Metro 29.06.2001
Topolino e Montalbano per il nuovo Camilleri

Uscirà venerdì "l'odore della notte", l'ultima fatica letteraria di Andrea Camilleri con una nuova avventura del commissario Montalbano
Camilleri ha anche firmato un accordo com la Disney per scrivere una storia che vedrà come protagonista Topolino. Impegnato nella stesura del lungo romanzo di ambientazione storica "Il re di Girgenti", Andrea Camilleri ha voluto comunque onorare un impegno già preso in precedenza con Elvira Sellerio. Sarà infati proprio la Sellerio a pubblicare "L'odore della notte", un nuovo racconto per il commissario Montalbano, interpretato in tv da Luca Zingaretti, che stavolta sarà alle prese con il complesso e misterioso mondo della finanza. Non solo romanzi e racconti nel futuro di Camilleri. La Walt Disney Company, un pò a sorpresa visto il genere frequentato dallo scrittore , avrebbe infatti ingaggiato l'autore siciliano per scrivere una trama da ambientare nel colorato e fantasioso mondo di Topolino, Paperino e della banda Bassotti. una simpatica e curiosa sfida che lo scrittore, a cui no manca certo una buona dose di necessaria ironia, ha deciso quindi di accettare. Il racconto d Andrea Camilleri destinato alla Disney sarà poi sceneggiato per uscire nel settimanale Topolino
Stefano Milioni

La Stampa 28.06.2001
Arbore e Nancy Brilli battezzano la nave bunker

QUESTA camera magari sarà quella di Tony Blair. Suite numero 1014, ponte dieci, «è una delle migliori», quasi in cima a questa nave gigante, a guardare il mondo da un oblò, e Daniela Picco che lo garantisce, cartella sottobraccio e completino grigio, mentre spalanca la vista, e lo dice indicando il marmo sulla piccola scrivania, la play station, il legno alle pareti, la tv grande, la vasca nel bagno tutta di marmo, la terrazza privata. Grandezza: ventidue metri quadri. Però, camera comunicante, ecco la porta aperta, e altri 22 metri quadri che ti stringono, ma senza il tavolino con il marmo, mentre c’è un cameriere che sembra un maggiordomo con i pizzi rossi che sta infilando il cuscino nella fodera. Questa è per le guardie del corpo? Daniela Picco non risponde. Apre la porta finestra. La terrazza è in legno, due poltroncine di plastica bianca e un tavolino. Al posto della vista mare, c’è vista Genova, la «Matita» là sulla sinistra, la città vecchia e tutte quelle case e quei palazzi arrampicati sulla costa, tagliati da ponti e sorvolati da altri ponti, come a dar ragione ad Andrea Camilleri: «L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro edilizio», Montalbano, Il ladro di merendine. Per il G8, tireranno giù le pareti, le suite diventeranno più ampie. Blair magari starà più comodo, non preoccupiamoci tanto. Solo i soffitti non potranno alzare. Coperta del letto a fiori. Colori: bianco, marrone, blu, rosso. Divano a due posti verdino. Poltroncina pure verdina. Sedia. Pavimento di moquette. Bagno di marmo. «Con vasca», come dice la Picco. Ecco, i grandi della Terra staranno qui, e se uno ci pensa fa un po’ effetto, perché per essere su una nave saranno stupende queste camere, ma vuoi mettere i cento metri quadri di una suite da hotel quattro o cinque stelle, con letti a baldacchino, broccati, tappeti, stucchi e lampadari di Murano e soffitti alti, soprattutto? Chi comanda, invece, guarderà semplicemente il mondo da un oblò. Solo che questa è la European Vision, una nave che ti porta al cinema, tu nano in prima fila e lei che incombe, come uno schermo: è arrivata ieri mattina, ore 8, bianca e altissima con la sua striscia gialloblu sulla fiancata, è arrivata assieme alle frecce che partono dall’autostrada, fin giù verso il Ponte dei Mille, dove ha attraccato, con le hostess che ti sorridono a ogni incrocio, anche a quello che ti spedisce in Tunisia. L’organizzazione è perfetta: oggi però è solo il primo giorno. Vedremo se saranno ancora così gentili nei giorni caldi del G8. Questa è la nave che ospiterà i sette capi di governo, tutti tranne Bush: ci saranno Tony Blair, Putin, Chirac, Schroeder, Chretien, Koizumi e Romano Prodi. Alloggeranno nei ponti numero 10 e numero 12, che sono quelli con le suite e che vengono considerati i più sicuri e inespugnabili. La nave sarà utilizzata anche per il summit, e come sede di incontri al vertice. Perché? «Offre garanzie maggiori di sicurezza, rispetto a Palazzo Ducale o a qualsiasi altra sede sulla terra ferma», ci rispondono. Allora, cominciamo a capire perché queste suite sono meglio di quelle dell’Hotel Bristol. Se dovesse succedere qualcosa di grave, se ci fosse aria di attentati, potrebbe prendere il largo in un batter d’occhio: «Venti minuti», assicura il comandante Francesco Bruzzone. L’European Vision è un vero bunker, una fortezza galleggiante, lunga 251 metri, alta cinquanta, stazza 58600 tonnellate, velocità massima 20,8 nodi, fino a 2100 passeggeri, 783 cabine, 132 suite, 14 ponti, 4 ristoranti, un centro congressi con una sala conferenze, un teatro, quattro piscine, un simulatore di golf indoor, campo tennis, campo volley, e poi palestra (con 7 tapis roulants, uno per ogni capo di governo ospite della nave, se decidessero di allenarsi assieme), sauna, talassoterapia, massaggi, e se pensate qualcosa qui c’è. Hanno cablato tutte le camere, c’è Internet dappertutto, non solo nel Caffé apposta. Ogni stanza è stata dotata di un personal computer collegato in rete, di un telefono cellulare utilizzabile anche sotto coperta e di un cordless. Anche quelle di chi non è un potente della Terra. Quattordici metri quadri. Non è proprio una reggia. Ma è il prezzo della sicurezza. Tutto legno bianco, tutto più piccolo, anche la tv, marca Philips, tavolino, una sedia sola, una poltrona, bagno senza marmo, grande come negli alberghi da viaggio giapponese: cioé giusto per sedersi. Ma Internet funziona come nelle suite dei Potenti. E anche queste camere sono state cablate. Nella sala conferenza dove saranno accolti i giornalisti, ci sono 125 posti a sedere solo in poltrona: adesso c’è un tramezzo che divide la sala più grande disposta a semicerchio come un anfiteatro, da quella più piccola, lunga e rettangolare. Ma dal 15 luglio, quando la nave sarà a completa disposizione del G8 (sei miliardi e mezzo d’affitto ha pagato lo Stato), questa sarà una stanza sola. Si trova sul ponte sei. Moquette, poltroncine beige e maxischermi. Ci sono proiettori video, sistema Dolby Surround, lettori Vhs e Dvd, schermi al plasma, stazioni pc, connessioni Internet. La «European Vision» è una fortezza ipertecnologica, che sembra uscita davvero da un film di fantascienza. Tutto nel segno della velocità, di Internet, del video, della tv. Durante il G8, l’equipe medica potrà, se necessario, eseguire interventi chirurgici in collegamento via satellite con l’ospedale San Raffaele di Milano. Due mesi è durata l’opera di cablatura per la trasmissione dati, affidata a Wind: costo 7 miliardi. Il lavoro più complicato, fanno sapere, è stato quello dell’appartamento che sarà occupato da Putin, «per sistemare la cablatura collegata ai comandi di dispositivi nucleari». Tutto sempre all’insegna della sicurezza. Anche il personale, scelto, selezionato e supercontrollato: 711 persone di 45 nazionalità diverse. Gli ufficiali sono 55. Nessuno potrà essere sostituito prima e durante il vertice: non ci sarebbe il tempo per selezionarne così accuratamente degli altri. A salire e scendere da questo bunker, l’impressione è quella di essere in un Grand Hotel, più che a stare in camera guardando il mare e il porto da un balcone o dalla vetrata. Ascensori spaziosi, le scale tutte coperte da moquette. Si va dal piano cinque al 12. Per salire fino al 14, dove c’è il golf indoor, niente ascensori, solo gradini. Fingendo di tirare una pallina, dall’alto di questo gigante, Genova non sembra nemmeno così grande. A parti invertite, ieri sera Genova s’è guardata la grande festa sulla nave bunker: in pratica l’apertura del G8, 2500 invitati, più di mille rimasti fuori. Alle 22,15 la bottiglia di champagne s’è infranta sulla fiancata della European Vision quando la madrina Nancy Brilli ha reciso con un colpo d’ascia la cordicella. Le sirene suonavano. Dopo i discorsi e la bendizione dell’arcivescovo Dionigi Tettamanzi, è scoppiata l’allegria: Renzo Arbore ha fatto da mattatore con la sua orchestra. E l’armatore Giorgio Poulides (che ha investito 600 miliardi su questa ammiraglia) ha voluto il bis di «O sole mio». C’erano gli ambasciatori di tutti i paesi del G8, grandi nomi dell’imprenditoria e dello spettacolo, e molti politici. Presentatore, Alessandro Cecchi Paone. «Clima molto sereno», come ha detto Sandro Biasotti, presidente della Regione Liguria: «Mi auguro che la stessa atmosfera ci accompagni per tutto il vertice». E il popolo di Seattle? Renzo Arbore ci scherza, ma mica tanto: «Se sfilasse in silenzio a Genova, sono sicuro che si attirerebbe le simpatie di tutto il mondo».


