La Repubblica 31.08.2001
Alle Terme di Sciacca gli scrittori si raccontano

Sarà la scrittrice catanese Silvana La Spina, con il suo ultimo romanzo "La creata Antonia", ad aprire stasera alle 21,30 la rassegna Sciacca, Terme & libri. Per tutto il mese di settembre, presso la sala Ferdinandea del Grand Hotel delle Terme, si svolgerà una serie di incontri letterari con gli scrittori siciliani che dialogheranno con il pubblico presentando i loro ultimi lavori o anticipando i prossimi progetti. La rassegna si chiuderà il 30 settembre con la partecipazione di Andrea Camilleri. L'ingresso è libero
 
GAZZETTA DI PARMA 30.08.2001
E il futuro guarda al passato

Moltissimi i saggi storici, politici o biografici in arrivo in libreria. Molti di essi faranno certamente discutere, a cominciare da Churchill - Il nemico degli italiani di Antonio Spinosa, Il sonno della memoria di Barbara Spinelli, che ripercorre l'Europa dei totalitarismi, L'armata del deserto di Arrigo Petacco su El Alamein, e Piazzale Loreto (tutti Mondadori). Anche la Breve storia d'Italia (Longanesi), di Alfio Caruso, rischia grosso: le prevedibili omissioni potrebbero scatenare infinite discussioni. Sulla recente storia italiana interviene Sergio Romano con Altri luoghi, altre storie (Rizzoli), mentre Maria Corti con Le pietre verbali (Einaudi) ci riporta alle utopie dei giovani del Sessantotto. Per ricordare Indro Montanelli la Rizzoli manda in libreria Nuove stanze, estratte dal dialogo quotidiano del più famoso giornalista d'Italia con i lettori del Corriere della sera. Per rimanere fra i giornalisti, Mario Giordano si occupa di eurosprechi e altro nell'aggressivo saggio L'unione fa la truffa, Gian Antonio Stella fotografa La tribù dei protagonisti della storia recente e Giordano Bruno Guerri in Eretico e profeta ricostruisce la vita di Ernesto Buonaiuti, sacerdote romano esponente del Modernismo (tutti Mondadori). Di religione si occupa anche lo scrittore indiano V. S. Naipaul, che in Fedeli a oltranza (Adelphi) affronta il tema del fondamentalismo islamico. Alla grandezza di Galileo Galilei divin uomo (Il Saggiatore) è dedicato il nuovo saggio dello scienziato Antonino Zichichi. Ancora sul filo della storia, di Varlan Salamov, celebre autore di I racconti della Kolima, l'Adelphi presenta La quarta Vologda, memorie caste e disperate di un uomo che ha trascorso ventuno anni nei gulag sovietici. Robert Carley prova a immaginare cosa sarebbe accaduto Se napoleone avesse vinto a Waterloo (Rizzoli), David E. Standard in Olocausto americano (Bollati Boringhieri) ricostruisce i genocidi americani del passato e quelli in corso, lo svizzero Jean Ziegler ne L'oro del Maniema (Tropea) si addentra nel Congo del 1962 indagando sull'assassinio di Patrice Lumumba, l'uomo che aveva portato il Paese all'indipendenza. Ardimentose sono Le donne che sconfissero Hitler (Pratiche), descritte da Nina Schröder: intralciarono in tutti i modi la politica antisemita del Führer. Avvincente la storia di Costanza, la strega di San Miniato (Laterza), ultima creatura di cui si è occupato il medievalista Franco Cardini. Lungo i sentieri della filosofia e della letteratura ci conducono molti libri. Vincenzo Trione con Dentro le cose racconta il percorso di un protagonista del Novecento come Ardengo Soffici; il pensiero di Mircea Eliade è indagato da Pietro Angelini in L'uomo sul tetto (entrambi Bollati Boringhieri); dall'inesauribile laboratorio del grande pensatore francese Emile Cioran escono i Quaderni 1957-72 (Adelphi). Luigi Baldacci, il grande critico fiorentino, firma le Cronache di narrativa straniera (Rizzoli). Valentina Fortichiari ha raccolto le Immagini di una vita (Rizzoli) nel volume fotografico su Guido Morselli, la critica Celia Correas Zapata dedica alla Allende una quasi biografia, La vita secondo Isabel (Feltrinelli), e una terza donna, l'americana Judith Thurman, ci consegna Una vita di Colette - I segreti della carne (Feltrinelli), la più accurata e completa biografia della scrittrice francese oggi disponibile. Oggetto di studio anche Andrea Camilleri, acutamente indagato da Simona Demontis ne I colori della letteratura (Rizzoli). Infine, il mondo: nella Cina ancora misteriosa ci conduce Colin Thubron con Oltre la muraglia (Longanesi), Octavio Paz, Nobel 1990, ci accompagna In India - 1951-67 (Guanda), Paese dove visse a lungo in qualità di diplomatico. Duccio Canestrini in Andare a quel paese (Feltrinelli) traccia un vademecum del turista responsabile, fondamentale per tutti gli italiani innamorati di Cuba e del Brasile ai quali sempre la Feltrinelli dedica Tropico Banana - Italianos - da Cuba al Brasile di Pietro Scòzzari, ma soprattutto per chi a un viaggio a Parigi o Londra preferisce di gran lunga un'avventura nel deserto: come quelle che descrive Alain Laurent, filosofo e saggista che ha battuto tutti i deserti del pianeta, in Desiderio di deserto (stessa casa editrice), vero e proprio inno al Sahara, terra inospitale e ammaliatrice, da affrontare col dovuto rispetto.
R. O.
 

