Praticamente la casa editrice Sellerio ha tirato quattro edizioni del libro esclusivamente per l'uscita, fissata per venerdì 29 giugno. Per la precedente indagine di Montalbano, La gita a Tindari, erano state stampate per il debutto in libreria 200mila copie. Secondo stime parziali, i racconti del commissario creato dalla penna di Camilleri hanno venduto complessivamente oltre 3 milioni di copie.
Protagonista di L'odore della notte è un grosso truffatore siciliano, un mago della finanza in negativo, che si faceva dare ingenti somme da vecchietti e creduloni per fantomatici investimenti. Un giorno viene ammazzato. Si pensa subito alla mafia, ma poi si scopre tutt'altro. Il commissario Montalbano si imbatte per caso nell'inchiesta, che svolge a titolo personale. Il poliziotto scava nella vita del finanziere truffatore, che si è portato via i soldi di mezzo paese dietro la promessa di interessi superiori al 20%. E alla fine riesce a scoprire il movente Dell'assassinio, ben più orrendo del previsto.
L'odore della notte, oltre all'annunciato successo in libreria, si appresta anche a diventare un fortunato sceneggiato televisivo, sull'onda delle precedenti fiction tratte dai racconti di Camilleri e realizzate per Raidue dal regista Alberto Sironi. E proprio Sironi avrebbe letto in anteprima il nuovo titolo e sarebbe sua intenzione cominciare quanto prima a lavorare alla sceneggiatura.
(27 GIUGNO 2001, ORE
19:34)
Il Manifesto 27.06.2001
I fantasmi del mare e quelli della tv
Nel giorno del trionfo del Polo berlusconiano in Sicilia, Enrico Deaglio ha gettato uno sguardo amaro sull'isola della perenne lotta tra coraggio e omertà, portando le telecamere di L'elmo di Scipio (Raitre, lunedì, ore 23) a Portopalo, paese di vecchie case di pescatori e di cadaveri pescati e ributtati in mare nel tentativo di cancellare l'ecatombe del '96, quando in fondo al Mediterraneo finirono la loro tragica odissea i clandestini di un piccolo peschereccio.
Il perché di quel silenzio, nonostante la lunga, tenace e solitaria inchiesta di un piccolo giornale come il nostro; le testimonianze dei pescatori impauriti ("portare il morto a terra: e se poi ci requisivano la barca?"); l'assessore di An ("voci messe in giro dai soliti giornalisti"); il don Abbondio locale ("noi preghiamo per tutti"); il cimitero con le tombe di uomini sconosciuti restituiti dal mare in anni lontani e vicini; l'nesta dichiarazione della parlamentare ulivista Tana De Zulueta ("feci un'interrogazione parlamentare, ma non ebbi una risposta in tempi utili"); infine l'affermazione della verità dei fatti grazie all'impegno di un giornalista de "la Repubblica".
E la voce dello scrittore Andrea Camilleri, usata da Deaglio come scandaglio per indagare ancora più a fondo sul perché di un silenzio che ha aggiunto la morte delle coscienze dei vivi a quelle dei corpi finiti in fondo al mare. Una voce nonostante tutto ancora ottimista ("prima o poi i pescatori avrebbero parlato perché il tempo non diminuisce il senso di colpa ma lo fa crescere"), sollecitata dalle domande del giornalista ("perché tutti i miti della Sicilia vengono dalla terra e non dal suo mare?", "perché a differenza delle grandi isole del nord, noi siciliani consideriamo il nostro un piccolo mare, anzi un grande lago").
Peccato che il reportage di Raitre sia andato in onda nell'ora dei fantasmi, specialmente a fronte di prime serate-Rai sotto vuoto spinto.
VESPRI- NORMA RANGERI
La Repubblica 27.06.2001
Truffa con delitto nell' ultimo Camilleri
E' un caso anomalo, in cui il cadavere non spunta all'inizio:
Montalbano non ne e' proprio il titolare, ma vi si intrufola lo stesso.
Scava nella scomparsa di un finanziere truffatore, che si e' portato via i soldi di messo
paese e dintorni.