Il Mattino 28.06.2001
Arriva il nuovo Camilleri

Prima ancora di arrivare nelle librerie, il nuovo romanzo di Andrea Camilleri è già un successo, ed è già in procinto di diventare uno sceneggiato tv della serie «il commissario Montalbano»: L'odore della notte, sesta inchiesta che ha per protagonista Salvo Montalbano, è stato prenotato in 250mila copie. La casa editrice Sellerio ha tirato quattro edizioni del libro solo per l'uscita, fissata per domani. Per il precedente libro, La gita a Tindari, erano state stampate per il debutto in libreria 200mila copie. I racconti del commissario creato dalla penna di Camilleri hanno venduto complessivamente oltre 3 milioni di copie. Protagonista di L'odore della notte è un truffatore siciliano, un mago della finanza in negativo, che si faceva dare ingenti somme da vecchietti e creduloni per fantomatici investimenti. Un giorno viene ammazzato. Si pensa alla mafia, ma poi si scopre tutt'altro. Il commissario Montalbano si imbatte per caso nell'inchiesta, che svolge a titolo personale. Il poliziotto scava nella vita del finanziere truffatore, che si è portato via i soldi di mezzo paese dietro la promessa di interessi superiori al 20%. E alla fine riesce a scoprire il movente dell'assassinio, ben più orrendo del previsto.



