoi abitanti, resi in macchietta senz'anima né valori - Bonina ci regala racconti gradevoli e significativi, di grande leggibilità: da Hodni, l'immigrante arabo dal sogno siciliano, costretto a fare scudo col suo corpo ai pescatori in un natante attaccato da una motovedetta tunisina; all'anonima signora Tina, che, una volta candidatosi suo marito, diventa la parrocchiana preferita dal vescovo; a Natalizio che, ucciso nel più normale dei delitti di mafia, benefica Melo, il figlio del pastore Iano, facendo sì che riceva, in un libretto postale, un miliardo esigibile solo dopo una laurea agognata.

Ora un chiarimento necessario: ma chi è il basilisco? Oltre che di un reuccio si tratta di un animale leggendario che dà la morte con lo sguardo.

Nel doppio significato del titolo c'è tutto l'autore: uno scrittore raffinato che, mentre si compiace di osservare l'uomo e le sue debolezze, lo fulmina con il suo senso critico.

Così chi leggerà L'occhio sociale del basilisco troverà una galleria efficace di personaggi tipici, capaci di ammiccamenti, di paradossi e di sorprese. Essi hanno, letterariamente, un avo, del quale Bonina ha assimilato insegnamenti e gusti: Pirandello, un siciliano la cui universalità, ovunque riconosciuta, ha illustrato la letteratura italiana del secolo scorso.

Domenico Cacopardo