Girotondi a Roma, 20.6.2002
Appello in sostegno dello sciopero dei Magistrati

Malgrado il consiglio dato in altissimo loco di andarci cauti; malgrado i gazzettieri compiacenti pronti a prospettare lo shock che nella “gente”, tra virgolette, provocherebbe uno sciopero delle toghe; malgrado i pseudo giuristi a pagamento che giurano e spergiurano, sacri testi alla mano, che i magistrati non possono scioperare; malgrado che pensosi e austeri commentatori supplichino i magistrati di non scioperare per non mettersi allo stesso livello di un operaio che sciopera contro l’articolo 18; malgrado che il Ministro della giustizia replichi come un grammofono scassato: “pazientate ancora un poco, un accordo si troverà”; malgrado le inevitabili e drammatiche lacerazioni interne, i magistrati sono stati costretti a indire uno sciopero contro la cosiddetta “riforma” della Giustizia voluta da Silvio Berlusconi. Sciopero che, è utile ripeterlo, non riguarda né carriere né avanzamenti né aumenti di stipendio, ma riguarda semplicemente la difesa dell’autonomia e dell’indipendenza della Magistratura, sancite dall’articolo 104 della Costituzione.
Da comuni cittadini, non possiamo che schierarci al loro fianco. Ancor di più, se possibile, che ai tempi di Mani pulite.
Difendendo la loro autonomia e la loro indipendenza, essi difendono la nostra libertà, la nostra democrazia.
Nel 1975, quando cioè doveva ancora accadere tutto, Leonardo Sciascia disse, a Enzo Biagi che l’intervistava, che ogni forma di fascismo si manifesta prima di tutto con l’attacco alla Giustizia, con la sua distruzione.
Mussolini arrivò al punto di chiedere e ottenere che tutti i magistrati giurassero fedeltà al partito fascista. Al partito, e non allo Stato.
Pur convinti che una riforma della Giustizia sia assolutamente necessaria, noi nutriamo la più totale sfiducia che l’attuale Parlamento e l’attuale Governo siano le Istituzioni più adatte a promuoverla.
Elenchiamo almeno dieci buoni motivi, i primi che ci vengono in mente, di questa nostra sfiducia.
Primo: il Presidente del Consiglio, è oggetto d’innumerevoli iniziative giudiziare ed è attualmente sotto processo a Milano. Sostiene di essere la vittima di una pesante persecuzione giudiziaria. Vede la Giustizia come il fumo negli occhi. Vi pare l’uomo giusto per promuovere una riforma della Giustizia?
Secondo: lo stesso Presidente del Consiglio, durante una gita in Spagna, dichiarò che Mani pulite era stata una vera e proprio guerra civile scatenata dalla magistratura per conquistare il potere. I promotori di questa guerra civile erano naturalmente le toghe rosse comuniste. Ora il Presidente del Consiglio, che vide allora cadere ad uno ad uno i suoi amici e sostenitori politici, ha in corso di sceneggiatura la seconda parte di questo film, intitolata “Il Cavaliere alla riscossa-2- La vendetta”. Vi pare l’uomo giusto per promuovere la riforma della Giustizia?
Terzo: Il Presidente del Consiglio, che già nel suo primo governo aveva tentato di far approvare un decreto salvaladri, è lo stesso che tra i primi provvedimenti ha fatto passare la legge sulle rogatorie, la legge sul falso in bilancio, la legge sul rientro dei capitali esportati illegalmente. Vi pare ecc. ecc.?
Quarto: lo stesso Presidente del consiglio è colui che sta facendo approvare una legge sul conflitto d’interesse che è una mostruosità e una solenne presa in giro per gli italiani. Vi pare ecc. ecc.?
Quinto: L’ingegnere ministro della Giustizia  ò lo stesso che ha liquidato i magistrati consiglieri del suo ministero perché non erano in sintonia con le sue illuminate idee. Vi pare cosa?
Sesto: L’ingegnere ministro è lo stesso che ha tentato il trasferimento di un giudice per bloccare temporaneamente il processo Previti- Berlusconi. Vi pare cosa?
Settimo: L’ingegnere ministro è lo stesso che non da’ il consenso per la promozione di un magistrato perché critico verso certe posizioni governative. Vi pare cosa?
Ottavo: Siedono nei banchi del Parlamento italiano una quarantina di deputati variamente indagati, con processi in corso, e alcuni già condannati. Domanda:quale riforma della giustizia possono volere questi onorevoli?
Nono: Siedono nei banchi del Parlamento nove avvocati di Berlusconi, uno dei quali è Presidente della Commissione Giustizia. Di quale Giustizia?
Decimo: Questo governo sta effettuando un vero e proprio “sacco” dell’Italia, dalla scuola alla sanità alle opere pubbliche al lavoro ai monumenti artistici nazionali. Se gli lasciamo mano libera anche sulla Giustizia,  vuol dire che abbiamo alzato la bandiera bianca della resa.
Andrea Camilleri