Corriere della sera 28.04.2001
Camilleri e i suoi lettori
Incontro con Andrea Camilleri per la serie «Il libro parlante», organizzato dalla Libreria dei Sette. Viene presentata lultima opera dello scrittore siciliano «Biografia del figlio cambiato» edito da Rizzoli.
PALAZZO DEL POPOLO, piazza del popolo, Orvieto. Oggi alle 18.30.
telefono 0763.34.44.36
La stampa 28.04.2001
Appello e un video di Roberto Benigni contro il Polo
«Salviamo lo Stato di diritto», con questo appello, Norberto Bobbio, Alessandro Galante Garrone, Alessandro Pizzorusso, Paolo Sylos Labini, Alberto Papuzzi, Claudio Pavone, domani, ore 10, cinema Eliseo, parleranno «per un voto contro la Casa delle Libertà». Gli interventi saranno preceduti da un video-parodia di Silvio Berlusconi interpretato da Roberto Benigni, che aderisce alla manifestazione con Rita Levi Montalcini, Andrea Camilleri, Antonino Caponnetto, Paolo Flores DArcais, Luciano Gallino, Bianca Guidetti Serra, Margherita Hack, Enzo Marzo, Gian Giacomo Migone, Diego Novelli, Marco Revelli ed altri.
Liniziativa è organizzata da: Movimento dAzione «Giustizia e libertà», il Ponte, Micromega, Critica liberale, Laicità, Lincontro, Lindice, Rinascita.
Da La Repubblica, 27/04/2001
Camilleri racconta Nino Cordio
Una manifestazione in onore dell'artista trapanese Nino Cordio, a un anno dalla sua scomparsa. La città natale di Cordio, Santa Ninfa, intitolerà al pittore la sua Biblioteca comunale, nel corso di una cerimonia che si terrà domani alle 17,30 nella sala convegni del centro polivalente.
Dopo la cerimonia, l'opera di Nino Cordio sarà ricordata dal critico Nino Cusumano, e a seguire, l'attrice Simona Cavallari leggerà alcuni brani de "Il bambino dei colori" di Roberta Angileri, intervallati dalle musiche del violoncellista Nicolò Guirreri. A concludere la serata, un'inedita videotestimonianza di Andrea Camilleri su Nino Cordio, raccolta dal figlio del pittore. Per l'occasione verranno esposte alcune opere di Cordio, messe a disposizione da amici e collezionisti privati.
L'ultima esposizione dell'artista, curata dall'Istituto nazionale per la Grafica e dal ministero dei Beni culturali, è una antologica comprendente il corpus di incisioni realizzate tra il 1957 e il 1997, allestita tre anni fa presso la Calcografia nazionale, la Fondazione Orestiadi, e le Ciminiere di Catania.
p. n.
Da La Repubblica, 26/04/2001
Camilleri fantapolitico
Su MicroMega in uscita domani
IL NUOVO numero (3) del settimanale La primavera di MicroMega che esce domani, oltre al testo di Cacciari e Silvestrini qui anticipato, contiene una lettera aperta di Antonio Tabucchi al presidente Ciampi su L'antifascismo irrinunciabile, una lettera fantapolitica di Andrea Camilleri, La mafia dimenticata di Giancarlo Caselli e Antonio Ingroia, la rinnovata polemica tra il ministro Willer Bordon (che annuncia nuove iniziative) e il responsabile dei programmi di Radio Vaticana padre Lombardi, un editoriale del direttore Paolo Flores d'Arcais sulla campagna di menzogne con cui Berlusconi sta manipolando le elezioni.
Palermo, 24/04/2001
E' stata inaugurata presso il Liceo Umberto I di Palermo una mostra sul "Sommo",
realizzata dalla classe V H.
La mostra comprende anzitutto dei lavori di presentazione sull'opera di Camilleri
(biografia, opere, critica, commissario Montalbano, gastronomia, ecc.) e poi, soprattutto,
articoli di giornale, realizzati dagli alunni, su due immaginarie testate giornalistiche
(il "Corriere di Vigata" e "Il Vigatese", il primo avverso ed il secondo favorevole al
Commissario Montalbano), che raccontano i "casi" descritti ne "Gli arancini di Montalbano".