Il Nuovo 30.08.2001
Eco e Fo gli autori più studiati

Umberto Eco e Dario Fo sono gli autori italiani contemporanei più studiati nelle università straniere di tutto il mondo. Dopo l'autore del Nome della rosa e il premio Nobel per la letteratura 1997, tra i letterati viventi grande interesse presso gli accademici dei cinque continenti riscuotono, nell'ordine, due poeti del calibro di Mario Luzi e Andrea Zanzotto e due scrittrici di grande popolarità come Dacia Maraini e Susanna Tamaro. E' quanto emerge da una ricerca, patrocinata dall'Unesco, condotta da 40 redazioni di specialisti che fanno capo ad altrettanti centri studi di italianistica di universita' europee, americane, asiatiche e africane. L'indagine è stata elaborata sulla base dei risultati messi a disposizione dai compilatori della Bibliografia generale della lingua e della letteratura italiana, monumentale opera diretta dal professor Enrico Malato, la cui edizione 2001 è pubblicata dalla casa editrice Salerno. Sulla base degli ultimi dati disponibili a livello mondiale, relativi alle pubblicazioni accademiche del 1997, è stata stilata una classifica degli autori che hanno ottenuto più studi scientifici sulla loro opera. A guidare la 'top-ten' è lo scrittore e semiologo Umberto Eco, oggetto di ben 67 ricerche nell'anno preso in esame. Segue, a ruota, il drammaturgo Dario Fo, con 64. Terzo posto per il poeta fiorentino Mario Luzi, più volte candidato al Nobel (50), e quarto, distanziato di diverse posizioni, per il poeta trevigiano Andrea Zanzotto (38). Quinta e sesta posizioni per le due donne che attualmente vendono più libri in Italia e all'estero: l'autrice del bestseller Va' dove ti porta il cuore Susanna Tamaro (30) e la vincitrice del premio Strega Dacia Maraini (24). La 'top-ten' degli scrittori più studiati si completa con il settimo posto assegnato a Luigi Malerba (22), l'ottavo a Vincenzo Consolo (19), il nono a Claudio Magris (18) e il decimo ad Antonio Tabucchi (15). La ricerca patrocinata dall'Unesco segnala anche gli autori italiani viventi che hanno ottenuto almeno 10 studi scientifici dedicati alla loro attività letteraria da parte di professori universitari stranieri nell'anno preso in esame dall'indagine specialistica: tra di loro figurano Aldo Busi, Andrea Camilleri, Ferdinando Camon, Manlio Cancogni, Andrea De Carlo, Daniele Del Giudice, Oriana Fallaci, Raffaele La Capria, Luigi Meneghello, Fernanda Pivano, Edoardo Sanguineti.
 
