Glamour 09.2001
Grazie Camilleri!
In "Racconti quotidiani" (Libreria dell'Orso) Andrea Camilleri riflette su un sondaggio di Glamour: il 53% delle donne non prova orgasmo. E lui ne deduce che in fondo, "corrisponde un 47% di fimmine che, al contrario, nell'usar col mascolo ne ricavan diletto". Il diritto della medaglia!
  

Il Corriere della sera (edizione di Roma) 20.09.2001
L'EREDITÀ SCOMODA
La Giangiacomo Feltrinelli editore presenta il libro «L'eredità scomoda - Da Falcone ad Andreotti sette anni a Palermo» dell’ex procuratore capo Gian Carlo Caselli e di Antonio Ingroia. Insieme agli autori interverranno lo scrittore Andrea Camilleri, Maurizio De Luca e Luciano Violante.
Libreria Feltrinelli, via del Babbuino 39 -40, alle 18.
 
 Panorama WEB 20.09.2001
I piú letti

E` ancora una volta Andrea Camilleri il dominatore dell'estate letteraria del 2001. Il suo ultimo libro "L'odore della notte" è risultato il piú venduto anche in Internet, secondo il sito InternetBookshop.
 
La Repubblica (ed. di Palermo) 16.09.01
Caciocavallo a Damasco
I ristoratori dell'isola che operano all'estero riuniti dalla Provincia
GIOACCHINO AMATO

[...]
Fra i tanti emigrati di lusso c'è chi può sul serio considerarsi un ambasciatore. Aurelio Amato, palermitano, da tre anni dirige "La Fontana" a Damasco. È l'unico ristorante italiano della Siria. Proprietaria del locale una società araba in mano al vicepresidente siriano, Ghaddam. «Dopo 30 anni di lavoro fra Los Angeles, Stoccarda e gli Emirati Arabi - ricorda Amato - ho avuto questa occasione. La nostra è una clientela selezionata, soprattutto europea, e curiamo tutti i ricevimenti ufficiali dell'ambasciata italiana». Per importare i prodotti le difficoltà non mancano «ma Ghaddam ci dà una mano - sorride Amato - il vino, il caciocavallo ragusano, la nostra pasta arrivano attraverso il Libano. Un cliente viene sempre con un libro del commissario Montalbano in mano. Mi chiede le ricette raccontate da Camilleri». Un ristorante tutto da provare, il suo. Peccato sia un po' fuori mano.
[...]

Il Corriere della sera 16.09.01
Satira politica, premi a Camilleri e Stella
DAL NOSTRO INVIATO

FORTE DEI MARMI (Lucca) - In ricordo della strage di New York, la ventinovesima edizione del Premio Satira Politica ha voluto adottare la vignetta di Vauro, apparsa sul Corriere della Sera , che raffigura la grande mela, simbolo della metropoli americana, trafitta da una freccia e grondante sangue. Di più non era possibile fare poiché il tragico attacco è avvenuto quando la giuria era riunita per decidere le premiazioni.
Nove, come sempre, le sezioni nelle quali si articola la manifestazione. Per la letteratura è stato premiato Andrea Camilleri con la seguente motivazione: «Convinti che la satira - come la definì Sciascia - sia luogo di confine fra la letteratura, il potere e la gente, premiamo Camilleri, narratore, sceneggiatore e cronista, nelle cui trame i protagonisti diventano spesso vittime della viltà o della sopraffazione del potere». Lo scrittore, citando Aristofane e Plauto, ha commentato che la satira è alla base della nostra cultura anche se i critici non sono d’accordo.
Per il giornalismo ha vinto GianAntonio Stella, inviato del Corriere della Sera , per i suoi articoli nei quali «vicende e personaggi di provincia diventano storie esemplari del costume e del carattere nazionale».
Tra gli stranieri sono stati premiati per la grafica, la rivista britannica Private Eye , da 40 anni «un instancabile occhio indagatore impertinente e tenace», e il disegnatore iraniano Ali Divandari la cui satira assume le forme dell’allegoria e del paradosso grottesco. Divandari racconta che nell’Iran di oggi la satira è molto in auge e viene tollerata, tranne poche eccezioni.
I vincitori delle altre sezioni sono i fratelli Franco e Agostino Origone, disegnatori presso il Secolo XIX ; Lia Celi per la satira su Web; Carlo Freccero, direttore di Rai 2 , considerato il «mandante» di programmi come «L’ottavo nano» e «Quelli che il calcio». Per la radio è stato premiato il programma «Ciao Belli» di Radio DeeJay; per il cabaret i comici Ale & Franz. Un premio speciale è andato a Chiara Firullo per la sua tesi di laurea sulla «Satira politica nell’Italia del XIX secolo».
E.Vitt.
 