La Sicilia, 24/4/2001
Santa Ninfa ricorda Cordio
Manifestazioni e un'inedita testimonianza ad un anno dalla scomparsa dell’artista
SANTA NINFA - Ad un anno dalla morte dell’artista Nino Cordio (avvenuta
a Roma il 24 aprile 2000), il Comune di Santa Ninfa (città natale
di Cordio) ricorda il suo "figlio" più illustre con una ricca manifestazione
che si terrà sabato, con inizio alle 17,30, nella sala convegni
del centro polivalente. Per l'occasione la biblioteca comunale, che si
trova all’interno dello stesso centro, verrà intitolata - come voluto
dall’amministrazione e dal consiglio comunale - al maestro scomparso.
Dopo la cerimonia ufficiale l'attrice Simona Cavallari leggerà
brani tratti dall'opera dì Roberta Angeleri "Il bambino dei colori".
La lettura sarà intervallata dall’esecuzione di pezzi musicali ad
opera del violoncellista Nicolò Guirreri. Una autentica chicca sarà
invece la proiezione della video-testimonianza (inedita) di Andrea Camilleri
su Nino Cordio, testimonianza raccolta dal figlio del maestro scomparso,
Francesco Cordio. Dodici minuti in cui lo scrittore siciliano parla della
sua lunga amicizia con Nino Cordio. Amicizia che ha fatto nascere in Camilleri
un profondo amore per le acqueforti, al punto da trasferire, questo amore,
alla sua "creatura" prediletta, i1 commissario Montalbano, che di acqueforti
è avido collezionista. Una serie di acqueforti di Cordio (che sodali
del maestro e collezionisti hanno voluto mettere a disposizione del Comune)
saranno esposte nei locali del contro polivalente.
Vincenzo Di Stefano
Da La Repubblica, 22/04/2001
giù le mani da Salgari
C'era una volta il presidente del Catania calcio, Angelo Massimino, diventato celebre per avere affermato: «C'è chi può e chi non può. Io può». Si addice magnificamente ai festeggiamenti per il riacquisto del monologo Novecento che Alessandro Baricco si è ricomprato dal Teatro Stabile, «perché contrario a far gestire lo spettacolo da un ente di cui non condivide né la politica culturale, né lo stile di gestione». Baricco dunque fa festa con un reading del suo monologo che vedrà impegnati lo stesso scrittore, Stefano Benni, Alessandro Bergonzoni e Lella Costa. Lui può. Loro possono. Già.
Per Salgari. Il 25 aprile del 1911, un martedì, si suicidava a Torino, in collina, Emilio Salgari, l'uomo che sapeva tutte le storie e che ha educato all'avventura e al gusto per la libertà corsara intere generazioni. Oggi è di moda denigrare il Grande Capitano. Non sia mai. All'arrembaggio, o miei prodi, o tigrotti e tigrotte, di chi butta fango sull'inventore dei Naviganti della Meloria.
Per la Resistenza. L'Anpi (l'associazione dei partigiani) della sesta circoscrizione di Torino celebra il 25 aprile 1945 con una frase di Pier Paolo Pasolini. Questa: «Non occorre essere forti per affrontare il fascismo nelle sue forme pazzesche e ridicole ma occorre essere fortissimi per affrontare il fascismo come normalità, come codificazione direi allegra, mondana, socialmente eletta, del fondo brutalmente egoista di una società».
Per lo Stato di diritto. L'appello di Norberto Bobbio, Alessandro Galante Garrone, Alessandro Pizzorusso e Paolo Sylos Labini, per un voto contro la Casa della libertà, sarà oggetto di un dibattito che si terrà domenica 29 (alle 9.30) al cinema Eliseo di piazza Sabotino. Verrà proiettato un video che Roberto Benigni ha girato per questa manifestazione. Sono attesi, tra gli altri, lo stesso Benigni, Andrea Camilleri, Antonino Caponnetto, Paolo Flores d'Arcais, Luciano Gallino, Margherita Hack, Rita Levi Montalcini, Diego Novelli, Claudio Pavone, Marco Revelli, Antonio Tabucchi.