 
 

Il Mattino 29.08.2001
Stasera la diretta su Telepiù. Vertici della Biennale, si cambia? Baratta e Barbera: «Qui si discute solo di film»

Venezia. Sarà essenziale, per nulla modaiolo e mondano, il galà d'apertura della Mostra, stasera. Niente star, niente uomini di governo per la doppia inaugurazione con i film di Manchevski e di Giuseppe Bertolucci, poco cinema italiano, rappresentato dai soliti Muccino, Dario Argento e Rita Rusic, assente il mondo della cultura, fatta eccezione per Andrea Camilleri. Non ci sarà il ministro dei Beni Culturali Urbani, che pure aveva annunciato il suo arrivo, né il sottosegretario Sgarbi, impegnato a fondare un festival del cinema mediterraneo a Tangeri, in compenso pare che in platea siederanno i deputati polisti Gabriella Carlucci e Publio Fiori accanto a manager e industriali come Malgara e Zoppas, ad aristocratici di pronto intervento come il principe Giovanelli e all'onnipresente Roberto Zaccaria della Rai. «Molte personalità, invece, si sono prenotate per la chiusura, al seguito del presidente Ciampi», dice il presidente della Biennale, Paolo Baratta, indaffaratissimo tra l'inaugurazione della nuova sala Bnl da millesettecento posti e le prove della diretta di stasera, visibile in chiaro su Telepiù a partire dalle 19. E ricorda, incolpando scherzosamente delle defezioni le vacanze incombenti e il caldo monsonico di fine agosto, che proprio la riservatezza al limite della maniacalità del Leone alla carriera di quest'anno, Eric Rohmer, ha contribuito ad abbassare il già esiguo tasso di mondanità delle cerimonie al Lido. Già, perché se l'anno scorso il premiato Clint Eastwood fu festeggiato da una sfavillante Sharon Stone, se due anni fa Tom Cruise e Nicole Kidman, ancora innamorati, almeno in «Eyes wide shut» del geniale Kubrick, conquistarono pubblico e stampa, questa volta nessuna attrice di incantevole bellezza, nessun divo di fascino accoglierà lo schivo regista francese di «L'inglese e il duca» per consegnargli il prestigioso Leone. Lasciando di malavoglia Parigi, Rohmer si appaleserà solo il giorno 7, quasi in chiusura di Mostra, e solo in un dotto convegno-dibattito sul senso e il valore del suo glorioso cinema. Nel palazzo dell'ex Casinò, da quest'anno interamente usato dalla Biennale, fervono i lavori. Tutta nuova la sala delle conferenze stampa, con meravigliosi lampadari d'epoca di vetro di Murano, nuovo il salone che ospiterà una mostra di quadri del regista Jerzy Skolimowski, che da tre giorni ne sta curando l'allestimento, attento e determinato come sul set. L'atmosfera è sospesa, tutti s'interrogano su un possibile cambio dei vertici della Biennale e della Mostra nominati dal passato governo di centrosinistra, anche se Baratta spiega che «non è in atto nessun confronto, qui si discute solo di cinema», e Barbera ribadisce: «Quello della mia sostituzione è un problema che non mi sono posto». Nel palazzo del Cinema, David Grieco e Stefania Rocca provano lo show di stasera per Telepiù. Sul palco, teloni bianchi e grigi impalpabili, pensati dallo scenografo di Bob Wilson, Peter Bottazzi, fungono da raffinati schermi sui quali scorreranno le immagini dei film più provocatori e disturbanti della storia della settima arte, a sottolineare che il cinema, il grande cinema, non deve essere necessariamente consolatorio, ma ha tra i suoi compiti anche quello di far riflettere. Ed ecco, allora, fotogrammi di «2001, Odissea nello spazio», ecco «Arancia meccanica», «Ultimo tango a Parigi» e «Sogni» di Kurosawa: ecco l'avventura inosabile, la violenza gratuita, la passione mortale, le alchimie dell'inconscio. E poi, prima della proiezione di «Dust» (a proposito, ancora si spera nell’arrivo di Joseph Fiennes, in vacanza in Portogallo con amici), l'omaggio a De Sica a cento anni dalla nascita: un omaggio al regista «che un giorno fece un film e voleva intitolarlo ”I poveri disturbano”», spiega Grieco, mentre sui teloni si vedranno alcune scene di «Miracolo a Milano».
TITTA FIORE


