Il Nuovo, 10.10.2002
Commissario Montalbano: poker d'assi in TV
Su Rai Uno quattro nuovi episodi ispirati al poliziotto di Vigata

"Montalbano sono". Questa voce ormai così familiare nei prossimi mesi tornerà a risuonare nelle case dei milioni di italiani appassionati delle avventure del commissario Montalbano. Rai uno manderà in onda quattro nuovi episodi della serie ispirata al poliziotto di Vigàta. Si tratta de L'odore della notte, Il gatto e il cardellino, Gli arancini di Montalbano e Amore e Fratellanza, diretti dal regista Alberto Sironi.
Luca Zingaretti, di cui in questi giorni si è parlato come possibile protagonista di una fiction sulla vita Papa Wojtyla, torna dunque a vestire i panni dello sbirro più famoso d'Italia. "Montalbano - ha dichiarato il suo inventore Andrea Camilleri - avrebbe dovuto essere più giovane. Ma l'abilità dell'attore sta proprio nel prenderti in giro, ossia convincerti che durante il periodo di tempo in cui recita, lui è l'unico possibile Amleto del mondo. Quindi, mentre guardavo il televisore, quello era l'unico possibile commissario Montalbano. Questo, a mio avviso, è un segno tangibile che un prodotto è ben riuscito".
Il personaggio è nato per una scommessa ed è lo stesso autore a rivelarlo: "Feci una scommessa con me stesso: "Ma tu sei capace di scrivere un romanzo dalla A alla Z come Dio comanda: capitolo primo - Era una notte buia e tempestosa..., Chiamatemi Ismaele...., trecento pagine o quelle che sono e poi la fine?" Allora cominciai a ragionare su che cosa potesse aiutarmi, a ricercare una gabbia. Ricordavo che Sciascia aveva scritto: "Il romanzo giallo in fondo è la migliore gabbia dentro alla quale uno scrittore possa mettersi, perché ci sono delle regole, per esempio che non puoi barare sul rapporto logico, temporale, spaziale del racconto".
"Così - continua Camilleri - ho provato a scrivere un libro giallo La forma dell'acqua, come una sorta di compito che mi ero dato". Dopo la pubblicazione de La forma dell'acqua, lo scrittore siciliano non vuole più saperne del suo commissario ma non ha fatto i conti con la longevità dei personaggi letterari così scrive la seconda storia Il cane di terracotta che riscuote un successo tale che non può fare a meno di continuare: "Montalbano - ha sottolineato l'autore - è un serial killer di eventuali altri personaggi, è invadente, mentre stai pensando a un'altra cosa, arriva e dice: "Tu devi scrivere solo di me".
Anche il nome ha un'origine letteraria, ha precisato Camilleri: "La lettura di un romanzo di Vazquez Montàlban, Il Pianista - che non ha nulla a che fare con i suoi Pepe Carvalho - mi aveva suggerito una strada possibile per strutturare Il birraio di Preston. Io rimasi grato a questo autore spagnolo che non conoscevo e decisi di chiamare il commissario, del quale stavo scrivendo la prima avventura, Montalbano, che è anche un cognome siciliano diffusissimo. Così pigliavo due piccioni con una fava, pagavo un certo debito a Montàlban e nello stesso tempo davo un nome siciliano preciso a questo commissario".
Se il nome ha una precisa origine non così chiaro è il luogo dove il commissario svolge le sue indagini. Vigàta non esiste, è un invenzione di Andrea Camilleri, ma i luoghi dove i film sono girati sono tutti veri, a cominciare da Marinella dove il commissario abita. La bella casa con terrazza sul mare si trova a Punta Secca mentre la camera da letto è a un chilometro di distanza a Marina di Ragusa in una villa sul lungomare. Vigàta potrebbe essere Donalucata, il commissariato ha, invece, sede in un vecchio municipio a Scicli.
A questo punto non resta che aspettare dalla televisione lo squillo del telefono e una voce rispondere: "Montalbano sono".
Ernesto Capasso