MASSIMO NOVELLI
Da La Nuova Sardegna, 22/04/2001
«La ricchezza non è un reato»
Pietro Calabrese, nuovo direttore di "Capital", descrive
come cambierà il mensile, dalla moda alla cultura
di Ernesto Massimetti
Carla Bruni nuda in copertina che esulta per il lusso di inizio secolo. Andrea Camilleri e Sabrina Ferilli che discutono di sesso. Un'intervista a Domenico Procacci, produttore del film-successo di Gabriele Muccino, "L'ultimo bacio". E' il debutto di "Capital" firmato Pietro Calabrese, da questo mese direttore del mensile Rizzoli. Calabrese viene dalla direzione del quotidiano romano "Il Messaggero" e da incarichi alla Rai e alla Rcs. Ottantamila mila copie vendute, 11 miliardi solo di pubblicità, aria patinata e vagamente high society, "Capital" è una delle corazzate del gruppo Rizzoli. Compie vent'anni, e negli Ottanta aveva incarnato lo yuppismo all'italiana: «Avemo fatto li sordi». Ecco, invece, i buoni propositi del neodirettore: «Farò il mensile che io ho sempre immaginato - spiega Calabrese - nel senso che non guardo a modelli o esempi stranieri. Capital non sarà più il magazine luccicante, accomodante e un po' pacioso che è stato fin'adesso. Farò un giornale grintoso, a tratti indiscreto».
- L'immagine resta quella del " mensile per ricchi"...
«Non mi interessa il target precedente. E poi, esser ricchi non è reato. Come sempre, bisogna vedere come si tratta l'argomento. Noi vogliamo farlo con intelligenza, con il gusto dell'indiscrezione, della notizia condita bene e scritta ancora meglio. Economia, dunque, un po' di politica, molto costume e new economy. E poi calcio,fino ad oggi piuttosto trascurato dai mensili, e sport come la vela».
- Il nudo conferma la tendenza "patinata"?
«Dal prossimo numero, la musica cambia. Abbiamo costruito un altro mensile, ma è stato un lavoro "in corso d'opera". La differenza si vedrà con il tempo».
- Le firme?
«Quelle del gruppo Rizzoli. Quelle di prima ma anche tanti nuovi acquisti. Le "cattiverie" saranno riservate a Giancarlo Perna, che scaverà nei segreti dei personaggi famosi. Non necessariamente ricchi. Su "Capital" scriveranno poi Fabrizio Rondolino e Pietrangelo Buttafuoco, Andrea Camilleri e Roberto D'Agostino. Fra le giornaliste, Monica Setta e Fabiana Giacomotti».
- Estate dietro l'angolo: svacco, abbronzature, inevitabilmente pettegolezzo. Come la racconterete?
«Inseguendo l'attualità. Non è difficile immaginare che questa del 2001 sarà un'estate densa di cambiamenti. Politici, economici, generali del paese. Non ci interessano le interviste in ginocchio all'industriale "amico". Baderemo ai fatti, ai cambiamenti».
- Allude alle elezioni?
«Non alludo, rifletto. Comunque vada, prevedo un ricambio: di leader, dirigenti, facce, protagonisti. Chiunque vinca il 13 maggio».
- L'attualità, lei dice. Finora, non si ricordano grandi inchieste su "Capital"...
«Forse perchè si è legati a un'idea superata del mensile, in particolare di un mensile come "Capital". Non farò "Rinascita", ma neppure "GQ"».
- La cultura?
«La cultura va bene se è inserita in modo intelligente. "Capital" segnalerà tutti gli appuntamenti musicali, di spettacolo di rilievo: Salisburgo, Parma, Taormina. Il pubblico a cui penso sono i giovani, la fascia fra i trenta e i quarantacinque anni».
Da Il mattino di Napoli, 21/04/2001
La lettera immaginaria dello scrittore Andrea Camilleri sul settimanale «La primavera di MicroMega» oggi in edicola
Ecco le nuove regole della Storia
Le ha dettate la neonata Commissione Revisione Insegnamento
Il Presidente Sturace ha annunciato che i testi non potranno dedicare più di dieci righe all'Olocausto mentre «Il libro nero del comunismo» sarà adottato in tutte le scuole
Andrea Camilleri
Pubblichiamo l'intervento di Andrea Camilleri ospitato nel nuovo numero del settimanale «La primavera di MicroMega» in edicola da oggi.