 La Stampa 29.08.2001
COME AFFRONTARE LE ORE PIU’ TORRIDE DELL’ANNO, TRA GLOBALIZZAZIONE E VECCHI PROVERBI

Bruno Gambarotta ERAVAMO rimasti che nel pomeriggio del giorno di Ferragosto arrivava il primo temporale, preceduto dai mulinelli di vento sulle strade polverose e dalle rondini che volavano rasoterra. L’un l’altro ci comunicavamo la notizia: «E’ finita l’estate». Quelli che avevano studiato si avventuravano ad aggiungere: «Sì, potranno tornare dei giorni di caldo, ma non sarà più come prima, sarà un fuoco di paglia. L’estate, quella vera, è finita». Tutti gli davano ragione e si sparavano in vena un’altra fetta di anguria, con la consapevolezza che era l'ultima, per quell’anno. A scelta c’era anche un bicchiere di spuma, nelle due versioni, chiara e scura e, per i più raffinati, la granatina, o «gratarola al Fernet». Non avevi ancora digerito l’anguria che già veniva l’ora del castagnaccio. Quelle erano stagioni! Non si tratta solo di una deformazione della memoria. I proverbi, che sono frutto di una lunga sedimentazione di esperienze, ci danno ragione: «San Lorens la gran caodura, sant’Antoni la gran freidura, l’una e l’aotra poch a dura». «San Lorenzo la gran caldura, sant’Antonio la gran freddura, l’una e l'altra poco dura». E san Lorenzo è solo il 10 agosto. Questo gran caldo fuori da ogni regola almeno un vantaggio ce l’ha: è un ottimo argomento di conversazione, sugli ascensori, al mercato, in coda alle Poste, in treno. Le signore con il carrello della spesa boccheggiano e si lamentano: «Arrivano certe zampate di caldo!». Le più informate s’interrogano: «Non sarà per caso tutta colpa del buco dell’orzoro?». Già, non si parla più del buco dell’ozono. Che l’abbiano tappato senza dirci niente? L’avranno fatto con Internet. Al giorno d’oggi si fa tutto con Inter net e senza muoversi da casa. Anche dell’effetto serra si parla poco. Nelle conversazioni sul caldo le cause del fenomeno sono equamente distribuite fra il G8 (gli Otto Grandi a Genova si sono spartiti anche il clima) e la mancata firma americana sotto gli accordi di Kyoto. E’ chiaro che se Bush si rifiuta di chiudere il gas prima di uscire dalla Casa Bianca per via della globalizzazione noi soffriamo un caldo boia. La verità è che siamo diventati insofferenti di tutto, persino una singola mosca che volteggia attorno al nostro pic nic ci dà fastidio, non parliamo di una vespa che provoca scene di panico. Sopravvive in qualche anziano l’antica sapienza di organizzare il «riscontro», in casa, aprendo porte e finestre e bloccandole con sedie e altri ostacoli affinché non sbattano. E poi aspettare, fermi, immobili, che il caldo passi. Andrea Camilleri rievocava con nostalgia nel corso di una conversazione quei lunghi pomeriggi infuocati trascorsi a leggere perché qualunque movimento che non fosse quello di voltare le pagine faceva sudare. Impariamo dai nostri vecchi, prendiamola dal verso giusto. Finché non arriva un temporale siamo autorizzati ad attribuire al caldo ogni nostro errore. Il caldo giustifica tutto, sbagli, ritardi, amnesie: «Dimmi tu come facevo, con questo caldo, a ricordarmi del nostro anniversario! E’ già tanto se mi ricordo come ti chiami!».
 
La Repubblica 29.08.2001
Da Camilleri a Margherita Hack intellettuali con il "correntone"

ROMA - «Il futuro dei Ds riguarda non solo la sinistra, bensì l'intera democrazia italiana»: comincia così l'appello di alcuni intellettuali che annunciano la loro partecipazione al congresso Ds per sostenere la candidatura di Giovanni Berlinguer (nella foto). A firmarlo sono Andrea Camilleri, Paolo Flores d'Arcais, Massimiliano Fuksas, Margherita Hack, Michele Serra, Paolo Sylos Labini e Antonio Tabucchi.
 