La Repubblica 28.06.2001
Due palcoscenici al Gianicolo tre mesi di musica, arte e poesia

Con teatro, musica, arte e danza torna per la sesta volta consecutiva la rassegna «Fontanonestate» che si svolge negli spazi che si trovano dietro il Fontanone del Gianicolo. Due sono i luoghi dove si terrà la manifestazione, un piccolo palco, con spettacoli, pièce e performance alle ore 21, subito dietro la suggestiva fontana barocca costruita nel 1640, e il palco grande, dove inizieranno concerti e spettacoli alle 22,30, allestito sul prato del Parco della Rimembranza. Gli eventi sul palco piccolo cominceranno stasera con il vernissage dell'artista Stephen Klain e andranno avanti fino al 17 settembre mentre quelli sul palco grande sono in programma dal 2 luglio al 2 settembre. Nei quasi tre mesi di programmazione organizzati dall'associazione culturale Teatro Studio ci saranno sul palco piccolo happening di poesia come quello coordinato dal poeta Paolo Valesio, docente di Yale e fondatore della rivista Yip (Yale italian poetry) dal titolo «The square of massacrated prayers» ed una minirassegna di teatro in musica con spettacoli che ripercorrono la tradizione del teatro musicale del Settecento con opere come «La bella verità» di Goldoni, «Il maestro di cappella» di Cimarosa e «Bastiano e Bastiana» di Mozart. Dopo il grande successo della passata edizione saranno riproposte le serate dedicate ad Andrea Camilleri con «Il topo rode le sillabe», dove ogni sera artisti diversi, fra i quali Daniele Formica, Daniela Giordano e Lydia Biondi, narreranno fiabe e filastrocche inedite dello scrittore siciliano. Sempre sul palco piccolo si segnala un concerto di Cesare Ranucci, «Rascel in jazz», dedicato al padre Renato Rascel. Fra gli eventi del palco grande, oltre agli spettacoli teatrali di Salvatore Marino e Daniele Formica, ci sarà il 15 luglio il concerto di Elisa, la vincitrice del Festival di Sanremo, accompagnata da "the Orchestra & dj Spacer" per un insolita serata con musica, classica, dj set e la voce eccezionale della cantante, e il 23 agosto uno spettacolo di danza sufi con i Dervisci Sari Gul. Non mancherà anche quest'anno uno spazio ristobar dove ogni giorno verranno organizzati all'ora dell'aperitivo happening culturali e il pubblico della manifestazione potrà incontrare gli artisti e gli attori protagonisti degli spettacoli in cartellone.
cecilia cirinei

Il Nuovo 27.06.2001
250mila aspettano il nuovo Montalbano

ROMA - Prima ancora di arrivare nelle librerie, il nuovo romanzo di Andrea Camilleri è già un successo: L'odore della notte, questo il titolo della sesta inchiesta che ha per protagonista il commissario Salvo Montalbano, è stato prenotato infatti dai rivenditori di tutt'Italia in 250mila copie.

Praticamente la casa editrice Sellerio ha tirato quattro edizioni del libro esclusivamente per l'uscita, fissata per venerdì 29 giugno. Per la precedente indagine di Montalbano, La gita a Tindari, erano state stampate per il debutto in libreria 200mila copie. Secondo stime parziali, i racconti del commissario creato dalla penna di Camilleri hanno venduto complessivamente oltre 3 milioni di copie.

Protagonista di L'odore della notte è un grosso truffatore siciliano, un mago della finanza in negativo, che si faceva dare ingenti somme da vecchietti e creduloni per fantomatici investimenti. Un giorno viene ammazzato. Si pensa subito alla mafia, ma poi si scopre tutt'altro. Il commissario Montalbano si imbatte per caso nell'inchiesta, che svolge a titolo personale. Il poliziotto scava nella vita del finanziere truffatore, che si è portato via i soldi di mezzo paese dietro la promessa di interessi superiori al 20%. E alla fine riesce a scoprire il movente Dell'assassinio, ben più orrendo del previsto.

L'odore della notte, oltre all'annunciato successo in libreria, si appresta anche a diventare un fortunato sceneggiato televisivo, sull'onda delle precedenti fiction tratte dai racconti di Camilleri e realizzate per Raidue dal regista Alberto Sironi. E proprio Sironi avrebbe letto in anteprima il nuovo titolo e sarebbe sua intenzione cominciare quanto prima a lavorare alla sceneggiatura.

(27 GIUGNO 2001, ORE 19:34)




Il Manifesto 27.06.2001
I fantasmi del mare e quelli della tv

Nel giorno del trionfo del Polo berlusconiano in Sicilia, Enrico Deaglio ha gettato uno sguardo amaro sull'isola della perenne lotta tra coraggio e omertà, portando le telecamere di L'elmo di Scipio (Raitre, lunedì, ore 23) a Portopalo, paese di vecchie case di pescatori e di cadaveri pescati e ributtati in mare nel tentativo di cancellare l'ecatombe del '96, quando in fondo al Mediterraneo finirono la loro tragica odissea i clandestini di un piccolo peschereccio. Il perché di quel silenzio, nonostante la lunga, tenace e solitaria inchiesta di un piccolo giornale come il nostro; le testimonianze dei pescatori impauriti ("portare il morto a terra: e se poi ci requisivano la barca?"); l'assessore di An ("voci messe in giro dai soliti giornalisti"); il don Abbondio locale ("noi preghiamo per tutti"); il cimitero con le tombe di uomini sconosciuti restituiti dal mare in anni lontani e vicini; l'nesta dichiarazione della parlamentare ulivista Tana De Zulueta ("feci un'interrogazione parlamentare, ma non ebbi una risposta in tempi utili"); infine l'affermazione della verità dei fatti grazie all'impegno di un giornalista de "la Repubblica". E la voce dello scrittore Andrea Camilleri, usata da Deaglio come scandaglio per indagare ancora più a fondo sul perché di un silenzio che ha aggiunto la morte delle coscienze dei vivi a quelle dei corpi finiti in fondo al mare. Una voce nonostante tutto ancora ottimista ("prima o poi i pescatori avrebbero parlato perché il tempo non diminuisce il senso di colpa ma lo fa crescere"), sollecitata dalle domande del giornalista ("perché tutti i miti della Sicilia vengono dalla terra e non dal suo mare?", "perché a differenza delle grandi isole del nord, noi siciliani consideriamo il nostro un piccolo mare, anzi un grande lago"). Peccato che il reportage di Raitre sia andato in onda nell'ora dei fantasmi, specialmente a fronte di prime serate-Rai sotto vuoto spinto.
VESPRI- NORMA RANGERI