La soluzione potrebbe essere una fuga banale, col malloppo sottratto ai molti polli
dell'epoca della borsa, ma in realta' l'enigma cela risvolti assai piu' orrendi.
Questa, in ssintesi, la trama del nuovo romanzo di Andrea Camilleri, in libreria da venerdi' nelle
edizioni Sellerio.
S'intitola L'odore della notte, perche' "la notte", scrive Camilleri, "a seconda dell'ora
cangia odore".
Strano odore di frutta marcia, "di cose che di disfacevano", oppure "odore fresco, leggero,
odore d'erba giovane, di citronella, di mentuccia".
La trama, dice Camilleri, gli e' stata suggerita da un amico giornalista Francesco La Licata,
il quale per la prima volta gli racconto' la storia del bagherese Giovanni Sucato, che aveva il vizio
di rastrellare miliardi per Palermo.
La Repubblica (Palermo)27.06.2001
Camilleri, Piazzese e Cacciatore
in una raccolta di "noir" per la Francia
TRE autori siciliani in una raccolta di racconti noir in vendita nelle librerie di Parigi. Il libro è "Portes d'Italie", ha 372 pagine, ed è edito dalla casa Fleuve NoirHavas Poche. Curata da Serge Quadruppani, la raccolta contiene 18 storie scritte da autori italiani. E tra questi ci sono Andrea Camilleri e i palermitani Santo Piazzese e Giacomo Cacciatore. Sono 18 racconti «che flirtano con tutti i generi letterari, la storia erudita, e l'humour trash, il poliziesco classico e l'orrore sottile, l'erotismo e la politica. Ed altrettanti autori. Vecchi frequentatori del noir o giovani speranze della letteratura...». Per il libro, dal sottotitolo: "Diciotto racconti noir dell'Italia di oggi", Camilleri ha scritto una "Ballade pour Fofò la Matina". Il titolo del racconto di Piazzese è "L'été de la SaintMartin" e quello di Cacciatore è "Qui?". C'è anche Carlo Lucarelli con "Reinhardt Klotz".
Corriere della sera (RM)26.06.2001
CD-ROM Camilleri multimediale
Tratto dal libro di Andrea Camilleri, «Il cane di terracotta» è un cd rom per Pc e Mac, edito da Sellerio, in cui lo spettatore guida il commissario Montalbano in una doppia indagine. Presentato stasera alle 21,30 da Sergio Valzania, direttore di Radio 2, e da Antonio Sellerio, all’interno di Invito alla lettura, il cd rom sfida il giocatore a risolvere il caso di un traffico d’armi architettato da una pericolosa cosca mafiosa, e il mistero di due cadaveri scoperti cinquant’anni dopo la loro morte. Soltanto comportandosi da vero commissario Montalbano il giocatore riuscirà a non collezionare le «malefiure» (errori che lo costringerebbero a ritirarsi in pensione) e quindi a risolvere le indagini. Si dovrà via via scegliere la frase giusta da pronunciare, ritrovare gli indizi necessari alla formulazione di un’ipotesi, individuare la località in cui si trova una misteriosa grotta nascosta, trovare il colpevole di una serie di efferati omicidi. I dialoghi ricalcano in maniera fedele quelli del romanzo, riuscendo a ricreare le atmosfere siciliane che hanno reso famosi i romanzi di Andrea Camilleri. Il cd rom contiene fra l’altro il vocabolario vigatese-italiano «Le parole del cane di terracotta», ricco di circa 800 voci, 1.500 tavole illustrate originali, tre ore e mezza di animazione e dialoghi, e ancora, quindici fra giochi, quiz e testi interattivi. Anche schede dei personaggi e venti ricette. (L. Ma.)
«IL CANE DI TERRACOTTA»
Presentazione del Cd Rom tratto dal libro di Andrea Camilleri. Partecipano Sergio Valzania, Marianna Bartoccelli, Gaetano Savatteri, Antonio Sellerio, Giuseppe Scaraffia.