 

La Repubblica 14.08.2001
Giochi da spiaggia midiverto@. it

Internet beach e acquagym, wap e acquascooter, chi l'avrebbe detto? In un passato remoto neanche un vocabolario caro agli alieni avrebbe riconosciuto in quei codici la nuova frontiera dei giochi estivi. Bussano alle porte dei lidi ed inaugurano nuove tendenze. Accanto, beninteso, ad intramontabili passatempo: tornei di scopone e pin pong. Ma nei «bagni animati» della Campania non è più tempo di bocce e tamburello, in pista entrano palestre e gazebo perchè i giochi di luce solare non bastano più e da Palinuro a Miseno «fitness» e ritmi caraibici sono occasioni ghiotte per lustrarsi il corpo e la mente. «E pensare - ricorda Bernardo Campanelli, medico napoletano in pensione - che il nostro gioco preferito era «ladro e carabiniere»: a Lucrino, si cominciava con l'inseguimento, si finiva con tiri di fionde, sassaiole, invasioni di cabine. A alla fine ad inseguirci erano i bagnini...». Roba di ieri, oggi le cabine sono quasi un optional nei lidi diventati carnai e i bagnini si guardano dalle nuove sentinelle: le pagine web e gli Internet point. A Positano nella spiaggia del Fornillo ne hanno piazzati due, aperti a giochi ed email. Un timido esordio ma c'è chi assicura che saranno presto dotati di telecamera fissa per controllare gli arenili. Un boom annunciato. In vetta alle classifiche resistono i beach volley, tornei si sprecano nei lidi di Varcaturo, attrezzati con i campi migliori. Insidiati però dai nuovi concorrenti: i beach soccer, campi per calcetto su sabbia ed il «calcio saponato». Dove un tempo si scavavano piste di sabbia per far correre palline di plastica ed inseguire il sogno di infilarne una in buca, gli sport di nuova tendenza hanno tracciato il solco. All'ombra di Nisida il gioco era una scommessa: si puntava sugli idrovolanti, mille lire su quello che decollava prima. E se a Castel dell'Ovo nello scomparso Eldorado ci si divertiva col teatro improvvisato da artisti in erba come Edoardo De Filippo e Vincenzo Scarpetta, ora a Napoli trionfano i tornei di burraco e le sfide sui cellulari wap: collegati ad Internet sono la nuova frontiera dei giochi estivi on line. E i «gialli»: anticipare le mosse del Montalbano caro a Camilleri è un gioco più intrigante di un torneo. E addio aquiloni, nel nuovo millennio si levano come mosche bianche, roba da Peter Pan. Sui granelli di sabbia atterrano deltaplani e parapendii, approdano a Capaccio, Mondragone o Sorrento, tra lo stupore degli astanti. Resistono qua e là i pedalò, preferiti dalle canoe: 1015mila lire per raggiungere i fiordi campani: a Positano, Scario, Gaeta. E poi i surfisti. A centinaia si ritrovano a Vindicio o a Punta Licosa. «Sono i temerari delle spiagge, un'attrazione anche per noi quando cavalcano l'onda - racconta Pina Ceccoli, psicologa in vacanza a Gaeta. Mèta gradita a molti campani, il Basso Lazio, da Serapo a Sperlonga è terra di animatori. Sorprendono i lidi, montano tendoni e aprono le danze, anzi i giochi, per la felicità di ragazzi e famiglie. Giochi di mimo, cacce al tesoro, corse a premi e l'ultima trovata: la «ginnastica sensuale», in acque salate, il costo molto meno: 5000 lire. Artisti itineranti, si spostano, come i massaggiatori cinesi che in questi giorni hanno invaso Sorrento e Positano. Si imbarcano a Napoli per dispensare benessere orientale a 1000 lire al minuto. Non un minuto di tregua dalle Capitanerie di Porto, per i «menefreghisti da spiaggia, quelli che ti prendono a pallonate senza scrupolo». Avvertiti anche gli acquascooter, pochi e appassionati, spesso pericolosi tra i bagnanti. Così sui lidi animati si abbattono anche tuoni, da Villa Cutrufo a Capri, dove Gianni Pisani sta dipingendo l'estate caprese: «Qualsiasi divertimento da spiaggia è cretino - polemizza l'artista -, il grande gioco d'estate è la luce del sole ed il concerto del mare. Ed il bacio, rubarne uno era il mio gioco preferito».
FERRUCCIO FABRIZIO
 
  