La Repubblica 27.06.2001
Truffa con delitto nell' ultimo Camilleri

E' un caso anomalo, in cui il cadavere non spunta all'inizio: Montalbano non ne e' proprio il titolare, ma vi si intrufola lo stesso. Scava nella scomparsa di un finanziere truffatore, che si e' portato via i soldi di messo paese e dintorni. La soluzione potrebbe essere una fuga banale, col malloppo sottratto ai molti polli dell'epoca della borsa, ma in realta' l'enigma cela risvolti assai piu' orrendi. Questa, in ssintesi, la trama del nuovo romanzo di Andrea Camilleri, in libreria da venerdi' nelle edizioni Sellerio. S'intitola L'odore della notte, perche' "la notte", scrive Camilleri, "a seconda dell'ora cangia odore". Strano odore di frutta marcia, "di cose che di disfacevano", oppure "odore fresco, leggero, odore d'erba giovane, di citronella, di mentuccia". La trama, dice Camilleri, gli e' stata suggerita da un amico giornalista Francesco La Licata, il quale per la prima volta gli racconto' la storia del bagherese Giovanni Sucato, che aveva il vizio di rastrellare miliardi per Palermo.

La Repubblica (Palermo)27.06.2001
Camilleri, Piazzese e Cacciatore in una raccolta di "noir" per la Francia

TRE autori siciliani in una raccolta di racconti noir in vendita nelle librerie di Parigi. Il libro è "Portes d'Italie", ha 372 pagine, ed è edito dalla casa Fleuve NoirHavas Poche. Curata da Serge Quadruppani, la raccolta contiene 18 storie scritte da autori italiani. E tra questi ci sono Andrea Camilleri e i palermitani Santo Piazzese e Giacomo Cacciatore. Sono 18 racconti «che flirtano con tutti i generi letterari, la storia erudita, e l'humour trash, il poliziesco classico e l'orrore sottile, l'erotismo e la politica. Ed altrettanti autori. Vecchi frequentatori del noir o giovani speranze della letteratura...». Per il libro, dal sottotitolo: "Diciotto racconti noir dell'Italia di oggi", Camilleri ha scritto una "Ballade pour Fofò la Matina". Il titolo del racconto di Piazzese è "L'été de la SaintMartin" e quello di Cacciatore è "Qui?". C'è anche Carlo Lucarelli con "Reinhardt Klotz".

Corriere della sera (RM)26.06.2001
CD-ROM Camilleri multimediale

Tratto dal libro di Andrea Camilleri, «Il cane di terracotta» è un cd rom per Pc e Mac, edito da Sellerio, in cui lo spettatore guida il commissario Montalbano in una doppia indagine. Presentato stasera alle 21,30 da Sergio Valzania, direttore di Radio 2, e da Antonio Sellerio, all’interno di Invito alla lettura, il cd rom sfida il giocatore a risolvere il caso di un traffico d’armi architettato da una pericolosa cosca mafiosa, e il mistero di due cadaveri scoperti cinquant’anni dopo la loro morte. Soltanto comportandosi da vero commissario Montalbano il giocatore riuscirà a non collezionare le «malefiure» (errori che lo costringerebbero a ritirarsi in pensione) e quindi a risolvere le indagini. Si dovrà via via scegliere la frase giusta da pronunciare, ritrovare gli indizi necessari alla formulazione di un’ipotesi, individuare la località in cui si trova una misteriosa grotta nascosta, trovare il colpevole di una serie di efferati omicidi. I dialoghi ricalcano in maniera fedele quelli del romanzo, riuscendo a ricreare le atmosfere siciliane che hanno reso famosi i romanzi di Andrea Camilleri. Il cd rom contiene fra l’altro il vocabolario vigatese-italiano «Le parole del cane di terracotta», ricco di circa 800 voci, 1.500 tavole illustrate originali, tre ore e mezza di animazione e dialoghi, e ancora, quindici fra giochi, quiz e testi interattivi. Anche schede dei personaggi e venti ricette. (L. Ma.)
«IL CANE DI TERRACOTTA» Presentazione del Cd Rom tratto dal libro di Andrea Camilleri. Partecipano Sergio Valzania, Marianna Bartoccelli, Gaetano Savatteri, Antonio Sellerio, Giuseppe Scaraffia. Spazio Teatro Cinema. Invito alla Lettura, giardini di Castel Sant'Angelo alle 21.30. Infoline: 06-689.68.26.


Il Tempo 26.06.2001
UN grosso truffatore siciliano, un mago della finanza in ...

UN grosso truffatore siciliano, un mago della finanza in negativo, si faceva dare ingenti somme da vecchietti e creduloni per fantomatici investimenti. Un giorno viene ammazzato. Si pensa subito alla mafia, ma poi si scopre tutt'altro. È la trama del nuovo libro di Andrea Camilleri, che ha per protagonista ancora una volta il commissario Salvo Montalbano, impegnato in un'indagine svolta a titolo personale. Si intitola «L'odore della notte», edito come sempre da Sellerio, e arriverà in libreria venerdì 29 giugno. Il romanzo è stato completato a tempo di record tra aprile e maggio, proprio per la pubblicazione all'inizio dell'estate, in sostituzione del più volte annunciato racconto storico «Il re di Girgenti», slittato al prossimo autunno. Finora con le storie di Montalbano, Camilleri ha venduto oltre 3 milioni di copie dal 1996 ad oggi.


