Il Nuovo, 13.5.2002
Torna Camilleri, ed è ancora Montalbano
Esce martedì in tutte le librerie La paura di Montalbano l'ultimo libro dell'autore siciliano edito da Mondadori.

MILANO - ''Livia aveva ragione. Lui aveva paura... Aveva scanto perché sapeva benissimo che raggiunto il  fondo... Avrebbe immancabilmente trovato uno specchio. Che rifletteva la sua faccia''. Eccolo, in poche righe il messaggio de La paura di Montalbano, l'ultimo libro di Andrea Camilleri, pubblicato da Mondadori (pp. 324 - € 11,80) e da martedì in vendita in tutte le librerie. Una raccolta di  sei racconti, tre brevi e tre lunghi. In questo volume c'è ''un Montalbano più riflessivo, più attento ancora, semmai, a se stesso'', specifica l'autore.
La paura di Montalbano è il quinto racconto, breve, che Camilleri non esita a definire ''il più strano''. A cominciare dall'ambientazione, un piccolo centro di montagna poco distante da Courmayeur, dove il commissario di Vigata ''è completamente spaesato''. Spiega Camilleri: ''In questo racconto c'è lo specchio deformante che riflette la faccia di Montalbano; egli è accusato di non approfondire mai la psicologia, si ferma alle ragioni che spingono qualcuno a commettere una colpa, ma forse - aggiunge - ci sono ragioni più profonde e in questo senso Montalbano capisce che le critiche nei suoi confronti sono fondate e che se si cala più nel profondo trova la propria immagine riflessa''.
I tre racconti brevi - intitolati Giorno di febbre, Un cappello pieno di pioggia e La paura di Montalbano - per Camilleri ''più che indagini sono tre incontri straordinari''. Per gli altri tre - Ferito a morte; Il quarto segreto e Meglio l'oscuro - si tratta di una novità stilistica.
''Per la prima volta ho scritto racconti lunghi, due sono da 60 cartelle ed uno da 100 - indica lo scrittore - si tratta quasi di romanzi brevi''. Un genere che definisce ''difficile'' e che non aveva mai tentato in precedenza, ma dei quali si ritiene soddisfatto perché consentono ''un maggiore respiro a personaggi che vivono, appunto, come in romanzi brevi''. Una scelta con la quale l'autore può fare le sue ''amate digressioni''.
Due dei tre racconti brevi sono stati già pubblicati: uno su una rivista dell'Amministrazione Penitenziaria mentre Un cappello pieno di pioggia su un quotidiano nazionale nel 1999. Tra le novità narrative il nuovo legame tra il commissario e il centralinista del commissariato di Vigata, Catarella. Il quarto segreto ne è la prova perché i due condivideranno proprio quattro cose che non riveleranno ad alcuno.