RAI3, 28.12.2001
TGR Sicilia
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Andrea Camilleri: …la Sicilia è un triangolo, ed è un triangolo magico per uomini, paesaggio, natura, situazioni.
Bianca Cordaro: Magia e mistero, per Andrea Camilleri, restano le connotazioni fondamentali della Sicilia che in questi anni, intanto, ha compiuto un lungo percorso.
A.C. Secondo me è andata avanti in quelli che sono certi mutamenti interni del comportamento. Sono cambiamenti nel DNA dei Siciliani. Per esempio, oggi è assai difficile poter dire che in Sicilia, dovunque, regna per esempio l’omertà, cosa che si poteva dire fino a vent’anni fa. Oggi è difficile dirlo, perché i Siciliani, per alcune circostanze, credo che abbiano mutato sostanzialmente atteggiamento nei riguardi del “non ho visto”, “non c’ero”, “non ho sentito”. Oggi vedono, sentono e quando è il caso denunziano.
B.C. E i cambiamenti, talvolta, significano perdita. Ma ci sono valori rimasti intatti.
A.C. Prima di tutto non c’è l’indifferenza verso colui che ti sta accanto. La lealtà dei rapporti: il Siciliano è molto leale nei rapporti. Noi abbiamo la parola data, l’impegno preso. Noi abbiamo quel proverbio bellissimo che è “lu porcu pi la cuda e l’omu pi la parola”.
B.C. Passato attraverso esperienze diverse, molte negative, alcune persino drammatiche, il Siciliano continua a meritare attenzione nel mondo.
A.C. Il Siciliano non ha una forma umana, come si crede, ma una forma prismatica. Cioè una sorta di prisma che rifrange una quantità di luce acquisita da tredici dominazioni. Dico, scherzosamente, che noi abbiamo l’intelligenza dei bastardi; cioè, quando io piglio un cane con un enorme, bellissimo pedigree e poi piglio un bastardo di strada… in realtà è più intelligente, più vivo, più pronto. Questa commistione di sangue ha generato intelligenza, prontezza di riflessi, una quantità di cose. Ecco, e allora… c’è il lato arabo dei Siciliani, ma c’è anche il lato normanno, il lato svevo, francese…
B.C. La Sicilia terra di chiaroscuri: bene e male tante volte espressioni di una stessa realtà. Ma c’è un sostanziale punto di forza.
A.C. La Sicilia è un grande luogo di vita. Io non credo a quello che dicono, che ci sono delle zone sacre, delle zone… no. Però il fatto che sia al centro del Mediterraneo e che riceva questo grande respiro di quei Paesi che sul Mediterraneo si affacciano, in qualche modo si avverte. Si avverte non come un’isola, ma come qualche cosa che si apre verso l’esterno. E questo respiro credo che lo straniero, chiunque egli sia, l’avverte, inconsciamente. La Sicilia potrà diventare un trampolino dell’Europa verso i Paesi Africani, verso i Paesi del vicino continente, del Medio Oriente. Un grande trampolino.