Il Giornale di Sicilia, 12.10.2001
"Il re di Girgenti". Sono già pronte centomila copie

ROMA. Il prossimo libro di Andrea Camilleri è già un successo prima di arrivare in libreria. "Il re di Girgenti", questo il titolo del romanzo storico dello scrittore siciliano, in vendita da oggi e la prima tiratura decisa dalla casa editrice Sellerio può di fatto essere considerata già esaurita. "Il re di Girgenti" è stato infatti prenotato complessivamente dai librai in 100mila copie, che è anche la cifra della prima tiratura che sarà distribuita. Nel caso in cui il romanzo dovesse andare letteralmente esaurito in pochissimi giorni, l'editore è pronto a ristamparne altre 25mila copie nel giro di una settimana. Andrea Camilleri, autore della saga poliziesca del commissario Salvo Montalbano, è da cinque anni l'autore più venduto in Italia con oltre 3 milioni di copie, i cui libri sono stabilmente di mese in mese in testa alle classifiche dei bestseller dal 1996.
"E' il mio romanzo più impegnativo, quello a cui tengo di più, anche per ragioni affettive, al quale ho lavorato per circa sette anni - ha detto Camilleri. Oltre che dal punto di vista dell'elaborazione della trama - ha affermato lo scrittore siciliano - in questo libro c'è una precisa ricerca espressiva, un'accurata regia lessicale, che spazia dal siciliano e dall'italiano settecentesco allo spagnolo, che mi è costata non poca fatica".
"Il re di Girgenti" (con le sue 464 pagine è il più lungo finora scritto da Camilleri) è un romanzo ambientato nei primi decenni del Settecento: il protagonista, Michele Zosimo, è un contadino che nel 1718 si autoproclama re dopo un'insurrezione popolare. Camilleri si è ispirato a un episodio della storia siciliana realmente accaduto per elaborare "una trama fantastorica" in cui abbondano i colpi di scena. Erano gli anni in cui la Sicilia faceva parte dei possedimenti dei Savoia - dopo che nel 1713, con la pace di Utrecht, era stata assegnata al duca Vittorio Amedeo - e nell'isola si succedevano rivolte e sommosse popolari, sobillate anche dalla Spagna desiderosa di riconquistarla al suo impero.
La leggenda, secondo quanto riferiscono le cronache dell'epoca, vuole che durante l'insurrezione il re gi Girgenti bevesse vino mescolato a polvere da sparo. Una volta sedata la rivolta, Zosimo venne ucciso. La storia narrata dal popolare scrittore siciliano prende avvio da una sua ricerca nella speranza di ampliare le poche notizie riportate sui libri sulla vicenda del luglio di 283 anni fa: la guarnigione savoiarda di stanza a Girgenti, allora capitanata dal palermitano Pompeo Grugno, era impegnata nel sedare la rivolta del popolo agrigentino, che aveva assaltato il castello e liberato i prigionieri dalla sua prigione. Gli insorti proclamarono loro capo Michele Zosimo, che qualche giorno dopo, fatto fucilare Grugno, si autoproclamò re, facendosi incoronare nella cattedrale.