 

Il Corriere della sera 16.09.01
Domani via alla ventesima stagione del programma. «Quest’anno vorrei lanciare la formula del "guanto di sfida"»
«La tv cambierà, ma si sorriderà ancora»
Maurizio Costanzo: nel mio show voglio la vita, anche quando è un po’ trash

[...]
Soddisfazioni, invece?
«Aver lanciato Camilleri e i suoi libri o personaggi come Iacchetti».
[...]
Paolo Conti
 
 

Il Giorno 16.09.01
Il Forte premia Camilleri e Freccero

FORTE DEI MARMI _ Che cosa ha a che fare Carlo Freccero, direttore di Raidue, con la satira politica? In teoria niente; ma in Raidue abbiamo visto l'Ottavo nano, Quelli che il calcio, Satyricon, Convenscion e la giuria della 29/a edizione del premio Forte dei Marmi di Satira politica, invece di privilegiare i Guzzanti piuttosto che Fazio, Luttazzi o Bertolino ha preferito “risalire al mandante” e premiare il direttore della sede, appunto Freccero. Alla Capannina di Franceschi, sede storica della manifestazione di cui Cinzia Bibolotti e Franco Calotti costituiscono l'anima, sono sfilati Andrea Camilleri, premiato per la letteratura, Gianantonio Stella per il giornalismo, Franco e Agostino Origone per la grafica, il periodico inglese Private Eye, l'iraniano Ali Divandari, Lia Celi per il sito web Paginatre, “Ciao belli” di Radio DeeJay, Ale & Franz per il cabaret. Il premio Pino Zac è stato assegnato a Malox, un periodico satirico del nord-est fondato da Beppe Mora e dal compianto Sergio Saviane: premi speciali della giuria sono andati allo scultore Gianpaolo Stella per i suoi 'monumenti di satira', al professor Michele Ingenito dell'Università di Salerno per il saggio in tre volumi I burloni del re. Satira e linguaggio nell'Inghilterra degli anni '60. Private Eye 1961-1970 (Bulzoni) e a Chiara Firullo per la tesi di laurea La politica e la satira politica nell'Italia del XIX secolo (Università di Pavia).
Tra il potere e la gente
I giurati hanno premiato Camilleri “convinti che la satira _ come la definì Leonardo Sciascia (anche lui premiato al Forte, nel 1980) _ sia luogo di confine fra la letteratura, il potere e la gente”. E Camilleri narratore sceneggiatore e cronista, “nelle cui trame i protagonisti diventano spesso vittime della viltà o della sopraffazione del potere, e nelle cui pieghe narrative si celano non di rado referenze politiche e civili”, è scrittore di costume e di satira, e insieme testimone di passioni politiche, come dimostrano le 'favole' pubblicate su Micromega. “La satira _ ha detto ringraziando felice _ è considerato dall'Accademia un genere paraletterario, e io mi sento come un andicappato; eppure è indispensabile per prendere le distanze dal mondo”.
Inevitabile un richiamo ai tragici fatti di questi giorni: unita alla motivazione dei premi, una vignetta di Vauro, con la Grande Mela trafitta e sanguinante, come «partecipazione al lutto mondialei».
di Giovanni Nardi
 
 

Il Tirreno 16.09.01
La satira non si arrende
Il Premio ricorda la tragedia Usa con una vignetta di Vauro
Forte dei Marmi: tra i vincitori anche Camilleri e Freccero
dal nostro inviato Cristiana Grasso