Caro amico,
la novità rilevante di questa settimana si è verificata stamattina con l'insediamento ufficiale della CRIS (Commissione Revisione Insegnamento Storia). Hanno scelto questo giorno, 2 novembre, perché è la ricorrenza dei Defunti e quindi, poiché «la storia non è altro che una faccenda di morti», come ha detto nel suo discorso in modo forse un po' troppo sbrigativo ma certamente efficace, il Presidente on. Sturace, migliore occasione non poteva essere
Continua ...
A road and rail suspension bridge will be built across the Strait of Messina if the private sector agrees to pay half the £3bn cost, it said.
Work could begin within months on a project which has beguiled nationalists, mobsters and ancient Roman engineers.
Decreed a national priority 30 years ago, the project has been given the go-ahead by ministers desperate to woo the voters before next month's general election.
The design is for a bridge carrying 12 lanes of traffic on a 3,690-metre span connecting the toe of Italy to the north-east tip of Sicily's Up to 140,000 cars and 200 trains could be carried daily.
Opposition politicians mocked the promise as yet another false dawn in a saga which has inspired a Sicilian expression for procrastination: "When they build the bridge."
But Nino Calarco, who has chaired a public sector company charged with supervising the project since the early 1970s, and has been likened to the characters in Beckett's Waiting for Godot, sensed that his wait was at an end.
"The bridge will become a reality," he said.
Agazio Loiero, the minister for regional affairs, was confident that matching private capital would be found.
"We'll know soon if the bridge will be able to be realised. The state is willing to cover 50% of the cost as long as there are private investors who commit themselves to an identical cost," he said.
The centre-left government needs to galvanise support in the south to avoid defeat in the general election on May 13.
Despite cynicism, Sicilians and Calabrians are enthusiastic about the jobs and wealth which could be generated by linking two of Italy's poorest regions. Successive governments, fearing a financial and engineering fiasco, delayed a decision by commissioning one feasibility study after another.
Greens and some economists said that the 11-year construction project would damage the environment and divert resources from plugging gaps in the motorway and railway network.
Greens in the government derided the announcement as a pseudo-decision typical of Pontius Pilate. The centre-right dismissed it as empty propaganda intended to steal thunder from its own promise of massive infrastructure investment.
Whether a government formed by the present opposition would go ahead with the bridge was unclear.
Ancient Romans dreamed of bridging the strait, which was known in Greek mythology as Scylla and Charybdis, after the six-headed monster and whirlpool reputed to lie in wait for sailors on the opposite sides.
Giuseppe Garibaldi's nation alists considered building a bridge in 1860 to consolidate their unification of Italy.
In yesterday's La Repubblica, Andrea Camilleri, one of Sicily's best-known novelists, attacked those who sought to preserve the "sacredness" of the water between the island and Italy. "Finally we will succeed in eliminating this ... sense of isolation and loneliness," he said.
One source of government hesitation has been the fear that the mafia will infiltrate the process of letting construction contracts.
The bridge would unite Sicily's Cosa Nostra with Calabria's 'Ndrangheta', the Scylla and Charybdis of organised crime networks, specialists in skimming the profit off public work
contracts.
Sette (inserto del Corriere della sera), 12/04/2001
Fratelli d'Italia - Sicilia: cultura e pregiudizio
Cosa insegna un sexy shop a Gela
di Francesco Merlo
Persino la cronaca, quella che non è nera, dimostra che la Sicilia
più che un'isola del Mediterraneo è ormai un'invenzione dei
giornali, l'ossessione di tanti siciliani frustrati che si sentono speciali,
particolari, diversi, e una furbizia di certi suoi scrittori, che su questa
presunta eccezionalità hanno edificato una retorica monumentale.
Così, per esempio, giovedì scorso, i grandi quotidiani e
le principali agenzie di stampa hanno dedicato divertíti articoli
e allusivi trafiletti alla notizia che a Gela sarà presto aperto
un sexy shop. Ecco dunque un caso davvero esemplare: c'è un
fatto, banalissimo e senza alcun significato, che diventa una notizia ghiotta
solo perché accade in una città della Sicilia, in un luogo
«inventato», un posto finto nel quale la normalità è
condannata a divenire assurda, bizzarra, letteraria.
Quel che a Torino, a Cuneo, a Francoforte, a Lione è una normalità,
l'apertura cioè di un sexy shop, a Gela è oscenità
e maldicenza, un capitolo del prossimo libro di Camilleri sulla lubricità
e la lascivia nell'isola delle meraviglie, un inedito pruriginoso di Brancati.