Il Nuovo 24.06.2001
La primavera della letteratura italiana

Rizzoli pubblica Sintonie, una collana di narratori, che alla presentazione sono stati commentati da scrittori più maturi. Una felice rinascita dell'italian style.
Con i premi letterari in dirittura d'arrivo e con l'estate già scoppiata arrivano immancabili le solite polemiche, riserve, uffa e quant'altro sulla qualità dei libri italiani della stagione. I primi ad esercitarsi sui giornali questa volta nel gioco del non posso, ma chi me lo fa fare, io ho ben altri libri da leggere e rileggere e invece mi toccano questi gracili romanzi italiani, sono stati per ora Raffaele La Capria, Luigi Malerba e Giuliano Zincone, su vari quotidiani e settimanali italiani. Aspettando altri nostalgici va segnalata in felice controtendenza la presentazione di una collana di narratori italiani presso un editore importante come Rizzoli. Curata da Benedetta Centovalli, la collana Sintonie annoverà già sette titoli, e con intelligenza è stata presentata dopo che questi titoli sono già in libreria da alcune settimane: letti e commentati. Alla presentazione ufficiale a Roma oltre ai sette narratori: Francesco De Filippo (Una storia anche d'amore), Silvia Ballestra (Nina), Sara Beltrame (Il grande Omi), Andrea Demarchi (I fuochi di San Giovanni), Aurelio Picca (L'esame di maturità), Gilberto Severini (La sartoria) e Francesco Permunian (Camminando nell'aria della sera ), sono intervenuti alcuni padrini d'eccezione che avevano già apprezzato all'uscita alcuni di questi romanzi. Andrea Camilleri si è profuso in un ironico e sentito consiglio di lettura riguardante i lavori di De Filippo, l'esordiente giornalista napoletano che narra la storia d'amore tra Anita e Teodoro in un piccolo paese alle pendici del Vesuvio - l'incipit: "Impiegò undici anni, quattro mesi e ventiquattro giorni per dirgli che lo amava" - e del cinquantenne bibliotecario veneto Francesco Permunian, autore di una galleria di personaggi strampalati e fuori tempo che popolano le rive di un paesino del lago di Garda, anche in Permunian i nomi dei personaggi (e si capisce anche perché sono piaciuti a Camilleri) sono veramente antichi, di un'Italia premondializzata dai nomi alla moda: Adelina, Manlio, Remigio, Luigina, etc. Storie e lingue, quelle usate dai due Francesco della collana, che richiamano tutta la tradizione letteraria italiana dei Landolfi, Delfini e Parise, solo per fare alcuni nomi, e che si lasciano alle spalle i travestimenti di tanti autori italiani che rincorrono (ma alcuni, va detto, con successo) la letteratura urbana proveniente principalmente da America e Inghilterra. "Il veramente bel libro di Permunian" come ha detto Camilleri si presenta come il romanzo maturo di uno scrittore che già aveva pubblicato varie cose e in particolare il romanzo, Cronaca di un servo felice; perché l'altro fattore da notare e che con l'eccezione della giovane Sara Beltrame, 26 anni, tutti gli altri non sono esordienti ma autori che hanno cercato e alcuni più di altri felicemente trovato una propria originalissima voce: è il caso di Aurelio Picca, di cui si ristampa nella collana L'esame di maturità un libro bellissimo e liricissimo, uscito nei anni fa da Giunti (un editore che tentò, senza successo, un disegno analogo alla Rizzoli, ma la collana diretta da Enzo Siciliano finì malamente dopo un paio d'anni). Picca, "il secondo più grande scrittore di Velletri, dopo Achille Campanille" così lo ha salutato il critico Giulio Ferroni è uno scrittore appartato e un po' antico nei modi di vivere la vita e la letteratura, con passioni che ai più sembrano fuori corso e che meriterebbe senz'altro un'affermazione maggiore. Ai lampi, alle illuminazioni di Picca si contrappongono le atmosfere pacate, di personaggi che guardano le proprie cose e quasi non vi partecipano di un autore come Gilberto Severini, ultracinquantenne marchigiano narratore di La sartoria microcosmo dal quale un giovane cagionevole di salute e a bottega osserva la vita della provincia e i ritmi di un'Italia che lentamente comincia a mutarsi. Erano già stati scoperti dai laboratori di Pier Vittorio Tondelli due autori come Silvia Balestra, qui meno ironica e più matura autrice di una storia incentrata sulla maternità, e Andrea Demarchi, autore di una cronaca di un amore omosessuale che cerca di differenziarsi anche dalle tante macchiette caricaturali del genere, tra Tondelli e Arbasino è la storia dell'Italia di questi anni alle prese con i locali trendy, quelli fetish, i raves parties, in cui Sandro e Gabriele cercano la propria educazione sentimentale. In quest'Italia apparentemente in minore si svolgono tutte queste narrazioni, legate alla tradizione letteraria italiana: come a dire prima i padri li cerco nella mia lingua poi se è il caso fuori, e in quasi tutte si sente una voce originale, il proprio personale angolo visuale è sempre presente a questi narratori e se ne accorge anche il lettore, credo. Tre i titoli previsti per l' autunno nella collana: i lavori di Arnaldo Colasanti, Giuseppe Casa e Andrea Carraio, come si vede anche qui almeno due sono già scrittori abbastanza noti, niente affannose ricerche dell'esordiente annunciato eccezionale, far trovare e farlo poi proseguire il percorso di ogni narratore è un compito da editore che non "droga" i suoi autori. Avanti così allora. Al professor Ferroni abbiamo chiesto di ri-prodursi in una veloce classificazione dei sette autori, cosi come ha fatto alla presentazione eccola: "Balestra: benedicente maternità. Beltrame: un essere "in" dell'"out". Demarchi: dolce ortodossia tondelliana. De Filippi: il grottesco come stravolgimento del tempo. Permunian: l'eccentrico di provincia. Picca: ingenua e stralunata vitalità. Severini: disegno della provincia tra discrezione e ipocrisia.
di Michele De Mieri