FORTE DEI MARMI. La vignetta di Vauro raffigura una mela («La Grande Mela») che, trafitta da una freccia, gronda sangue: così, con questa sorta di manifesto a lutto, la 29ª edizione del Premio Satira Politica ha voluto ricordare la tragedia che ha sconvolto l'America. Una tragedia che certamente ha reso meno leggiadra del solito l'atmsofera di questo tradizionale appuntamento di fine estate, artisti di tutto il mondo che si riuniscono sotto il tetto della mitica Capannina del Forte, il piccolo show che si svolge la mattina durante la conferenza stampa, la cerimonia di premiazione vera e propria della sera che ieri è stata condotta dal comico Claudio Bisio affiancato da Michelle Hunziker, moglie di Eros Ramazzotti.
A ricevere i principali premi del «Satira» sono stati Andrea Camilleri, il direttore di Raidue Carlo Freccero e il giornalista del Corriere della Sera, Gian Antonio Stella. Per la grafica internazionale i premi sono andati invece al giornale satirico inglese «Private eye», che festeggia 40 anni di vita, e al disegnatore satirico iraniano Ali Divandari. Un po' spaesato, arrivato in Italia pochi giorni prima dell'attacco terroristico agli Stati Uniti, Divandari si dice angosciato: «Sono fatti terribili, mi hanno sconvolto. Ho subito mandato un messaggio al mio amico disegnatore americano, Jerry Robinson, per essergli in qualche modo vicino». Ma questa tragedia influirà sul rinnovamento culturale, artistico e politico iraniano? «Non so, comunque penso che l'arte sia indipendente da tutto, indipendente dalla politica».
Sfila poi un Camilleri assai commosso, premiato dalla giuria sulla scia della definizione che Leonardo Sciascia - vincitore a Forte dei Marmi della sezione letteratura nel 1980 - aveva dato della satira come «luogo di confine fra la letterature, il potere e la gente». Il premio è andato a Camilleri «narratore, sceneggiatore e cronista, nelle cui trame i protagonisti diventano spesso vittime della civiltà o della sopraffazione del potere, e nelle cui pieghe narrative si celano non di rado referenze politiche e civili». E lo scrittore agrigentino, nel commentare questo riconoscimento, si è rifatto proprio a Sciascia: «La satira nella letteratura è essenziale perchè riesce a prendere le distanze dal mondo».
Stella, autore del fortunato libro «Chic», viaggio tra abitudini e intrighi di un mondo più o meno vip, è stato premiato nella sezione giornalismo perchè le sue cronache di «vicende e personaggi di provincia diventano storie esemplari del costume e del carattere nazionale». Ma che rischi si corrono a praticare questo genere di giornalismo «col sorriso sulle labbra»? «Cito una battuta del grande calciatore Beppe Meazza: 'Non c'è nulla di più umiliante del vedersi parare un rigore da un portiere talmente cretino che non ha capito la finta'». Stella ha poi annunciato che sta lavorando ad un nuovo libro che si intitolerà «Tribù: foto di gruppo col Cavaliere», una galleria di ritratti di vari personaggi, di peso nazionale e locale, giunti alla ribalta con la vittoria del centrodestra.
In Capannina è sfilato anche Carlo Freccero, che la giuria ha volto permiare come «mandante» dei migliori programmi di satira televisiva, da «L'Ottavo nano» a «Quelli che il calcio», da «Satyricon» a «Convenscion». Divertito e battagliero come al solito il direttore di Raidue ha spiegato almeno in parte il segreto del successo dei suoi programmi irriverenti, quel coraggio che gli ha fatto accumulare pacchi di querele e oltre richieste di risarmicento per oltre 100 miliardi.
Il premio per la grafica italiana è andato ai fratelli Franco e Agostino Origone, genovesi, che da vent'anni collaborano fra le altre cose con una vignetta quotidiana sul «Secolo XIX». Gli altri premi sono stati assegnati a Lia Celi per la satira sul web, alla trasmissione radiofonica «Ciao belli» di Radio Deejay, e, per il cabaret ad Alessandro Bisentini e Francesco Villa. Infine il premio «Pino Zac 2001» è stato assegnato al giornale «Malox», diretto da Beppe Mora e a cui, fino a un mese e mezzo fa collaborava anche Sergio Saviane, mentre un premio speciale è stato assegnato a Giampaolo Stella, per le sue caricature di personaggi famosi della politica e dello spettacolo realizzate in terracotta.
 