Spazio Teatro Cinema. Invito alla Lettura, giardini di Castel Sant'Angelo alle 21.30. Infoline: 06-689.68.26.
Il Tempo 26.06.2001
UN grosso truffatore siciliano, un mago della finanza in ...
UN grosso truffatore siciliano, un mago della finanza in negativo, si faceva dare ingenti somme da vecchietti e creduloni per fantomatici investimenti. Un giorno viene ammazzato. Si pensa subito alla mafia, ma poi si scopre tutt'altro. È la trama del nuovo libro di Andrea Camilleri, che ha per protagonista ancora una volta il commissario Salvo Montalbano, impegnato in un'indagine svolta a titolo personale. Si intitola «L'odore della notte», edito come sempre da Sellerio, e arriverà in libreria venerdì 29 giugno. Il romanzo è stato completato a tempo di record tra aprile e maggio, proprio per la pubblicazione all'inizio dell'estate, in sostituzione del più volte annunciato racconto storico «Il re di Girgenti», slittato al prossimo autunno. Finora con le storie di Montalbano, Camilleri ha venduto oltre 3 milioni di copie dal 1996 ad oggi.
Il Nuovo 24.06.2001
La primavera della letteratura italiana
Rizzoli pubblica Sintonie, una collana di narratori, che alla presentazione sono stati commentati da scrittori più maturi. Una felice rinascita dell'italian style.
Con i premi letterari in dirittura d'arrivo e con l'estate già scoppiata arrivano immancabili le solite polemiche, riserve, uffa e quant'altro sulla qualità dei libri italiani della stagione. I primi ad esercitarsi sui giornali questa volta nel gioco del non posso, ma chi me lo fa fare, io ho ben altri libri da leggere e rileggere e invece mi toccano questi gracili romanzi italiani, sono stati per ora Raffaele La Capria, Luigi Malerba e Giuliano Zincone, su vari quotidiani e settimanali italiani.
Aspettando altri nostalgici va segnalata in felice controtendenza la presentazione di una collana di narratori italiani presso un editore importante come Rizzoli. Curata da Benedetta Centovalli, la collana Sintonie annoverà già sette titoli, e con intelligenza è stata presentata dopo che questi titoli sono già in libreria da alcune settimane: letti e commentati.
Alla presentazione ufficiale a Roma oltre ai sette narratori: Francesco De Filippo (Una storia anche d'amore), Silvia Ballestra (Nina), Sara Beltrame (Il grande Omi), Andrea Demarchi (I fuochi di San Giovanni), Aurelio Picca (L'esame di maturità), Gilberto Severini (La sartoria) e Francesco Permunian (Camminando nell'aria della sera ), sono intervenuti alcuni padrini d'eccezione che avevano già apprezzato all'uscita alcuni di questi romanzi.
Andrea Camilleri si è profuso in un ironico e sentito consiglio di lettura riguardante i lavori di De Filippo, l'esordiente giornalista napoletano che narra la storia d'amore tra Anita e Teodoro in un piccolo paese alle pendici del Vesuvio - l'incipit: "Impiegò undici anni, quattro mesi e ventiquattro giorni per dirgli che lo amava" - e del cinquantenne bibliotecario veneto Francesco Permunian, autore di una galleria di personaggi strampalati e fuori tempo che popolano le rive di un paesino del lago di Garda, anche in Permunian i nomi dei personaggi (e si capisce anche perché sono piaciuti a Camilleri) sono veramente antichi, di un'Italia premondializzata dai nomi alla moda: Adelina, Manlio, Remigio, Luigina, etc. Storie e lingue, quelle usate dai due Francesco della collana, che richiamano tutta la tradizione letteraria italiana dei Landolfi, Delfini e Parise, solo per fare alcuni nomi, e che si lasciano alle spalle i travestimenti di tanti autori italiani che rincorrono (ma alcuni, va detto, con successo) la letteratura urbana proveniente principalmente da America e Inghilterra.
