Il Tirreno, 17.6.2002
ASSEGNATI IERI I PREMI «ULTIMO NOVECENTO, DUEMILA NEL MONDO»
Camilleri: «Quel libro l'ho pensato a Pisa»
È «La biografia del figlio cambiato». La rivelazione fatta dallo scrittore al Verdi

PISA. «Uno dei miei ultimi libri, "La biografia del figlio cambiato", nasce da una mia esperienza pisana».
Lo ha rivelato Andrea Camilleri, lo scrittore siciliano che ieri a Pisa ha ritirato il premio «Ultimo Novecento: Pisa Duemila nel mondo», consegnatogli al teatro Verdi. Camilleri, nel suo intervento, dopo la motivazione al premio letta dal direttore della Scuola Normale, Salvatore Settis, ha accennato anche alle sue esperienze pisane con Roberto Scarpa al teatro Verdi. Annotazione, questa, ben espressa da Settis nella motivazione, dove si dice fra l'altro che «con la sua attività di uomo di teatro e con la sua opera di scrittore al tempo stesso colto e popolare, Andrea Camilleri ha segnato la letteratura italiana dell'ultimo Novecento e del nuovo secolo di un'impronta inconfondibile».
La fortuna di scrittore di Camilleri è recente e travolgente, come ha detto il prof. Settis. I suoi libri hanno contribuito più di ogni altro, in un filone del quale Leonardo Sciascia è il più vicino precedente, a rendere familiare a tutti gli italiani (e non solo) l'immagine di una Sicilia tanto più seducente quanto più aspra e vera.
Il premio di quest'anno, che ha visto per la prima volta presenti insieme le tre Università della città (Ateneo, Scuola Normale e Scuola Superiore Sant'Anna), ha avuto tra gli altri premiati l'arcivescovo di Pisa Alessandro Plotti per la sezione «Chiesa e società», Fabrizio Luccio per la sezione informatica, Marcello Gatti per il «Cinema-direzione della fotografia» e Irene Benvenuti per la sezione allievo della Scuola Sant'Anna.