Giornale di Sicilia 20.05.2001
Palermo "scopre" le porte, gli studenti: "Ecco al Borgo la casa di
Pirandello"
Luigi Pirandello, via Bontà 30, Palermo. Dal 1881 al 1886, per
spedire una lettera allo scrittore agrigentino, occorreva indicare sulla
busta quest'indirizzo. Sì, perchè‚ secondo gli studenti dell'istituto
comprensivo Federico II, autori di una ricerca su Borgo Vecchio, in quegli
anni l'autore dei Sei personaggi in cerca d'autore avrebbe vissuto proprio
nella stradina a due passi da piazza Sturzo. Un'ipotesi partita dai banchi
di scuola, lentamente emersa dalle pagine del libro di Camilleri "La biografia
del figlio cambiato" e poi rivendicata come scoperta tra i muri del seicentesco
Arsenale borbonico, adottato dagli studenti ciceroni per "Palermo apre
le porte". "I ragazzi hanno preso come punto di riferimento il libro di
Camilleri - spiega Giuseppe Lo Piccolo, docente del Federico II -. Poi,
attraverso ulteriori ricerche, hanno cercato di individuare quale fosse
la casa del Borgo un tempo residenza di Luigi Pirandello". Ma è
tutto vero? Secondo studenti e professori non ci sono troppi dubbi. "Lo
scrittore ha vissuto lì per cinque anni - aggiunge il professore
Lo Piccolo -. Poi la casa è stata abbandonata e, ancora adesso,
la palazzina di un solo piano è disabitata". Ma prima di bussare
a casa Pirandello, gli studenti, ieri, hanno accompagnato i visitatori
all'interno dell'Arsenale borbonico di via Cristoforo Colombo, inserito
nell'itinerario "Borgo marinaro" di "Palermo apre le porte". La manifestazione,
che anche oggi dalle 9 alle 13 e dalle 15,30 alle 19 aprirà ai visitatori
le porte di 39 monumenti cittadini, mette il buon umore al commissario
straordinario Guglielmo Serio. "Queste giornate - commenta - sono molto
formative per gli alunni. Danno ai visitatori l'idea del lavoro che c'è
dietro e consentono ai ragazzi di imparare molte cose sulla parte della
città nela quale quotidianamente vivono". Ieri mattina, anche Rita
Borsellino, sorella del magistrato ucciso dalla mafia, e il coordinatore
della ripartizione Pubblica istruzione del Comune Licia Romano hanno fatto
un giro per i monumenti. Visitati il Ponte Ammiraglio, l'Arsenale Borbonico
e via Bara all'Olivella. Per l'occasione, gli alunni del plesso Valverde
della scuola Ferrara, che hanno adottato la chiesa di San Gioacchino, hanno
regalato a Rita Borsellino un mazzo di fiori e uno slogan: "Siamo noi i
fiori della speranza". Proprio nel corso della manifestazione, inoltre,
è stato riaperto l'ospedale Fatebenefratelli, dove sono stati ultimati
i lavori di recupero finanziati dalla Provincia. L'edificio fondato all'Albergheria
nel 1586 dall'ordine religioso degli ospedalieri di San Giovanni di Dio,
questo pomeriggio alle 17 ospiterà anche un concerto organizzato
dai ragazzi dello scientifico Benedetto Croce che lo hanno adottato.
Gaetano La Mantia