La Repubblica 01.07.2001
"Ma la cronaca è soltanto una suggestione"

«La storia di Sucato è stata per me soltanto una lontanissima suggestione, e non ha nulla a che fare col mio romanzo, nel modo più assoluto. Sono partito dalla vicenda di uno sfruttatore, per poi condurre la trama a modo mio». Andrea Camilleri parla della sua nuova creatura e difende l'originalità della sua ispirazione. Cosa ci dice invece di Salvo Montalbano? «Il mio personaggio contina a invecchiare, e accanto a lui tutto sta cambiando: persino Mimì Augello, il quale è sul punto di sposarsi». Ma qual è la particolarità di questo nuovo romanzo? «Il nostro commissario non è, all'inizio, ufficialmente incaricato dell'inchiesta. Al contrario, ci si trova in mezzo, seguendo un ragionamento che lo condurrà, solitario, alla soluzione, completamente diversa rispetto alle previsioni. Alla fine Montalbano passerà le carte a chi di dovere». Mentre, riguardo all'impalcatura della trama, ci sono delle sorprese? «Ad un certo punto faccio entrare il personaggio Montalbano dentro la storia di un racconto di Faulkner, dal titolo "Omaggio a Emilia". Ho cercato di ricreare le situazioni identiche, per cui il commissario non potrà che dire: "ma io tutto questo l'ho già visto da qualche parte"». Che fine ha fatto "Il re di Girgenti"? «Uscirà a ottobre. Era già pronto, ma ho detto a Elvira Sellerio che non si trattava di un romanzo estivo, in quanto si presenta come un mattone di quattrocentocinquanta pagine». La si può considerare l'opera della sua vita? «C'è un rischio: l'opera che si considera come quella rappresentativa di tutta una vita, alla fine spesso non si rivela tale. Per questo ho molta paura».
SALVATORE FERLITA