Il Tempo 13.06.2001
Montalbano: «Il sospettato è Topolino»

ANDREA Camilleri è stato «ingaggiatO» dalla Walt Disney Company per scrivere un racconto poliziesco. E come vuole la tradizione di casa Disney, i protagonisti che usciranno dalla penna dello scrittore siciliano, creatore del fortunato personaggio del commissario Salvo Montalbano, dovranno vedersela con i personaggi più cari della storia dei celeberrimi cartoons americani: Topolino, Paperino, Pippo, Minnie e Paperina, insieme ovviamente alla banda Bassotti. Il progetto di collaborazione con la Walt Disney è in via di definizione: Camilleri potrebbe scrivere il testo di un racconto per poi essere sceneggiato per il settimanale «Topolino» ma anche pe scrivere un vero e proprio romanzo destinato al pubblico di ragazzi in una apposita collana che ha visto cimentarsi tra gli autori contemporanei italiani lo scrittore Sandro Veronesi. Ma le novità per lo scrittore che negli ultimi sei anni ha venduto quasi 5 milioni di copie non sono finite. Mondadori ha infatti chiesto a Camilleri di poter adattare per le scuole medie il suo libro di racconti intitolato «Un mese con Montalbano». Tuttavia la casa editrice ha chiesto l'autorizzazione all'autore di «eliminare i racconti più "osès" e togliendo anche dai testi qualche parolaccia», in considerazione della destinazione del volume al pubblico dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni. «Ho fatto una sola raccomandazione alla Mondadori, alla quale ho dato il mio consenso per l'operazione: non mi togliete la parola "minchia"», ha commentato ironico il creatore del popolare personaggio del commissario Salvo Montalbano, protagonista anche di fiction di successo su Raidue interpretata dall'attore Luca Zingaretti. Intanto a fine giugno, inaspettatamente, arriverà in libreria proprio una nuova avventura di Montalbano, che Camilleri ha destinato al suo editore di fiducia Sellerio. Questo racconto non era previsto nella programmazione della cas editrice siciliana, ma è spuntato all'improvviso quando lo scrittore ha deciso di rinviare all'autunno l'uscita del suo più lungo romanzo di ambientazione storica, «Il re di Girgenti». Tuttavia per onorare il patto con Elvira Sellerio, Andrea Camilleri ha ripreso dal cassetto un progetto già avviato e in breve tempo ha portato a termine la scrittura di «L'odore della notte»: qui Montalbano si troverà alle prese con un promotore finanziario, che, dopo aver rastrellato miliardi a piccoli e grandi risparmiatori, promettendo guadagni stratosferici, scompare nel nulla. Un giorno viene ritrovato il cadavere del promotore finanziario e subito si pensa alla mafia. Ma l'epilogo della storia dimostrerà, grazie alle indagini di successo del commissario Salvo Montalbano, che il movente era estraneo a Cosa Nostra.


Il Tempo 13.06.2001
Quando un testo letterario contribuisce a far grande un attore

LUCA Zingaretti si è definitivamente identificato con «Il commissario Montalbano». Nel ruolo del noto personaggio di Andrea Camilleri è riuscito ad esprimere il meglio della sua professionalità. Il pubblico televisivo lo ha compreso. Ed ha premiato la serie del famoso commissario siciliano con un alto gradimento confermato anche dagli ascolti delle immancabili repliche alle quali la seconda rete non ha saputo rinunciare. In ruoli differenti dal Commissario Montalbano Luca Zingaretti, invece, non convince. Passa addirittura inosservato. L'attore è stato, infatti, il protagonista di una fiction «Il furto del tesoro di San Pietro», girato con grande dispendio economico, sceneggiato da due mostri sacri del settore Toscano e Marotta, ma ignorato completamente dal pubblico di Raiuno. Eppure anche in quell'occasione Zingaretti interpretava un commissario. Ma senza i connotati specifici che lo hanno fatto conoscere al pubblico televisivo. La notizia che Zingaretti potrebbe adesso interpretare un feuilleton come «Incompreso», per Canale 5, desta notevoli perplessità. Mentre, col trascorrere del tempo, una differenza di stile, di contenuti e di credibilità ha creato un perfetto connubio tra l'attore ed il personaggio, un feulleton avrà certamente un impatto deleterio sulla professionalità di Zingaretti. Un balzo negativo di qualità potrà influire anche sul futuro del famoso commissario che tornerà su Raidue dal prossimo autunno in altri quattro Tv movie. Il pubblico lo ha identificato in un personaggio non soltanto televisivo, ma addirittura letterario.
MARIDA CATERINI


La Repubblica, 13/06/2001
Disney ingaggia Camilleri da Montalbano a Topolino
Possibile anche un romanzo per ragazzi

Andrea Camilleri è stato "ingaggiato" dalla Walt Disney per scrivere un racconto poliziesco. E come vuole la tradizione di casa Disney i protagonisti che usciranno dalla penna dello scrittore siciliano, creatore del fortunato personaggio del commissario Montalbano, dovranno vedersela con i personaggi più cari della storia dei celeberrimi cartoons americani: Topolino, Paperino, Pippo, Minnie e Paperina, insieme ovviamente alla banda Bassotti. Il progetto di collaborazione con la Disney è in via di definizione: Camilleri potrebbe scrivere il testo di un racconto per poi essere sceneggiato per il settimanale "Topolino" ma anche per scrivere un vero e proprio romanzo destinato al pubblico di ragazzi in una apposita collana.

