Stilos, supplemento de La Sicilia, 28.5.2002
Montalbano a casa di un ex cancelliere
Armando Vitale. «Il mondo del commissario Montalbano»

Prendete un cancelliere siciliano a riposo nato a Corleone, Armando Vitale, che per la prima volta in vita sua prende in mano dei gialli infarciti di dialetto, il suo dialetto, quel misto di siculo-italiota che sta facendo impazzire la penisola, e viene folgorato da un personaggio: Salvo Montalbano, commissario di Vigàta, provincia di Montelusa. Aggiungete un anziano e fecondo autore di Porto Empedocle, Andrea Camilleri, che dopo esordi difficilissimi (il suo primo libro, con protagonista il maresciallo Corbo, lo scrisse nel 1968 ma nessuno si accorse di lui), spopola in tutte le librerie, viene tradotto perfino in Moldavia e Giappone, e il suo commissario è entrato nell’immaginario comune, come la sua caratteristica parlata, dopo l’ottima performance televisiva di Luca Zingaretti che ha dato volto e movenze a Salvo Montalbano, meteopatico servitore di uno Stato anche troppo lontano.
Mescolate il tutto con un piccolo editore, Michele Vaccaro, nisseno, che dopo una vita spesa per l’insegnamento, nel 2000 mette su una minuscola casa editrice, la «Terzo Millennio Editore» che cominciava a muovere i primi passi nell’affollato mondo editoriale italiano. Ne è venuto fuori un anno addietro un agile libro, Il mondo del commissario Montalbano. Considerazioni sulle opere di Andrea Camilleri, che sta facendo conoscere a livello nazionale la piccola realtà editoriale nata nel cuore della Sicilia, a Caltanissetta, nella piccola Atene immortalata da Sciascia.
Il libro di Vitale è stato molto ricercato al recente Salone del libro di Torino dove la casa editrice nissena era presente in due stand; richieste di acquisti continuano a pervenire via Internet (la distribuzione nazionale quando si è agli esordi è molto ardua), più librerie del nord Italia continuano a richiedere il libro e prenotazioni giungono anche da Malta mentre perfino lo sfegatato fan club camilleriano ha inserito la pubblicazione di Terzo Millennio nel visitatissimo sito www.vigata.org.
A compendio di tutto ciò non poteva mancare la squisitezza dello stesso scrittore che, da buon padre di ottimi investigatori, avendo avuto notizia del libro sul suo Montalbano, si è messo in contatto con la casa editrice e, dopo avere visionato l’opera, ha scritto di suo pugno per ringraziare sia Terzo Millennio che l’autore (il cancelliere in pensione), dell’attenzione dedicata al suo personaggio. Una cortesia bilaterale, inutile nasconderlo, visto che il libro su Montalbano sta facendo da traino per fare conoscere le tante iniziative della piccola ma onesta casa editrice: la collana di gialli e noir «L’olivo saraceno», il Dizionario italiano-siciliano e un testo di grammatica siciliana, le opere di saggistica sull’isola e quelli di mafia.
Ma per quale motivo un cancelliere in pensione (sembra il protagonista di uno dei racconti di Montalbano) si è dilettato a scrivere tale libro? Armando Vitale, che ha percorso la carriera di funzionario di cancelleria fino al livello dirigenziale, nominato dal Csm giudice onorario di Caltanissetta, lo spiega con le sue stesse parole: «Un po’ è stata la lingua usata, che è proprio quella quotidianamente utilizzata sia da me che dalle tante persone che mi circondano. Il nostro linguaggio non è l’italiano, perché il ricorso al dialetto è frequente, anche se non esclusivo, proprio per l’immediatezza e l’espressività che i dialetti ed in particolare quello siciliano hanno. Un po’ è stata la localizzazione delle varie azioni che non poteva avere altra sistemazione di quella che ha avuta: solo Vigata e dintorni poteva essere il loro teatro. Infine i personaggi. Alla fine di ogni opera Camilleri si affanna a sostenere che fatti, personaggi e situazioni sono stati inventati. Non credetegli! Fatti e personaggi sono esistiti realmente, esistono realmente e continueranno realmente ad esistere. Sull’autobus della gita a Tindari, figuratevi, mi ci sono trovato pure io. Altro che personaggi inventati di radica!»
Un’opera godibilissima che tuttavia, come lo stesso autore ribadisce nella prefazione, «non può, anzi non deve, sostituire la lettura dei singoli libri; è riservata invece a coloro che hanno abbiano letto, almeno una volta, tutte, ripeto tutte, le storie di Montalbano». Ed è proprio sulla figura e sul mondo che ruota attorno al commissario Salvo Montalbano che il libro di Vitale è imperniato: come i suoi rapporti con Livia, eterna fidanzata, a cui Vitale si rivolge: «Livia, se mai un personaggio potrà ascoltare un lettore, sappi che ho cercato di mettere una buona parola presso il tuo Autore, perché Salvo, una volta promosso ed allontanato da Vigata, ti possa sposare! Più di questo non posso fare». Quindi quelli con la criata Adelina, col personale dipendente, le indagini, la sua casa. Il libro è arricchito dall’elenco di tutte le opere di Camilleri e dei personaggi del mondo di Montalbano; segue l’organico del commissario di Vigata e i locali del commissariato, i locali tipici dove Montalbano ama abbuffarsi di freschissimo pesce «ciaurusu di mari», le località, le mangiate di Montalbano. Come ha scritto il compianto Placido D’Orto, «il mondo del commissario Montalbano, è un indispensabile contributo alla lettura delle opere di Camilleri, reso in un linguaggio scorrevole e qua e là punteggiato da accattivanti annotazioni».
Miro La Cometa