"Il veramente bel libro di Permunian" come ha detto Camilleri si presenta come il romanzo maturo di uno scrittore che già aveva pubblicato varie cose e in particolare il romanzo, Cronaca di un servo felice; perché l'altro fattore da notare e che con l'eccezione della giovane Sara Beltrame, 26 anni, tutti gli altri non sono esordienti ma autori che hanno cercato e alcuni più di altri felicemente trovato una propria originalissima voce: è il caso di Aurelio Picca, di cui si ristampa nella collana L'esame di maturità un libro bellissimo e liricissimo, uscito nei anni fa da Giunti (un editore che tentò, senza successo, un disegno analogo alla Rizzoli, ma la collana diretta da Enzo Siciliano finì malamente dopo un paio d'anni). Picca, "il secondo più grande scrittore di Velletri, dopo Achille Campanille" così lo ha salutato il critico Giulio Ferroni è uno scrittore appartato e un po' antico nei modi di vivere la vita e la letteratura, con passioni che ai più sembrano fuori corso e che meriterebbe senz'altro un'affermazione maggiore.
Ai lampi, alle illuminazioni di Picca si contrappongono le atmosfere pacate, di personaggi che guardano le proprie cose e quasi non vi partecipano di un autore come Gilberto Severini, ultracinquantenne marchigiano narratore di La sartoria microcosmo dal quale un giovane cagionevole di salute e a bottega osserva la vita della provincia e i ritmi di un'Italia che lentamente comincia a mutarsi. Erano già stati scoperti dai laboratori di Pier Vittorio Tondelli due autori come Silvia Balestra, qui meno ironica e più matura autrice di una storia incentrata sulla maternità, e Andrea Demarchi, autore di una cronaca di un amore omosessuale che cerca di differenziarsi anche dalle tante macchiette caricaturali del genere, tra Tondelli e Arbasino è la storia dell'Italia di questi anni alle prese con i locali trendy, quelli fetish, i raves parties, in cui Sandro e Gabriele cercano la propria educazione sentimentale.
In quest'Italia apparentemente in minore si svolgono tutte queste narrazioni, legate alla tradizione letteraria italiana: come a dire prima i padri li cerco nella mia lingua poi se è il caso fuori, e in quasi tutte si sente una voce originale, il proprio personale angolo visuale è sempre presente a questi narratori e se ne accorge anche il lettore, credo.
Tre i titoli previsti per l' autunno nella collana: i lavori di Arnaldo Colasanti, Giuseppe Casa e Andrea Carraio, come si vede anche qui almeno due sono già scrittori abbastanza noti, niente affannose ricerche dell'esordiente annunciato eccezionale, far trovare e farlo poi proseguire il percorso di ogni narratore è un compito da editore che non "droga" i suoi autori. Avanti così allora.
Al professor Ferroni abbiamo chiesto di ri-prodursi in una veloce classificazione dei sette autori, cosi come ha fatto alla presentazione eccola: "Balestra: benedicente maternità. Beltrame: un essere "in" dell'"out". Demarchi: dolce ortodossia tondelliana. De Filippi: il grottesco come stravolgimento del tempo. Permunian: l'eccentrico di provincia. Picca: ingenua e stralunata vitalità. Severini: disegno della provincia tra discrezione e ipocrisia.
