Messaggero Veneto, 21.5.2002
Da De Marchi a Scerbanenco a Camilleri: un’ampia ricognizione firmata da Luca Crovi
Una mappa del giallo italiano
Tutto su un genere che coniuga ormai successo di pubblico e consenso di critica

Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli, protagonisti di un raro evento letterario in un mercato anomalo come quello italiano (secondo le statistiche, una persona su tre legge soltanto un libro l'anno), rappresentano soltanto la punta di un iceberg di un fenomeno che negli ultimi anni sta riscontrando un sempre maggiore interesse da parte dei lettori. Così com'era accaduto in passato con autori illustri (si pensi a Sciascia o a Gadda, soltanto per fare alcuni esempi), in tutte le sue sfumature dal rosa al noir, il giallo si sta infatti rivelando come un utile strumento per raccontare l'Italia dei nostri giorni. Una stagione felice per il giallo italiano che non conosceva tale notorietà dalla fine degli anni Sessanta, da quando cioè Giorgio Scerbanenco traghettò romanzi e racconti ritenuti fino ad allora di serie B, dandogli dignità e fama.
E in questi ultimi anni sono stati tanti gli scrittori a centrare il successo, riuscendo contemporaneamente a coniugare (così come fece Scerbanenco) il successo di pubblico e di critica.
Facciamo qualche nome? A Milano si è imposta la Scuola dei duri capitanata da Andrea G. Pinketts, che ha affiancato il suo investigatore privato Lazzaro Santandrea al meneghino commissario Ambrosio di Renato Olivieri. Ma a indagare i crimini metropolitani ci sono anche il vecchio maresciallo dei carabinieri Pietro Binda creato dall'inedita coppia Piero Colaprico-Pietro Valpreda, il “gorilla” di Sandrone Dazieri e il cacciatore di libri di Andrea Carlo Coppi (altro fondatore, assieme a Carlo Oliva e Dazieri, della Scuola dei duri).
Un po' più in giù, tra la via Emilia e il Far West, accanto a Carlo Lucarelli, si muovono da anni bravissimi autori come Loriano Machiavelli, Eraldo Baldini (creatore di affascinanti storie gotiche rurali ambientate sull'Appennino), Giampieri Rigosi, Marcello Fois... senza dimenticare il recente felice esordio di Luigi Guicciardi, modenese, padre del commissario Cataldo. E come risposta alla milanese Scuola dei duri, anche in Emilia sono nate iniziative per vivacizzare il genere giallo: è il caso del Gruppo dei tredici di Lucarelli (una sorta di scuola del giallo) e dell'ormai collaudata coppia di autori Loriano Macchiavelli-Francesco Guccini, giunti ormai alla quarta avventura del maresciallo Sanvito.
E così via, da Torino dove indagano il commissario Lupo di Piero Soria e l'investigatore privato Bruno Giordani di Bruno Ventavoli, alla Napoli raccontata da Giuseppe Ferrandino e alla Palermo che fa invece da sfondo alle vicende scritte da Santo Piazzese. Ma in Sicilia si muove anche un autore anti-Camilleri, e cioè Domenico Cacopardo, già autore di tre romanzi. Senza dimenticare il Nord-Est di Massimo Carlotto, autore di noir ambientati in una città, Padova, «melmosa e malsana, dove la corruzione è diventata legge» e la città di mare in cui si muovono i serial killers di Luca Di Fulvio.
A raccontare le mille città e i mille personaggi italiani è Luca Crovi, classe 1968, critico rock, conduttore radiofonico, redattore alla Sergio Bonelli Editore. In Tutti i colori del giallo. Il giallo italiano da De Marchi a Scerbanenco a Camilleri (edito da Marsilio), Crovi ci accompagna nel thriller made in Italy, partendo da Augusto De Angelis e da Alessandro Varardo per arrivare ai giorni nostri. Un lavoro decisamente ricco, documentato e completo, che non sfigura affatto accanto alla Bibbia di Loris Rambelli, la Storia del giallo italiano, prima esauriente guida critica e bibliografica alla letteratura gialla, pubblicata da Garzanti più di 20 anni fa. Riprendendone l'analisi, il manuale di Luca Crovi l'aggiorna, arricchendola di strade parallele a quella letteraria: nel saggio vengono infatti analizzate le opere gialle nel campo del fumetto, della televisione e del cinema. Ma non mancano anche interessanti approfondimenti tematici: è il caso della storia delle copertine dei libri gialli o delle curiosità legate attorno alla figura di uno degli investigatori più famosi, e cioè Scherlock Holmes, e delle sue escursioni in Italia: avventure apocrife, come quelle raccontate da Natalino ma non per questo meno credibili e godibili.
Oscar D’Agostino