Avvenire, 11/06/2001
Perlasca, un eroe «normale»
A gennaio Luca Zingaretti darà volto all'uomo che a Budapest nel '44 si finse ambasciatore spagnolo per salvare oltre 5000 ebrei

E' soprannominato lo Schindler italiano, perché durante la seconda guerra mondiale salvò più di 5000 ebrei ungheresi fingendosi un ambasciatore spagnolo: si tratta di Giorgio Perlasca la cui storia è diventata una fiction con il volto di Luca Zingaretti, meglio noto come commissario Montalbano. Accanto a lui ci saranno anche Amanda Sandrelli e Giuliana Lojodice. «È la storia di un eroe che è anche una persona assolutamente normale» ci spiega Carlo Degli Esposti, il produttore di questo Giorgio Perlasca - La storia di un uomo giusto le cui riprese sono terminate a fine aprile e che verrà trasmesso da Raiuno in due puntate a gennaio, in concomitanza con la giornata della memoria. Si tratta di una mega coproduzione da 13 miliardi, girata a Budapest, che vede coinvolte Italia, Francia, Germania, Svezia e Ungheria, e che punta chiaramente al grande mercato internazionale. «L'idea di produrre una fiction su questa storia è nata per caso 12 anni fa - racconta Degli Esposti -. Mi trovavo in Israele per produrre una serie di documentari con Alberto Moravia. Quando alla radio sentimmo uno strano appello: si cercava qualcuno che conoscesse la storia di un certo Giorgio Perlasca, italiano. Mi incuriosii e mi informai: lo stato di Israele voleva conferire la massima onorificenza, un albero nel Parco dei Giusti di Gerusalemme, a un italiano che aveva salvato 5000 ebrei a Budapest». Così la ricerca sulle tracce di Perlasca proseguì insieme al giornalista Enrico Deaglio. «Arrivammo sino a Padova - prosegue Degli Esposti - dove incontrammo un modesto e tranquillo signore di 75 anni, con una bella famiglia, che ci raccontò una storia eccezionale. Nacque così il libro di Deaglio La banalità del bene e uno speciale di Mixer. E poi arrivò anche un'onorificenza dall'allora presidente Cossiga». La storia che vedremo su Raiuno non ha niente da invidiare a Schindler's list di Spielberg. «Peccato perché la storia di Perlasca l'abbiamo scoperta prima del film di Spielberg - aggiunge -, ma a Hollywood hanno più denaro e ci hanno battuti sul tempo». Quella italiana è però anche una vicenda molto delicata. Perché Perlasca era un fascista convinto che aveva addirittura combattuto a fianco dei franchisti nella guerra di Spagna, esperienza che però lo deluse non poco. Alla fine del '42 Perlasca si stabilì a Budapest dove lavorava come impiegato per conto di un'azienda italiana che commerciava in carni. «A Budapest Perlasca faceva la bella vita, era ricco e affascinante ma quando il partito emanò le leggi razziali lui non vi aderì e fu destituito - racconta il produttore -. Addirittura dopo l'occupazione tedesca dell'Ungheria nel '44 venne ricercato dai nazisti. È lì si mostrò l'abilità del personaggio che, grazie alla sua partecipazione alla guerra di Spagna, riuscì ad ottenere la qualifica di dipendente dell'ambasciata spagnola». Da lì l'italiano iniziò a radunare gli ebrei ungheresi in edifici di proprietà delle ambasciate per proteggerli. Il colpo di scena avvenne quando l'ambasciatore spagnolo fuggì da Budapest: Perlasca prese il suo posto e, bluffando con le autorità ungheresi e coi nazisti, riuscì a fornire assistenza e documenti falsi agli ebrei, contribuendo a evitare la soluzione finale del ghetto di Budapest fino all'arrivo dei Russi. Insomma, una vita da film per un uomo che subito dopo la guerra tornò al più completo anonimato. «E qui sta la sua grandezza: nel coraggio di una persona comune - continua Degli Esposti -. Certo la storia di un eroe dal passato di fascista era difficile da raccontare nell'Italia del dopoguerra. Ma ora i tempi sono maturi. L'importante è ricostruire la verità con onestà». Ed anche con mezzi spettacolari, dato che sono state usate ben 15.000 comparse ed è stata ricostruita un'intera città. «Ed è stato fondamentale un grande attore come Zingaretti» afferma orgoglioso Degli Esposti che lo ha lanciato nel Commissario Montalbano: «Ma non è vero che Zingaretti vuole liberarsi di Montalbano. Per lui è come Cervi con Maigret. Se l'attore è bravo, può solo averne vantaggi». Il produttore ci conferma che verranno girate altre quattro fiction su Montalbano: "L'odore della notte", basato sul romanzo che Camilleri pubblicherà tra un mese, e altre tre puntate basate su altrettanti racconti. «Se ho in mente di portare sul piccolo schermo altri grandi eroi? - conclude -. Mi piacerebbe, ma purtroppo in Italia non ce ne sono molti, almeno che io sappia. Per ora produrrò una fiction poliziesca, Sarò il tuo giudice, e un film-documentario di Laura Betti su Pasolini che dovrei portare al Festival di Venezia».
Angela Calvini


La Repubblica 08.06.2001
RECORD SU RAIDUE
Oltre 6 milioni di fan per Montalbano

ROMA Ancora un successo per "Il commissario Montalbano": alla terza replica, su RaiDue, la serie con Luca Zingaretti tratta da Camilleri, conquista 6 milioni 112mila spettatori, (25.25 per cento di share), battendo il film tv "15 anni incinta" di RaiUno che ha raccolto 5 milioni 452 mila spettatori (21.67 per cento di share).