di Michele De Mieri
Il Tempo 13.06.2001
Montalbano: «Il sospettato è Topolino»
ANDREA Camilleri è stato «ingaggiatO» dalla Walt Disney Company per scrivere un racconto poliziesco. E come vuole la tradizione di casa Disney, i protagonisti che usciranno dalla penna dello scrittore siciliano, creatore del fortunato personaggio del commissario Salvo Montalbano, dovranno vedersela con i personaggi più cari della storia dei celeberrimi cartoons americani: Topolino, Paperino, Pippo, Minnie e Paperina, insieme ovviamente alla banda Bassotti. Il progetto di collaborazione con la Walt Disney è in via di definizione: Camilleri potrebbe scrivere il testo di un racconto per poi essere sceneggiato per il settimanale «Topolino» ma anche pe scrivere un vero e proprio romanzo destinato al pubblico di ragazzi in una apposita collana che ha visto cimentarsi tra gli autori contemporanei italiani lo scrittore Sandro Veronesi. Ma le novità per lo scrittore che negli ultimi sei anni ha venduto quasi 5 milioni di copie non sono finite. Mondadori ha infatti chiesto a Camilleri di poter adattare per le scuole medie il suo libro di racconti intitolato «Un mese con Montalbano». Tuttavia la casa editrice ha chiesto l'autorizzazione all'autore di «eliminare i racconti più "osès" e togliendo anche dai testi qualche parolaccia», in considerazione della destinazione del volume al pubblico dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. «Ho fatto una sola raccomandazione alla Mondadori, alla quale ho dato il mio consenso per l'operazione: non mi togliete la parola "minchia"», ha commentato ironico il creatore del popolare personaggio del commissario Salvo Montalbano, protagonista anche di fiction di successo su Raidue interpretata dall'attore Luca Zingaretti.
Intanto a fine giugno, inaspettatamente, arriverà in libreria proprio una nuova avventura di Montalbano, che Camilleri ha destinato al suo editore di fiducia Sellerio. Questo racconto non era previsto nella programmazione della cas editrice siciliana, ma è spuntato all'improvviso quando lo scrittore ha deciso di rinviare all'autunno l'uscita del suo più lungo romanzo di ambientazione storica, «Il re di Girgenti». Tuttavia per onorare il patto con Elvira Sellerio, Andrea Camilleri ha ripreso dal cassetto un progetto già avviato e in breve tempo ha portato a termine la scrittura di «L'odore della notte»: qui Montalbano si troverà alle prese con un promotore finanziario, che, dopo aver rastrellato miliardi a piccoli e grandi risparmiatori, promettendo guadagni stratosferici, scompare nel nulla. Un giorno viene ritrovato il cadavere del promotore finanziario e subito si pensa alla mafia. Ma l'epilogo della storia dimostrerà, grazie alle indagini di successo del commissario Salvo Montalbano, che il movente era estraneo a Cosa Nostra.
Il Tempo 13.06.2001
Quando un testo letterario contribuisce a far grande un attore
LUCA Zingaretti si è definitivamente identificato con «Il commissario Montalbano». Nel ruolo del noto personaggio di Andrea Camilleri è riuscito ad esprimere il meglio della sua professionalità. Il pubblico televisivo lo ha compreso.
Ed ha premiato la serie del famoso commissario siciliano con un alto gradimento confermato anche dagli ascolti delle immancabili repliche alle quali la seconda rete non ha saputo rinunciare. In ruoli differenti dal Commissario Montalbano Luca Zingaretti, invece, non convince. Passa addirittura inosservato. L'attore è stato, infatti, il protagonista di una fiction «Il furto del tesoro di San Pietro», girato con grande dispendio economico, sceneggiato da due mostri sacri del settore Toscano e Marotta, ma ignorato completamente dal pubblico di Raiuno. Eppure anche in quell'occasione Zingaretti interpretava un commissario. Ma senza i connotati specifici che lo hanno fatto conoscere al pubblico televisivo.
La notizia che Zingaretti potrebbe adesso interpretare un feuilleton come «Incompreso», per Canale 5, desta notevoli perplessità. Mentre, col trascorrere del tempo, una differenza di stile, di contenuti e di credibilità ha creato un perfetto connubio tra l'attore ed il personaggio, un feulleton avrà certamente un impatto deleterio sulla professionalità di Zingaretti. Un balzo negativo di qualità potrà influire anche sul futuro del famoso commissario che tornerà su Raidue dal prossimo autunno in altri quattro Tv movie. Il pubblico lo ha identificato in un personaggio non soltanto televisivo, ma addirittura letterario.
MARIDA CATERINI
La Repubblica, 13/06/2001
Disney ingaggia Camilleri
da Montalbano a Topolino
Possibile anche un romanzo per ragazzi
Andrea Camilleri è stato "ingaggiato" dalla Walt Disney per scrivere un racconto poliziesco.