 

14.09.2001
Oggi alle 11:50 circa il Sommo è stato intervistato all'interno del programma radiofonico RAI Il Baco del Millennio. Le parole che ha usato per descrivere la Sicilia ed i siciliani sono state di indescrivibile bellezza. Parlando si sentiva veramente l'odore delle restuccie (come Lui le descrive) sotto il cocente sole del primo pomeriggio, il silenzio dei campi interrotto dalle cicale: picciotti, Camilleri è grande, unico, superlativo.
Che il buon Dio c'è lo conservi a lungo, molto a lungo.
Segnalazione di Giuseppe Corrao (u 'Mbranatu)
 
 

Sette, supplemento del Corriere della Sera, 13.09.2001
Camilleri e Cammilleri.
E la SIAE ribattezzò lo scrittore.

Sono entrambi scrittori, sono entrambi siciiani e sono entrambi di Agrigento e sono divisi solo da una "emme": Rino Cammilleri e Andrea Camilleri. Ma la notizia è un'altra. Il più giovane dei due, Rino, ha pubblicato con Rizzoli un erudito pamphlet, "Doveroso elogio degli italiani".
A pagina 22 del capitoletto "Avvertenza e ringraziamenti" si legge: "La mia città, Agrigento (quella di Pirandello e del mio quasi omonimo giallista) era già in decadenza...".
Insomma, una garbata presa in giro. Ma la sorte è stata più ironica del suo autore.
Già, perchè se Rino Cammilleri non cita Andrea Camilleri, ci ha pensato la SIAE, che sui bollini incollati alla fine del libro ha scritto: "Doveroso elogio degli italiani - 1° Edizione Camilleri Andrea - Rizzoli Milano".
Chissà cosa ne pensa il papà del Commissario Montalbano.
G.Desiderio
 
 

La Repubblica (ed. di Palermo) 13.09.2001
Marina di Ragusa saluta l'estate con il festival dei giochi d'artificio
Sabato a mezzanotte lo spettacolo pirotecnico lungo le strade dei film di Montalbano
MARIA CRISTINA CASTELLUCCI

UNA pioggia di stelle multicolori per dare l'addio all'estate: il festival dei fuochi d'artificio, in programma sabato a Marina di Ragusa, è il culmine della festa organizzata nella frazione marinara a conclusione della stagione estiva. Lo spettacolo inizierà a mezzanotte e durerà circa un'ora, ma vale la pena di raggiungere Marina di Ragusa con un certo anticipo: non solo perché così si avrà l'opportunità di fare un magnifico bagno nelle acque pulite che lambiscono le lunghissime spiagge della zona e di visitare i dintorni, ma anche perché, come già accennato, lo spettacolo pirotecnico è il gran finale di una serie di manifestazioni.
Il weekend si può dunque dedicare alla "vita balneare" o, in alternativa all'esplorazione del territorio, magari seguendo un'originale chiave cinematografica: la provincia di Ragusa, infatti, è stata ripetutamente scelta da una quantità di registi per ambientare film e sceneggiati di successo, tra i quali la recente serie del commissario Montalbano ispirata ai romanzi di Camilleri. "Montelusa" si può facilmente identificare: è proprio il capoluogo, Ragusa, con il suo barocco straripante, a far da scenografia principale.
Proprio vicino a Marina si arriverà a Punta Secca, dove la finzione filmica ha collocato la casa del commissario, e si potrà vederne la terrazza sul mare e magari fare il bagno nelle acque limpide e profonde che spesso sono apparse nel film. Ancora: ricordate la "mannara"? È un vecchio stabilimento per la cottura dei mattoni, lo troverete nella piccola frazione di Sampieri, lungo la strada costiera che da Marina di Ragusa conduce a Pozzallo.
Il "viaggio con Montalbano" è lungo e interessante, l'esplorazione potrà diventare il punto di partenza per conoscere una zona della Sicilia che spesso è tenuta al di fuori dai circuiti turistici più importanti. Ed è un peccato, perché qui ci sono aree archeologiche (ad esempio Kamarina) e zone di interesse naturalistico quali la riserva del fiume Irminio.
L'azienda Provinciale Turismo di Ragusa ha messo a punto una serie di depliant informativi dedicati alle singole località e cartine tematiche. Informazioni sugli eventi dell'addio all'estate, sugli itinerari e quant'altro utile alla programmazione del weekend si possono richiedere all'Apit di Ragusa, via capitano Bocchieri 33, telefono 0932 621421.
 
