La Repubblica, 21.12.2001
Camilleri: basta mafia in tv? Ma che sublime ipocrisia
Micciché, leader di Forza Italia in Sicilia riapre le polemiche sulla fiction più celebre: se ne fanno un'altra mi dimetto. Replica l'inventore di Montalbano
SILVIA FUMAROLA

ROMA — Andrea Camilleri la mafia l'ha raccontata nelle pagine dei suoi libri, nelle inchieste del commissario Montalbano che con la mafia piccola, non meno pericolosa di quella grande, ha spesso a che fare. Siciliano, ironico, sa essere caustico come pochi. Le storie che scrive, ha dichiarato spesso, non sono mai estranee alla politica; Montalbano ha attraversato le vicende di questi anni, fino a Berlusconi.
Camilleri, si è chiesto perché Forza Italia agisce così?
«Non mi sono fatto questa domanda però non capisco neanche io perché ci sia questa ostilità nei confronti della fiction. Vediamo centinaia di film americani di critica e di denuncia, li fanno, li esportano all'estero e non gli passa neanche per l'anticamera del cervello di dire che "rovinano l'immagine di un paese"».
Ma allora nella "Piovra" cos'è che dà fastidio?
«Un tratto di ipocrisia sublime».
Lei da siciliano si è mai sentito offeso dallo sceneggiato?
«Mai. Posso dire se mi piace e non mi piace».
Ha seguito l'ultima edizione? E' stata molto criticata, perché giudicata inferiore alle precedenti.
«Non l'ho vista, direi una bugia. Però sono prodotti che vanno a migliorare, si complicano in bene, conosco questa fiction. Restare ai risultati precedenti è difficile».
Quale potrebbe essere una strada alternativa alla "Piovra", a parte le inchieste, per continuare a raccontare la realtà siciliana?
«Non vedo perché debba esserci una strada alternativa. Ci può essere anche un altro genere di fiction, le strade si possono tentare tutte perché la mafia, come fatto di stimolo narrativo, è enorme ed è ricchissimo. Ma non vedo perché la Piovra sia offensiva».
Micciché ha addirittura minacciato di dimettersi.
«Quando si arriva a questi talebanismi, perché sono posizioni estremistiche, uno dice: la Rai che deve fare? Che contributo devo dare per la Piovra? Si fa un referendum tra i cittadini e cerchiamo di levarcelo dalle scatole, è una provocazione quella di Miccichè, fuori da qualsiasi luce di ragione. Ma forse si potrebbe fare qualcosa».
Cosa?
«Giriamo la domanda: se trattassimo la mafia come un convento di frati che fanno del bene a dritta e a manca, lui resterebbe al suo posto?».