E come vuole la tradizione di casa Disney i protagonisti che usciranno dalla penna dello scrittore siciliano,
creatore del fortunato personaggio del commissario Montalbano, dovranno vedersela con i personaggi più cari
della storia dei celeberrimi cartoons americani: Topolino, Paperino, Pippo, Minnie e Paperina, insieme ovviamente alla
banda Bassotti. Il progetto di collaborazione con la Disney è in via di definizione: Camilleri potrebbe scrivere il testo di
un racconto per poi essere sceneggiato per il settimanale "Topolino" ma anche per scrivere un vero e proprio romanzo destinato
al pubblico di ragazzi in una apposita collana.
Avvenire, 11/06/2001
Perlasca, un eroe «normale»
A gennaio Luca Zingaretti darà volto all'uomo che a Budapest nel '44 si finse
ambasciatore spagnolo per salvare oltre 5000 ebrei
E' soprannominato lo Schindler italiano, perché durante la seconda guerra mondiale
salvò più di 5000 ebrei ungheresi fingendosi un ambasciatore spagnolo: si tratta di
Giorgio Perlasca la cui storia è diventata una fiction con il volto di Luca Zingaretti,
meglio noto come commissario Montalbano. Accanto a lui ci saranno anche
Amanda Sandrelli e Giuliana Lojodice.
«È la storia di un eroe che è anche una persona assolutamente normale» ci spiega
Carlo Degli Esposti, il produttore di questo Giorgio Perlasca - La storia di un
uomo giusto le cui riprese sono terminate a fine aprile e che verrà trasmesso da
Raiuno in due puntate a gennaio, in concomitanza con la giornata della memoria. Si
tratta di una mega coproduzione da 13 miliardi, girata a Budapest, che vede
coinvolte Italia, Francia, Germania, Svezia e Ungheria, e che punta chiaramente al
grande mercato internazionale.
«L'idea di produrre una fiction su questa storia è nata per caso 12 anni fa - racconta
Degli Esposti -. Mi trovavo in Israele per produrre una serie di documentari con
Alberto Moravia. Quando alla radio sentimmo uno strano appello: si cercava
qualcuno che conoscesse la storia di un certo Giorgio Perlasca, italiano. Mi
incuriosii e mi informai: lo stato di Israele voleva conferire la massima onorificenza,
un albero nel Parco dei Giusti di Gerusalemme, a un italiano che aveva salvato 5000
ebrei a Budapest». Così la ricerca sulle tracce di Perlasca proseguì insieme al
giornalista Enrico Deaglio. «Arrivammo sino a Padova - prosegue Degli Esposti -
dove incontrammo un modesto e tranquillo signore di 75 anni, con una bella
famiglia, che ci raccontò una storia eccezionale. Nacque così il libro di Deaglio La
banalità del bene e uno speciale di Mixer. E poi arrivò anche un'onorificenza
dall'allora presidente Cossiga».
La storia che vedremo su Raiuno non ha niente da invidiare a Schindler's list di
Spielberg. «Peccato perché la storia di Perlasca l'abbiamo scoperta prima del film di
Spielberg - aggiunge -, ma a Hollywood hanno più denaro e ci hanno battuti sul
tempo». Quella italiana è però anche una vicenda molto delicata. Perché Perlasca
era un fascista convinto che aveva addirittura combattuto a fianco dei franchisti nella
guerra di Spagna, esperienza che però lo deluse non poco. Alla fine del '42 Perlasca
si stabilì a Budapest dove lavorava come impiegato per conto di un'azienda italiana
che commerciava in carni. «A Budapest Perlasca faceva la bella vita, era ricco e
affascinante ma quando il partito emanò le leggi razziali lui non vi aderì e fu destituito
- racconta il produttore -. Addirittura dopo l'occupazione tedesca dell'Ungheria nel
'44 venne ricercato dai nazisti. È lì si mostrò l'abilità del personaggio che, grazie alla
sua partecipazione alla guerra di Spagna, riuscì ad ottenere la qualifica di dipendente
dell'ambasciata spagnola». Da lì l'italiano iniziò a radunare gli ebrei ungheresi in
edifici di proprietà delle ambasciate per proteggerli. Il colpo di scena avvenne
quando l'ambasciatore spagnolo fuggì da Budapest: Perlasca prese il suo posto e,
bluffando con le autorità ungheresi e coi nazisti, riuscì a fornire assistenza e
documenti falsi agli ebrei, contribuendo a evitare la soluzione finale del ghetto di
Budapest fino all'arrivo dei Russi.