 

La Repubblica 11.09.2001
Nomine, blitz in Finanziaria. Ogni anno "esame" ai dirigenti
All'Enapps (artisti) Maroni vuole un musicista: Camilleri si era dimesso dopo le elezioni
ROBERTO PETRINI

ROMA - La grande corsa delle nomine pubbliche non accenna a fermarsi. Grand commis, funzionari di fascia A o B, presidenti di enti previdenziali. Il ciclone dello spoils system, invenzione americana degli inizi del secolo scorso per cui le spoglie si lasciano a chi vince, non accenna a placarsi e la rivoluzione della cariche investe ormai tutta la pubblica amministrazione. Una indiscrezione vorrebbe che il fenomeno sia destinato ad ampliarsi se sarà confermato che, in un collegato alla Finanziaria, sarà inserita una norma che prevede contratti annuali per i 4.000 dirigenti dello Stato invece di quelli che attualmente durano otto anni. Si aprirebbe dunque una mega verifica per l'intero apparato dei dirigenti dello stato: secondo alcuni si starebbe valutando anche la possibilità di un decreto legge.
Nel frattempo si muovono anche le piccole caselle del sistema delle nomine. Ad esempio all'Enapps, l'ente nazionale di assistenza e previdenza per pittori, scultori, musicisti, scrittori e autori drammatici, circa 2.000 assistiti, si cambia la guardia. Il presidente è Andrea Camilleri, il celebre padre del commissario Montalbano: fu nominato nei primi mesi del 2000 e sarebbe dovuto rimanere in carica per quattro anni, invece nel maggio scorso si dimise. «Mi dimisi il 15 maggio, due giorni dopo le elezioni, quel giorno mi sentii molto male», ricorda oggi Camilleri. Ora il ministro del Welfare Roberto Maroni è pronto a trovare un nuovo presidente. «Per la logica dell'alternanza tra le varie discipline spiega il ministro sono orientato a sostituire uno scrittore con un musicista, c'è già una rosa di alcuni nomi e a breve prenderò una decisione. Del resto come noto sono io stesso un musicista e le sorti di questo ente mi stanno particolarmente a cuore».
Se un musicista arriva all'Enapps, un latinista potrebbe arrivare alla Scuola superiore di pubblica amministrazione. La scuola è in mano, attualmente, ad un reggente ma si attende una nomina in tempi piuttosto brevi. In lizza ci sarebbe anche Francesco Sisinni, l'ex potente direttore generale per i beni ambientali, archeologici, artistici e storici del ministero dei Beni culturali, dove rimase per ben diciotto anni. Una lunga carriera con attestazioni di stima ma che oggi molti ricordano solo per un episodio: fece murare una targa al San Michele in occasione della visita del presidente della Repubblica Cossiga, in latino: «Summus Rei Pubblicae Moderator Franciscus Cossiga» e ci incise sopra il proprio nome sempre nella lingua dei Cesari: «Franciscus Sisinni».
 
 

Il Messaggero 10.09.2001
ENRICO MORANDO. Di lui Andreotti dice: «Sa tutto».Ama la caccia e il suo setter. E’ nato a Rigoroso, dicono che non è un caso. «Ha rapporti amorosi con gli emendamenti alla Finanziaria»
di MARIO AJELLO

ROMA — Servirebbe magari la capacità di indagine psicologica di Teofrasto. Ma pur essendone ovviamente sprovvisti, si può tentare comunque un’esplorazione nei «caratteri» e nella personalità dei tre candidati alla segreteria Ds: Piero Fassino, Giovanni Berlinguer e Enrico Morando. L’insieme dei gusti e dei disgusti, delle manie e delle debolezze, del modo di essere e della maniera di apparire di ognuno di loro possono valere come spia anticipatrice di che cosa sarà la Quercia, se vince l’uno o l’altro o l’altro ancora.
[...]
Enrico Morando conosce Keynes e Marx, studia le doppiezze e le lealtà degli uomini attraverso le storie di Camilleri cui dedica un pensierino: «E’ uno scrittore che mi rilassa. E lo continuerò ad amare, anche se lui appoggia Berlinguer». Non sembra proprio permaloso.
[...]
  

