La Repubblica,
ed. di Palermo, 23.1.2002
L'incontro. Italia-Francia due traduttori a confronto
Mondi dentro un mondo. Dall'italiano al francese o dal francese all'italiano:
ecco come leggiamo in Italia e in Francia Andrea Camilleri e Daniel Pennac
grazie ai «maestri della doppia penna», Serge Quadruppani e
Yasmina Melaouah. Soffermandosi sulle tecniche dell'arte del tradurre,
quando il dizionario soprattutto non contiene gli universi racchiusi nelle
espressioni locali e dialettali, i due traduttori saranno protagonisti,
oggi pomeriggio alle 17:30 a Palazzo Isnello di via Isnello 10, dell'incontro
organizzato dal Centro culturale francese in collaborazione con la società
italiana dei francesisti.
«Tradurre il romanzo contemporaneo: la sfida della coerenza»,
se questo è il tema dell'incontro c'è chi per rimanere fedele
agli intarsi siciliani di un Camilleri bestseller, si è consultato
sia con la sua compagna palermitana che con lo stesso autore. Ma si è
anche divertito, eccome. «Per trasmettere ad un lettore francese
- afferma Quadruppani - la familiarità mista all'estraneità,
tipica delle storie camilleriane, ho spolverato alcuni termini francesi
che profumano di Sud cercando di rispettare l'uso del passato remoto e
alcune espressioni tipiche». Se il «Montalbano sono»
è rimasto intatto in Francia, il gergo e il francese popolare sparso
nei racconti di Pennac sono sbarcati in Italia grazie alla penna esperta
della traduttrice italiana Melaouah. «L'esperienza della traduzione
- confessa la traduttrice - mi regala ogni giorno una grande lezione di
umiltà: il traduttore non può essere arrogante dinanzi ai
mondi linguistici e letterari scaturiti dalla penna dell'autore».
«Una parola dice molte più cose di un libro - confessa
Quadruppani - Ricordo che non capivo perché il siciliano "spiare"
significasse domandare. Forse allora che in Sicilia chi domanda e non sta
zitto è una spia?».
Rossana Campisi