Insomma, una vita da film per un uomo che subito dopo la guerra tornò al più
completo anonimato. «E qui sta la sua grandezza: nel coraggio di una persona
comune - continua Degli Esposti -. Certo la storia di un eroe dal passato di fascista
era difficile da raccontare nell'Italia del dopoguerra. Ma ora i tempi sono maturi.
L'importante è ricostruire la verità con onestà». Ed anche con mezzi spettacolari,
dato che sono state usate ben 15.000 comparse ed è stata ricostruita un'intera città.
«Ed è stato fondamentale un grande attore come Zingaretti» afferma orgoglioso
Degli Esposti che lo ha lanciato nel Commissario Montalbano: «Ma non è vero
che Zingaretti vuole liberarsi di Montalbano. Per lui è come Cervi con Maigret. Se
l'attore è bravo, può solo averne vantaggi». Il produttore ci conferma che verranno
girate altre quattro fiction su Montalbano: "L'odore della notte", basato sul romanzo
che Camilleri pubblicherà tra un mese, e altre tre puntate basate su altrettanti
racconti.
«Se ho in mente di portare sul piccolo schermo altri grandi eroi? - conclude -. Mi
piacerebbe, ma purtroppo in Italia non ce ne sono molti, almeno che io sappia. Per
ora produrrò una fiction poliziesca, Sarò il tuo giudice, e un film-documentario di
Laura Betti su Pasolini che dovrei portare al Festival di Venezia».
Angela Calvini
La Repubblica 08.06.2001
RECORD SU RAIDUE
Oltre 6 milioni di fan per Montalbano
ROMA Ancora un successo per "Il commissario Montalbano": alla terza replica, su RaiDue, la serie con Luca Zingaretti tratta da Camilleri, conquista 6 milioni 112mila spettatori, (25.25 per cento di share), battendo il film tv "15 anni incinta" di RaiUno che ha raccolto 5 milioni 452 mila spettatori (21.67 per cento di share).
La Repubblica 07.06.2001
Invito a cena con delitto sui Navigli è di moda il giallo
Sedici autori "noir" ospiti di Beppe Modenese per una performance
Sedici giallisti per una serata di suspense sul fronte della moda. Domenica al Museo dei Navigli, in via San Marco, sono di scena i migliori scrittori italiani di libri gialli che saranno coinvolti in un gioco di stile, inventato da Laura Inghirami (che insieme ai fratelli guida una delle più grandi aziende dell'abbigliamento "made in Italy"), con il supporto di Beppe Modenese, il grande patron delle sfilate. I giallisti si presenteranno con una veste insolita: tutti in camicia bianca e completi, da loro scelti, che dovranno svelare elementi inediti della loro personalità. Di Andrea Camilleri, si sa che si presenterà un sobrio abito "millerighe" blu, Andrea G: Pinketts, che odia i completi, ne porterà uno ma alla sua maniera. Piero Colaprico, non svela dettagli ma lascia trapelare qualcosa dicendo: "Nessuno dei miei personaggi è mai stato così elegante da vivo". Tra le giallistedonne Laura Grimaldi, Barbara Garlaschelli, Nicoletta Vallorani e Simona Vinci. Il rendezvous con gli scrittori, piacevolmente travolti dalla moda, inizia all'ora dell'aperitivo, dalle sette e mezza di sera, e continuerà fino alle ore piccole. Il menu è in perfetta sintonia con la serata. Eccolo: l'insalatina è un omaggio a Poirot, il risotto è un inno a "Milano calibro 9", in riferimento al libro di Giorgio Scerbanenco, i maccheroni sono alla Nikita, personaggio del Libro di Carlo Lucarelli, anche lui presente alla serata, come del resto Massimo Carlotto, a cui è dedicato un petto d'anatra dell'alligatore. Al termine della serata, sarà votato il giallista più elegante, che poserà per un foto ricordo, con una signora estratta a sorte tra quelle presenti in sala
LAURA ASNAGHI
GAZZETTA DI PARMA 05.06.2001
L'AUDITEL AL MICROSCOPIO Niente sesso, è Raiuno!