La Repubblica (ed. di Roma) 04.09.2001
Veltroni salvi la sala dal Bingo
Artisti e scrittori per il cinema Apollo: sì al laboratorio multietnico.
Da Muccino a Camilleri, da Ghezzi agli Avion Travel: una sottoscrizione per il recupero del gioiello liberty dell'Esquilino

La sua posizione è davvero invidiabile: di fronte ha la chiesa di Santa Bibiana, capolavoro di architettura firmato da Gian Lorenzo Bernini, a pochi metri il tempio di Minerva Medica, grandioso monumento archeologico e proprio accanto il nuovo teatro Ambra Jovinelli, restaurato dal Comune e tornato ad essere la «casa dei comici» romani.
Eppure il cinema Apollo, gioiello del liberty romano costruito all'inizio del Novecento, non è rientrato nella ventata di rinnovamento edilizio dell'Esquilino: ribattezzato anni fa col nome di "Pussycat", è una delle poche sale a luci rosse della capitale. E il suo futuro non è dei più rosei, visto che tra qualche giorno dovrebbero cominciare i lavori di ristrutturazione decisi dalla società proprietaria del cinema  per trasformarlo in una delle nuove sedi romane del gioco del Bingo.
Una scelta che ha convinto un gruppo di cittadini dell'Esquilino a costituirsi nel comitato Apollo 11 (di cui fanno parte dodici persone, tra cui Giancarlo Cammarota, Francesco Candilio, Agostino Ferrante e Donatella Botti) promotore di una lettera aperta al sindaco Veltroni che propone di trasformare l'edifico in uno spazio culturale polivalente: il primo CinemaLaboratorio Multietnico, dove proiettare film in lingua originale indirizzati non solo ad un pubblico italiano, ma soprattutto ai membri delle comunità straniere presenti all'Esquilino, dai cinesi agli indiani, dagli arabi ai pakistani.
«Il cinema Apollo detiene attualmente il triste primato di unica sala cinematografica in un quartiere abitato e frequentato da una folta comunità di cineasti, letterati, musicisti e artisti recita il testo della lettera e potrebbe quindi diventare un luogo di intrattenimento e sperimentazione dove promuovere dibattiti, mostre ed eventi legati alla musica, alla danza e alle tradizioni gastronomiche».
Un primo passo per avviare la riqualificazione complessiva di via Giolitti, la più importante «strada d'arte» dell'Esquilino, che unisce la chiesa barocca di Santa Bibiana con l'Ala Mazzoniana dalla Stazione Termini, che ha assunto una definitiva destinazione culturale grazie all'apertura dello spazio espositivo "Contemporaneo Temporaneo", dedicato all'arte delle ultime generazioni.
La proposta del comitato Apollo 11 ha suscitato gli entusiasmi di un nutrito gruppo di personalità del mondo culturale romano: in prima linea figurano Luciana Castellina, presidente di Italia Cinema, Cristina Scognamillo, del Sindacato Critici Cinematografici, Elio Ghirlanda dell'AICA, Rosalinda Celentano ed Enrico Ghezzi, i registi Gabriele Muccino, Alessandro D'Alatri, Matteo Garrone e Maurizio Nichetti, gli attori Silvio Orlando, Valeria Golino e Fabrizio Bentivoglio, lo scrittore Andrea Camilleri, i gruppi  musicali Avion Travel e Banco del Mutuo Soccorso.
Ludovico Pratesi
 
 Il Manifesto 04.09.2001
I movimenti e la rinascita della politica
Rompere con il passato prossimo: Giovanni Berlinguer parla di partito, politica sociale e internazionale. E dice: "Cofferati ha il diritto-dovere di intervenire nel congresso"

In queste settimane Giovanni Berlinguer è molto richiesto dai giornali e anch'io lo vado a trovare nella sua casa romana, che si avvita, su per scale, lungo pareti zeppe di libri. Il problematico congresso dei Ds, reso ancora più animato dall'inatteso intervento di Berlinguer, è già cominciato e pongo subito le due questioni che a me paiono decisive.
[...]
 C'è una latitanza degli intellettuali.
 Sì, non è buono, ma in queste settimane c'è stata una ripresa, anche se qualcuno l'ha vista  male. C'è chi ha scritto "Ma quante divisioni ha Camilleri?" E Vattimo ha affermato che un  intellettuale non può dirigere un partito, come se Togliatti e gli altri dirigenti non fossero  intellettuali. La questione urgente, di emergenza, è quella dei Ds e il congresso può essere  l'occasione perché gli iscritti vecchi e nuovi si riapproprino del partito.
[...]
Valentino Parlato
 
