L'Arena, 12.5.2002
Pirandello via Camilleri
Debutta la nuova drammaturgia della Scuola di teatro del Liceo Maffei:
la «Vita di Luigi» attraverso la «Biografia del figlio
cambiato» del suo conterraneo
Stasera e domani, alle 21, al Teatro Camploy, gli allievi della Scuola
di Teatro del Liceo Maffei saranno in scena con Vita di Luigi, di Andrea
de Manincor, ispirata a Biografia del figlio cambiato di Andrea Camilleri,
per la regia di Laura De Biasi e Andrea de Manincor. Si tratta di una drammaturgia
basata sulle vicende personali di Luigi Pirandello. Una vita romanticamente
artistica, quella dello scrittore siciliano: una vita difficile. E alla
bella opera di un suo attuale, arcinoto conterraneo, Andrea Camilleri,
che all'esistenza pirandelliana ha dedicato le pagine di Biografia del
figlio cambiato, ci si è ispirati per dare vita a questa altra biografia.
La quale, per scrittura e costruzione, è divenuta opera totalmente
originale: con rare, rarissime citazioni dallo stesso Pirandello, nel tentativo
di farla esistere in sé e per sé e di avvicinare il pubblico
a quell'esistenza. Per questo si è scelto di collocare tutti gli
eventi cui si fa diretto riferimento in un unico luogo, profondamente
pirandelliano:
il caffè della stazione; in un tempo unico, quello della reale rappresentazione,
trattando ciascun episodio come piccolo accadimento a sé stante.
Di conseguenza, ciascuno di questi eventi è nello stesso tempo
scisso, staccato dal precedente, e connesso per il motivo che i protagonisti
sono sempre Pirandello e i parenti (il padre Stefano, la madre Caterina,
la sorella Lina), gli amici e gli amori giovanili (Jenny la tedesca, la
cugina Lina, omonima della sorella), la moglie Antonietta, (prima giovane
e poi madre matura), la figlia Lietta (prima e dopo la partenza - rifugio
in Cile), l'attrice Marta Abba, musa della consolidata notorietà
artistica e drammaturgica, colti in alcuni momenti decisivi della loro
vita.
In scena, a commentare la successione degli episodi, una compagnia
teatrale di giro, di quelle che scavalcavano, come si diceva, le montagne
per toccare le parti estreme della già variegata provincia italiana;
compagnie contemporanee proprio a Pirandello; compagnie la cui tradizione
in modo indiretto lo stesso Pirandello contribuì a scalfire.
Gli eventi che così passano nella vita del Nobel siciliano,
anche nell'ottica proposta dal libro di Camilleri, inducono Luigi dapprima
a provare l'allontanamento dalla figura paterna, non solamente per motivi
di carattere affettivo e sentimentale (tra questi, la scoperta di una relazione
extraconiugale mantenuta per un certo periodo dal genitore) ma perché
considerata distante dalle personali inclinazioni di scrittore nutrite
fin dalla giovane età da Pirandello. Ma nella maturità altri
eventi finiscono per restituire il drammaturgo all'originale alveo familiare,
per una serie di atteggiamenti e prese di posizione, anche nei confronti
dei figli, che lo fanno decisamente assomigliare a quel padre un giorno
rifiutato.
La vicenda personale di Pirandello insomma inanella una catena di episodi
drammatici, che vengono innescati da scelte esercitate dallo scrittore.
E dati questi episodi, per questa messinscena si è partiti da un'intuizione:
quella di far assistere alla concatenazione degli eventi un personaggio,
la cui esistenza è misteriosamente identica nei singoli accadimenti
rappresentati a quella di Pirandello.
Le musiche sono di Ryuchi Sakamoto, Ivano Fossati, Cesaria Evora. Ricerca
dei costumi di Laura De Biasi. L'assistenza tecnica di Alberto Bonizzato.