La Repubblica 13.05.2001
Un truffatore geniale sfida Montalbano
Un nuovo romanzo con Montalbano, L'odore della notte, che uscirà
a giugno edito da Sellerio, la soddisfazione di vedere i film tratti dai
suoi libri, «recitati benissimo, ed è inconsueto in tv».
Davanti ai piatti profumati della sua Sicilia, quelli che il commissario
Montalbano divora e che Andrea Camilleri annusa, perché gli sono
stati proibiti, lo scrittore si racconta a tavola con gli attori Luca Zingaretti,
Cesare Bocci, Davide Lo Verde lo sceneggiatore Francesco Bruni, il regista
Alberto Sironi, il produttore Carlo Degli Esposti e Max Gusberti di Raifiction.
Una squadra che ha portato al successo in tv un fenomeno editoriale da
oltre 5 milioni di copie; mercoledì su RaiDue andrà in onda
"Tocco d'artista", tratto da Un mese con Montalbano. Camilleri ridacchia:
«Un autore non può rimanere sconvolto per come un attore recita
una sua battuta: a me è successo. Il cast è perfetto, dai
ruoli principali a quelli piccoli. Anche se Montalbano ha compiuto 50 anni,
non sono condizionato dall'aspetto fisico di Luca. Cambia con gli eventi
della vita; la morte del padre lo trasforma. Mi assomiglia, ha i miei ideali.
Solo che lui mangia, io non posso più».
Ricorda una lunga passeggiata notturna, a Palermo, per cercare pane
cà meusa, pane con la milza, piatto proibito. «La Vucciria
era chiusa, un tizio mi indica dove andare. Comincio a camminare, e una
macchina mi segue. Mi fermano, erano della Digos. "Cosa voleva da quell'uomo?".
E io: "Ho chiesto informazioni per il pane cà meusa". Mi hanno accompagnato
loro a comprarla, sconsigliandomela, alla mia età». Un mese
con Montalbano è entrato nelle scuole. «Mi ha chiamato la
Mondadori: "Diventa Quindici giorni con Montalbano" mi spiegano "perché
le storie osé le tagliamo. E anche qualche parolaccia". Poi mi richiamano:
"Possiamo fare 25 giorni con Montalbano per i ragazzi delle scuole medie
superiori?". Gli studenti danesi di italianistica si sono beccati Otto
giorni con Montalbano».
Cosa racconta L'odore della notte? «Il nuovo romanzo nasce da
un pretesto offertomi dall'articolo di un amico, Ciccio La Licata, che
tra le varie storie di mafia raccontò quella di Giovanni Sucato,
che rastrella miliardi con una sorta di catena di Sant'Antonio. Salta in
aria con la macchina: aveva fottuto la mafia. Nel mio libro c'è
un truffatore che sparisce». Svela che farà sposare Mimì
Augello, ma Montalbano no, non convolerà a giuste nozze con Livia.
«Questi due si amano» spiega lo scrittore, «non possono
stare l'uno senza l'altra, quando hanno bisogno si trovano. Certo, anche
vivendo insieme può succedere. Ma bisogna superare una buona dose
di voglia di non trovarsi». Camilleri ha vinto grazie agli articoli
su Micromega il premio Forte dei Marmi per la satira politica. «Le
più grandi soddisfazioni? Quando la Disney mi ha chiesto di scrivere
un racconto, e il giorno in cui il tabaccaio mi ha detto che il mio nome
era stato inserito nella Settimana enigmistica».