La Repubblica 07.06.2001
Invito a cena con delitto sui Navigli è di moda il giallo
Sedici autori "noir" ospiti di Beppe Modenese per una performance

Sedici giallisti per una serata di suspense sul fronte della moda. Domenica al Museo dei Navigli, in via San Marco, sono di scena i migliori scrittori italiani di libri gialli che saranno coinvolti in un gioco di stile, inventato da Laura Inghirami (che insieme ai fratelli guida una delle più grandi aziende dell'abbigliamento "made in Italy"), con il supporto di Beppe Modenese, il grande patron delle sfilate. I giallisti si presenteranno con una veste insolita: tutti in camicia bianca e completi, da loro scelti, che dovranno svelare elementi inediti della loro personalità. Di Andrea Camilleri, si sa che si presenterà un sobrio abito "millerighe" blu, Andrea G: Pinketts, che odia i completi, ne porterà uno ma alla sua maniera. Piero Colaprico, non svela dettagli ma lascia trapelare qualcosa dicendo: "Nessuno dei miei personaggi è mai stato così elegante da vivo". Tra le giallistedonne Laura Grimaldi, Barbara Garlaschelli, Nicoletta Vallorani e Simona Vinci. Il rendezvous con gli scrittori, piacevolmente travolti dalla moda, inizia all'ora dell'aperitivo, dalle sette e mezza di sera, e continuerà fino alle ore piccole. Il menu è in perfetta sintonia con la serata. Eccolo: l'insalatina è un omaggio a Poirot, il risotto è un inno a "Milano calibro 9", in riferimento al libro di Giorgio Scerbanenco, i maccheroni sono alla Nikita, personaggio del Libro di Carlo Lucarelli, anche lui presente alla serata, come del resto Massimo Carlotto, a cui è dedicato un petto d'anatra dell'alligatore. Al termine della serata, sarà votato il giallista più elegante, che poserà per un foto ricordo, con una signora estratta a sorte tra quelle presenti in sala
LAURA ASNAGHI



GAZZETTA DI PARMA 05.06.2001
L'AUDITEL AL MICROSCOPIO Niente sesso, è Raiuno!
Non si può non tornare a parlare del «lunedì nero» di Raiuno: lo scorso 28 maggio il film in prima visione tv Sesso e potere con Robert De Niro e Dustin Hoffman è stato visto da 3.243.000 telespettatori (12,37%), praticamente uno degli ascolti peggiori per un film del lunedì da quando c'è l'Auditel (fine '86). Non c'è dubbio che a condizionare il pubblico abbia contribuito in maniera pesante il titolo, oltre all'argomento (scandalo a sfondo sessuale per il presidente Usa). E' stato un clamoroso autogol per Raiuno abdicare a una serata da troppo tempo dedicata alle famiglie con pellicole fruibili da tutti sul divano del salotto, una prova in più che conferma l'estrema tendenza alle «abitudini televisive» dei telespettatori italiani. La «punizione» è stata davvero dura perchè Sesso e potere è arrivato alla pari con Viva Napoli di Rete4 (3.241.000 ma con uno share più alto, pari al 13%) e dopo tutte le altre reti: 3.911.000 per Raidue (E.R. - Medici in prima linea), 4.220.000 per Raitre (Novecento con Baudo), 5.456.000 per Canale 5 (film Il mondo perduto - Jurassic Park), 3.473.000 per Italia 1 (film Selvaggi di Carlo Vanzina). Grande successo invece su Raidue per i film tv del «Commissario Montalbano», interpretato in modo sempre convincente da Luca Zingaretti (dai racconti di Camilleri). Dopo gli episodi in prima visione la rete ha deciso di trasmettere le repliche, che stanno andando oltre le previsioni: mercoledì scorso, 30 maggio, l'episodio intitolato Il cane di terracotta con una media di 5.104.000 (share del 22,17%) ha quasi vinto la serata (film tv di Raiuno: 22,95%) e ha battuto la prima puntata della nuova serie di Sei forte maestro su Canale 5 (4.505.000, 20,31%, con Emilio Solfrizzi e Gaia De Laurentiis). Il commissario siciliano è naturalmente più visto nel Sud e nelle Isole (quasi 30%, Centro 26,5, Nord 20,4%), e piace maggiormente alle donne (26,5%, uomini 22,6%).
Mario Bucci


La stampa 01.06.2001
Il regista Sironi oggi al galà del Bancarella
BIELLA. Appuntamento coi «big» del premio Bancarella, oggi alle 17 a Città Studi. L’ultima variazione al programma riguarda lo «sponsor» di Andrea Camilleri: a parlare del suo libro non sarà Nico Orengo, bensì il regista Alberto Sironi, che ha firmato le fiction di Raidue dedicate al commissario Montalbano, personaggio-principe di Camilleri. Alcuni spezzoni dei film saranno proiettati in sala. Il resto del programma è confermato. A presentare gli scrittori sarà Jas Gawronski. Sul palco Laura Laurenzi (Amori e furori), Corrado Augias (I segreti di New York) e Sveva Casati Modignani (Vaniglia e cioccolato). «Tra due guerre», di Mario Rigoni Stern, sarà presentato da Raul Rossetti, e «Baudolino», di Umberto Eco, dal giornalista Roberto Cotroneo. Il galà biellese del «Bancarella» è organizzato come ogni anno dalla libreria Giovannacci e dalla Fondazione Cassa di risparmio. Oggi verranno premiati gli studenti delle superiori che hanno scritto le migliori recensioni ai sei romanzi finalisti.