Partono subito il racconto, le interviste, le curiosità. E si ride
perché l'idea è venuta a una normale coppia di gelesi
dando a intendere che la «normalità» a Gela nasconde
e rivela un animo spregiudicato, sfacciato e libertino. Infatti la signora
Maria Grazia Carmantini è una casalinga che come titolo di studio
ha il diploma di maestra d'asilo. Eccola trasformata nella Maestrina di
Gela, titolo che rimanda alle più recenti opere della grossolaneria
cinematografica italiana. Tanto più che la signora, «pur avendo
tre figli, non si cura delle chiacchiere». E il marito, «Antonio
Italiano, è un metalmeccanico di 39 anni che gira il mondo saldando
impianti chimici e tubazioni di ogni tipo». Così ha spiegato
il suo progetto: «Nel mio girovagare sono stato due anni in Olanda,
ad Amsterdam, e mi sono accorto che con l'oggettistica sexy c'è
da guadagnare quanto basta per smettere di fare l'emigrante». Ovviamente
la coppia ha chiesto e ottenuto il finanziamento regionale (50 milioni)
previsto dalla legge per le nuove attività commerciali.
E davvero non ci sarebbe nulla da dire, nulla da commentare, nulla da raccontare.
La Regione aiuta e incoraggia le piccole iniziative, negozi, le imprese
e dunque il finanziamento non è irregolare, non è insolito,
non è eccessivo. Accade in molte altre regioni d'Italia, riguarda
i vinai come i venditori di scarpe, i librai come i gestori di sexy shop.
Ma in
Sicilia, come vuole la bibliografia, la Regione, sotto sotto, è
sporcacciona e perciò più che finanziare parzialmente un
commercio, che è fiorente dappertutto, qui celebra con cinquanta
milioni i fasti dell'amore fisico, i diversi generi della pornografia,
regionalizza il peccato, istituzionalizza la perversione, crea l'empietà
di Stato.
Dunque a Gela un sexy shop non è solo quel posto che i curiosi,
le persone in cerca di eccitazione e ovviamente i pervertiti frequentano
come accade in ogni angolo del mondo, ma qualcosa di indefinibile, di pirandellìano...
In Sicilia una fìnestra chiusa significa paura, un uomo che ride
è Liolà, un cittadino che vuole farsi i fatti propri è
omertoso, il vestito nero di una donna non è un segnale sexy come
a Parigi ma è un sospetto di lutto, un indizio di reato, l'allegoria
di una lupara. E il velo sulla testa di una signora è il segno ancestrale
di una cultura araba. Un uomo che si appisola dopo il pranzo è «don
Giovanni in Sicilia». Un malvivente è un mafioso, un pranzo
è una mangiata, un amico è un complice, un amore è
una tragedia, un bacio è un tradimento, uno sguardo è un
ingravidamento e non c'è fondo senza sottofondo, non c'è
salsa di pomodoro che non sia rarissima, unica, inimitabile...
E' una Sicilia che non ha più nulla a che fare con la Sicilia,
un inganno, una favola, un falso, inizialmente corroborato da quell'idea
culturale (vera) che si diffuse nel Settecento secondo la quale l'isola,
qualsiasi isola, ha sempre un che di straordinario sul piano florofaunistico
perché è il luogo in cui le forme sono più vicine
al dato originario, si conservano meglio, cambiano più
lentamente. L'isola infatti non ha quell'estensione spaziale che consente
al tempo di correre troppo e di devastare... Anche Goethe ne era convinto
e dunque andò in Sicilia non per i limoni ma per cercarvi la «Urpflanz»,
la pianta originale. Da allora grandi studiosi, e storici, e letterati
si sono applicati in vario modo trasformando una cultura in un pregiudizio,
un'intelligenza in
una ottusità, una letteratura in una retorica che ormai è
irrimediabilmente degradata in pregiudizio diffuso, insopportabile sciocchezzaio
nazionale, discarica intellettuale, immondezzaio storiografico... Contro
tutto questo bisognerebbe, se qualcuno ne avesse la forza, organizzare
una sana rivolta culturale: una sorta di guerra di liberazione contro l'imperante,
dilagante, ossessivo cretinismo sicilianista.