Non si può non tornare a parlare del «lunedì nero» di Raiuno: lo scorso 28 maggio il film in prima visione tv Sesso e potere con Robert De Niro e Dustin Hoffman è stato visto da 3.243.000 telespettatori (12,37%), praticamente uno degli ascolti peggiori per un film del lunedì da quando c'è l'Auditel (fine '86). Non c'è dubbio che a condizionare il pubblico abbia contribuito in maniera pesante il titolo, oltre all'argomento (scandalo a sfondo sessuale per il presidente Usa). E' stato un clamoroso autogol per Raiuno abdicare a una serata da troppo tempo dedicata alle famiglie con pellicole fruibili da tutti sul divano del salotto, una prova in più che conferma l'estrema tendenza alle «abitudini televisive» dei telespettatori italiani. La «punizione» è stata davvero dura perchè Sesso e potere è arrivato alla pari con Viva Napoli di Rete4 (3.241.000 ma con uno share più alto, pari al 13%) e dopo tutte le altre reti: 3.911.000 per Raidue (E.R. - Medici in prima linea), 4.220.000 per Raitre (Novecento con Baudo), 5.456.000 per Canale 5 (film Il mondo perduto - Jurassic Park), 3.473.000 per Italia 1 (film Selvaggi di Carlo Vanzina).
Grande successo invece su Raidue per i film tv del «Commissario Montalbano», interpretato in modo sempre convincente da Luca Zingaretti (dai racconti di Camilleri). Dopo gli episodi in prima visione la rete ha deciso di trasmettere le repliche, che stanno andando oltre le previsioni: mercoledì scorso, 30 maggio, l'episodio intitolato Il cane di terracotta con una media di 5.104.000 (share del 22,17%) ha quasi vinto la serata (film tv di Raiuno: 22,95%) e ha battuto la prima puntata della nuova serie di Sei forte maestro su Canale 5 (4.505.000, 20,31%, con Emilio Solfrizzi e Gaia De Laurentiis). Il commissario siciliano è naturalmente più visto nel Sud e nelle Isole (quasi 30%, Centro 26,5, Nord 20,4%), e piace maggiormente alle donne (26,5%, uomini 22,6%).
Mario Bucci
La stampa 01.06.2001
Il regista Sironi oggi al galà del Bancarella
BIELLA. Appuntamento coi «big» del premio Bancarella, oggi alle 17 a Città Studi. L’ultima variazione al programma riguarda lo «sponsor» di Andrea Camilleri: a parlare del suo libro non sarà Nico Orengo, bensì il regista Alberto Sironi, che ha firmato le fiction di Raidue dedicate al commissario Montalbano, personaggio-principe di Camilleri. Alcuni spezzoni dei film saranno proiettati in sala. Il resto del programma è confermato. A presentare gli scrittori sarà Jas Gawronski. Sul palco Laura Laurenzi (Amori e furori), Corrado Augias (I segreti di New York) e Sveva Casati Modignani (Vaniglia e cioccolato). «Tra due guerre», di Mario Rigoni Stern, sarà presentato da Raul Rossetti, e «Baudolino», di Umberto Eco, dal giornalista Roberto Cotroneo. Il galà biellese del «Bancarella» è organizzato come ogni anno dalla libreria Giovannacci e dalla Fondazione Cassa di risparmio. Oggi verranno premiati gli studenti delle superiori che hanno scritto le migliori recensioni ai sei romanzi finalisti.