GAZZETTA DI PARMA 02.08.2001
Scrittori in piazza

Più di cento autori, centoottantasei eventi, undici reading, cinque percorsi culturali. Sono questi i numeri dell'edizione 2001 di Festivaletteratura, allestito dal comitato organizzatore con l'associazione «Filofestival» ed il patrocinio del Comune, della Provincia e della Regione ed il supporto di numerosi sponsor, in programma da mercoledì 5 a domenica 9 settembre nelle vie e nelle piazze di Mantova. Per la quinta volta, quindi, sarà riproposta una formula rivelatasi vincente, già nella prima edizione nel 1997, quando gli organizzatori scommisero su un festival sul modello di quello di Hye on Wye, la cittadina gallese diventata, grazie al festival, una capitale del libro. Un'edizione, anche quella di quest'anno, che si annuncia decisamente all'avanguardia come proposte letterarie e come partecipazione di autori: in primo piano si segnala, addirittura, la presenza di due scrittori cinesi: Mian Mian, cantrice di una Shanghai di droga, sesso e rock'n roll (venerdì 7 settembre, palazzo D'Arco, alle 20.45) ed il grande Gao Xingjian, perseguitato dal regime durante la rivoluzione culturale e premio Nobel per la letteratura nel 2000 (giovedì 6 settembre, palazzo Ducale, cortile della Cavallerizza, alle 17). Tra gli ispanici, il pubblico potrà apprezzare la testimonianza tra narrativa e politica del peruviano Mario Vargas Llosa, uno dei massimi esponenti della letteratura latinoamericana (domenica 9 settembre, palazzo Ducale, cortile della Cavallerizza, ore 17). Da non perdere neppure l'incontro con Almudena Grandes, che si è imposta all'attenzione dei lettori con il romanzo «Le età di Lulù»: in tutte le sue opere le protagoniste sono le donne (venerdì 7 settembre, palazzo Ducale, cortile della Cavallerizza, alle 14.45). La letteratura anglosassone rappresenta uno dei punti di forza di Festivaletteratura: in primo piano Gore Vidal, considerato dal critico Harold Bloom «il maestro del romanzo storico americano»: lo scrittore americano non è solo un gigante della letteratura, ma un personaggio unico nel panorama culturale internazionale (sabato 8 settembre, palazzo Ducale, cortile della Cavallerizza, alle 21.15). Poi c'è Nick Hornby, che ha sempre descritto la paura di crescere e lo «stato di perenne confusione morale» in cui si trova la generazione nata a cavallo degli anni Sessanta (giovedì 6 settembre, palazzo Ducale, cortile della Cavallerizza, alle 19.15, con Michele Serra). Avrebbe dovuto essere a Mantova anche Mordechai Richler, l'autore del fortunatissimo «La versione di Barney», cult letterario dell'anno, ma è morto nel luglio di quest'anno. Presenza di indubbio prestigio sarà quella di Edward W. Said, considerato tra i più importanti intellettuali del nostro tempo, che nell'autobiografia «Sempre nel posto sbagliato» racconta della sua educazione in Medio Oriente e della scelta di vivere negli Stati Uniti (giovedì 6 settembre, chiostro del Museo Diocesano, alle 11). Un altro americano di successo, Michael Chabon, vincitore del premio Pulitzer con «Le fantastiche avventure di Kavalier e Clay», un libro di seicento pagine diventato negli Stati Uniti un vero e proprio caso letterario, arriverà al festival, dove sarà intervistato da Beppe Severgnini (sabato 8 settembre, chiostro del Museo Diocesano, alle 18.45). Ed infine Frank McCourt, che ha incantato i lettori con «Le ceneri di Angela», suo esordio letterario dopo una lunga carriera trascorsa nelle aule scolastiche: sarà per la prima volta in Italia dove incontrerà il pubblico per raccontare il suo trionfale debutto nella narrativa a settant'anni (domenica 9 settembre, piazza Castello, alle 18.30). Gli scrittori italiani giocano un ruolo da protagonisti in un appuntamento, come quello di Mantova, che ormai è divenuto l'occasione giusta per presentare le loro ultime fatiche letterarie. A cominciare da Andrea De Carlo, il cui