 Il Messaggero 02.09.2001
Il leader Cgil: «Si rassegnino non starò zitto»

Piero Fassino arriva al Festival nazionale dell’Unità, indossando un completo blu ministeriale. E già questo è un segno. «La sinistra deve stare dentro il cambiamento italiano - dichiara nel primo capannello che si forma intorno a lui, subito stuzzicando il concorrente Giovanni Berlinguer - e non arroccarsi nel passato. O guardiamo avanti o perderemo ancora». Poi altra frecciata all’avversario che insiste sulla questione morale considerandola non più al centro delle passione della sinistra odierna: «La questione morale? Per me resta un elemento costitutivo della politica», taglia corto Fassino. Il duello è aperto. Ieri è toccato all’ex Guardasigilli. Oggi al Festival arriverà Berlinguer. Cofferati invece parla a Ravenna. «Ciao, Piero». «Ciao, compagni», risponde lui. Il candidato sta girando tutte le cucine dei ristoranti della festa. Qualcuno fra gli odori della cozze e la puzza d’aglio già lo chiama "segretario". Qualcun’altro gli rivolge parole ineleganti a proposito di Berlinguer: «I vecchietti non li vogliamo». Fassino in serata partecipa a un dibattito sull’Europa, il pubblico lo segue e lo apprezza. Ma non viene rapito dal brivido dell’emozione. Una cuoca abbraccia il candidato segretario, poi gli volta le spalle e mostra giuliva al cronista un santino di Berlinguer: «Io voto per Giovanni». Sta addentando un pezzo di dolce, la sbriciolona. Gli hanno appena messo in testa un cappellino rosso, ma anche nero. «Piero, sei diventato milanista?», lo sfotte amichevolmente un compagno volendo sottindendere l’aggettivo "berlusconiano". Altri militanti gli fanno, con amabile severità: «Piero, mi raccomando...». Traduzione: guai a te se, quando sarai segretario, se inciuci con il Demonio di Palazzo Chigi. Sul palco, al suo fianco, a parlare d’Europa, c’è Giuliano Amato. Un suo fan. Fassino passa davanti alla libreria. Ed è come se da un banco gremito di volumi lo stesse guardando l’Opera Omnia di Andrea Camilleri, lo scrittore siciliano che tifa spassionatamente per Berlinguer. I Ds sono un partito di anziani e non è detto che, già da oggi con l’esordio di Berlinguer, non possa scattare una sorta di corporativismo generazionale, almeno qui alla festa. Se non altro, sarebbe più gustosa. Intanto, alla Festa dell’Unità di Ravenna, dopo le polemiche degli ultimi giorni, Sergio Cofferati si toglie più di un sassolino dalle scarpe: «Mi dicono di stare zitto. Ma vi pare un argomento? io non l’ho mai detto a nessuno». Il leader della Cgil replica soprattutto alle critiche rivoltegli da Violante: «La sostanza di ciò che mi si contesta è di evitare di occuparmi del congresso dei Ds. E’ inaccettabile e anche offensivo. Sono un iscritto e voglio dire la mia. Nulla di più». «Mi si obietta - aggiunge Cofferati - "se il segretario della Cgil firma una mozione si crea un vulnus perché se vince quella mozione il partito è nelle mani della Cgil". E’ cosa priva di fondamento e di buon senso, nel ’99 ho firmato la mozione che ha vinto il congresso e non è successo nulla».
MARIO AJELLO
 

 La Repubblica 01.09.2001
Bionda e scura alla Cala apre Il birraio di Preston

Sarà la scrittrice catanese Silvana La Spina, con il suo ultimo romanzo "La creata Antonia", ad aprire stasera alle 21,30 la rassegna Sciacca, Terme & libri. Per tutto il mese di settembre, presso la sala Ferdinandea del Grand Hotel delle Terme, si svolgerà una serie di incontri letterari con gli scrittori siciliani che dialogheranno con il pubblico presentando i loro ultimi lavori o anticipando i prossimi progetti. La rassegna si chiuderà il 30 settembre con la partecipazione di Andrea Camilleri. L'ingresso è libero.