Da La Repubblica, 12/04/2001
Tutte le settimane fino al 18 maggio
le uscite della rivista per il periodo elettorale
La primavera di MicroMega è la «pazzia» (come la definisce lo stesso direttore Paolo Flores d'Arcais) che la più diffusa e prestigiosa rivista italiana ha deciso di sperimentare: sei numeri settimanali, da domani 13 aprile al 18 maggio, il venerdì successivo alla consultazione elettorale.
Il periodo elettorale viene assunto come occasione per uno sforzo straordinario di impegno culturale e passione civile. Ogni numero sarà di 64 pagine e costerà 5 mila lire. La numerazione partirà da 5, poi 4, ecc., fino al numero 0 di commento delle elezioni.
Su ogni numero Andrea Camilleri invierà una lettera immaginaria ad un amico in Finlandia dall'Italia berlusconizzata, raccontando le «riforme» in atto: nel primo numero quelle contro la giustizia. In ogni numero una lettera aperta al Presidente della Repubblica Ciampi, scritta dai maggiori intellettuali italiani. Inoltre il «diario segreto» di Paolo Berlusconi (o di altri familiari e famigli) scritto da Elle Kappa.
In questo primo numero, inoltre, il dialogo tra Jovanotti e Massimo Cacciari sui giovani, la discoteca, la politica, quello (altamente polemico) tra Curzio Maltese e Gad Lerner su «giornalismo e moralità», un'inchiesta sulla satira di Daniele Luttazzi (con le risposte di Benni, Saviane e Mannelli).
Il numero d'esordio contiene ancora uno straordinario Il Cavaliere e lo Stalliere scritto da Gomez e Travaglio (assai più che un nuovo capitolo del libro ormai famoso!).
In pagina anche una durissima lettera aperta al cardinal Ruini di Gianni Vattimo, e articoli di Enzo Marzo, Enzo Costa e Giga Melik.
Da La Nuova Sardegna, 09/04/2001
Da La Stampa, 04/04/2001
L'edizione di quest'anno del Salone del Libro di Torino, si svolgerà
al Lingotto dal giovedì 17 al lunedì 21 maggio.
La Fiera fa il pieno di nomi eccellenti, dal poeta Mario Luzi a Roberto
Calasso, a una Susanna Tamaro che sembra aver riscoperto il piacere delle
platee; da Giuseppe Pontiggia a Cesare Garboli, Dacia Maraini, Andrea Camilleri,
Luís Sepúlveda, Claudio Magris, David Grossman.
da MicroMega, n.2/2001
All'inizio di marzo, in concomitanza con l'aprirsi
ufficiale della campagna elettorale, è stato pubblicato questo appello,
diffuso attraverso le agenzie di stampa, firmato da Norberto Bobbio, Alessandro
Galante Garrone, Alessandro Pizzorusso e Paolo Sylos Labini (che dell’appello
è stato l’animatore).
Fra quelli che hanno aderito anche Andrea Camilleri
e Antonio Tabucchi.
E’ necessario battere col voto la cosiddetta Casa delle libertà. Destra e sinistra non c'entrano: è in gioco la democrazia. Berlusconi ha dichiarato di voler riformare anche la prima parte della Costituzione, e cioè i valori fondamentali su cui poggia la Repubblica italiana. Ha annunciato una legge che darebbe al parlamento la facoltà di stabilire ogni anno la priorità dei reati da perseguire. Una tale legge subordinerebbe il potere giudiziario al potere politico, abbattendo così uno dei pilastri dello Stato di diritto. Oltre a ciò, Berlusconi, già più volte condannato e indagato, in Italia e all'estero, per reati diversi, fra cui uno riguardante la mafia, insulta i giudici e cerca di delegittimarli in tutti i modi, un fatto che non ha riscontri al mondo. Ma siamo ancora un paese civile? Chi pensa ai propri affari economici e ai propri vantaggi fiscali governa malissimo: nei sette mesi del 1994 il governo Berlusconi dette una prova disastrosa. Gl'innumerevoli conflitti d'interesse creerebbero ostacoli tremendi a un suo governo sia in Italia sia, e ancor di più, in Europa. A coloro che, delusi dal centro-sinistra, pensano di non andare a votare, diciamo: chi si astiene vota Berlusconi. Una vittoria della Casa delle libertà minerebbe le basi stesse della democrazia.