nuovo romanzo uscirà ad ottobre con il titolo «Pura vita»: l'autore milanese anticiperà sicuramente alcune pagine nella conversazione mantovana (sabato 8 settembre, palazzo Ducale, cortile della Cavallerizza, alle 10.30). Due scrittori si confrontano su temi e stili delle proprie opere: stiamo parlando di Niccolò Ammaniti, autore di «Io non ho paura», e di Susanna Tamaro, che ha scritto il famosissimo «Va' dove ti porta il cuore» ed il recente «Rispondimi» (venerdì 7 settembre, palazzo Ducale, cortile della Cavallerizza, alle 11.15). Accantonato, solo per il momento, il «Grande Fratello», Daria Bignardi ritornerà al festival per dialogare con Rocco Fortunato, autore di «Fabbricato in Italia», ma anche architetto e musicista (venerdì 7 settembre, piazza Alberti, alle 17.45). Tre affermati scrittori della stessa generazione in tre interventi di mezz'ora si propongono di spiegare, in maniera chiara, sintetica e sincera, che cosa pensano della letteratura: stiamo parlando di Alessandro Baricco, Sandro Veronesi e Dario Voltolini (venerdì 7 settembre, palazzo Ducale, cortile della Cavallerizza, alle 19.15). Andrea Camilleri è uno degli autori italiani che ama maggiormente il Festivaletteratura: così il «padre» del commissario Montalbano si presterà ad un gioco culinario di grande effetto: a cena con Adelina. Sarà un modo per scoprire i gusti suoi e quelli del poliziotto di Vigata (sabato 8 settembre, palazzo Ducale, caffetteria di Corte Nuova, alle 22). E lo stesso Camilleri presenterà al pubblico lo scrittore siciliano Antonio Pizzuto (domenica 9 settembre, palazzo Ducale, cortile della Cavallerizza, alle 11.15). «La vocazione dell'arte è quella di raccontare la realtà, fin dai tempi dell'origine dell'uomo». Ed a questa vocazione alla narrazione, Vincenzo Cerami ha cercato di rispondere sperimentando generi diversi come il romanzo, la sceneggiatura cinematografica, il racconto musicale: lo incontrerà lo scrittore Vincenzo Consolo (domenica 9 settembre, palazzo Ducale, cortile della Cavallerizza, alle 14.30). «I mostri del mare, i mostri dell'immaginario» sarà il tema di una conversazione tra Folco Quilici, che ha dedicato gran parte della propria vita all'esplorazione delle culture e dei misteri del mare, e lo scrittore Valerio M. Manfredi (domenica 9 settembre, palazzo della Ragione, alle 16.45). Ma il «cartellone» di Festivaletteratura concederà grande spazio anche alla canzone ed alla musica: da non perdere la presentazione di «Carte da decifrare», libro scritto da Ivano Fossati con Pietro Cheli. Un'occasione unica per scoprire da vicino il cantautore genovese (sabato 8 settembre, palazzo Ducale, cortile della Cavallerizza, alle 17). Meritano la segnalazione gli appuntamenti con Massimo Bubola (giovedì 6 settembre, piazza Alberti, alle 21.45) e La Crus e Ferdinando Bruni (venerdì 7 settembre, piazza Alberti, alle 21.15). Infine un sacco di risate con Luciana Littizzetto, pirotecnica ed incontenibile attrice comica ed autrice di «Sola come un gambo di sedano», presentata da Bruno Gambarotta (sabato 8 settembre, piazza Castello, alle 21.30). Toccherà, infine, sempre a Gambarotta, introdurre Giuseppe Culicchia, autore torinese tra i più interessanti dell'ultima generazione di scrittori italiani: di lui ricordiamo il recente «A spasso con Anselm» (domenica 9 settembre, palazzo D'Arco, alle 17.45). Nella quinta edizione di Festivaletteratura non manca nulla: tanti gli eventi per i bambini e ragazzi, con la novità dei giochi di ruolo con la famosa Margaret Wise, e poi il Circo Bidone, in piazza Virgiliana, ed il gazebo con Stefano Bartezzaghi, giocoliere della parola. Infine un aspetto tecnico: i biglietti possono essere acquistati alla biglietteria del festival (Apt, piazza Mantegna, 5) da lunedì 27 agosto. Per informazioni rivolgersi alla segreteria (tel. 0376-223989) o al sito internet: www.festivaletteratura.it.
Vanni Buttasi