Il Mucchio Selvaggio n° 471, dal 26.1 al 4.2.2002
Rubrica Booklet - I libri dell'anno
ANDREA CAMILLERI. L'ODORE DELLA NOTTE (Sellerio)
Che 2001 è stato in letteratura? Le poche decine di titoli assaporati,
assai meno delle mie medie abituali e naturalmente non tutti freschi di
stampa, non mi consentono giudizi netti e articolati che lascio a chi alla
critica letteraria si dedica per professione. Dal mio ristretto angolo
visuale posso giusto dire che è stato l'anno dei romanzi carini-ma-era-meglio-quello-prima
(a parte un Tom Robbins invece al top, ma io l'avevo letto nel 2000 e quindi
non vale).
Sempre avvincente l'Evangelisti de Il castello di Eymerich (meglio
oltretutto dell'immediato predecessore Picatrix), però Cherudek
era un'altra cosa.
Bravo l'Hornby infine sganciato dall'autobiografismo di Come diventare
buoni, ma niente supererà mai Alta Fedeltà.
Travolgente il Jeffery Deaver di Profondo Blu (davvero oggi nessuno
scrive thriller come lui), nondimeno azzoppato da incongruenze e strafalcioni
in materia di informatica che fanno a pezzi il mito dell'editing in America...
E tornando in Italia il Sandrone Dazieri di La cura del gorilla si è
fatto leggere con piacere lasciando tuttavia l'impressione che Attenti
al gorilla avesse promesso di più.
Nemmeno L'odore della notte, che ho alla fine scelto come personale
libro dell'anno, è il migliore Andrea Camilleri di sempre nè
(sovente scoperta l'attitudine al divertissement) pretende di esserlo.
L'ho amato tuttavia molto, per i tanti momenti di ilarità irresistibili
e per il fosco finale faulkneriano, per l'intreccio semplice ma avvincente
e per la vividezza, consueta per lo scrittore di porto Empedocle, di personaggi
e ambientazioni. Sul serio pare spesso di sentirlo l'odore della notte,
che ora sa "di frutta marcia, di cose che si disfacevano", ora "d'erba
giovane, di citronella, di mentuccia". Ma, soprattutto, come mi è
sempre accaduto con Camilleri, l'ho amato per la straordinaria ricchezza
di una lingua unica, né italiano né dialetto, non facile
da decifrare per il lettore che non vi sia già avvezzo ma fonte
di infinita delizia per chi vi ha fatto l'orecchio.
Eddy Cilìa