Il mattino di Padova, 25.10.2002
Andrea Camilleri, inventore del personaggio, spiega come il giallo diventa letteratura
Un classico del commissario
Entrano nei «Meridiani» le avventure di Montalbano
Raccolti in un volume per i tipi di Mondadori tutti i romanzi dell'autore siciliano più 29 racconti

ROMA. Il cinquantenne Salvo Montalbano non è nemmeno sulla soglia della pensione e già è diventato un classico della narrativa. Le sue storie poi, non ne hanno nemmeno la metà di anni, eppure sono già state catapultate nel Tempio della Letteratura. A dare l'investitura al commissario più famoso d'Italia è l'uscita di un volume della prestigiosa collana «I Meridiani» della Mondadori.
In libreria il 29 ottobre prossimo, il volume, dal titolo «Storie di Montalbano», raccoglie tutti i romanzi del commissario di Vigata (pubblicati da Sellerio) scritti da Andrea Camilleri e 29 racconti, scelti dall'autore, tratti dai tre libri pubblicati dalla stessa Mondadori. Si tratta delle prime 1856 pagine (49 euro), cui seguiranno nel 2004 le almeno altrettante del secondo volume della stessa collana, che comprenderà l'altra produzione dello scrittore siciliano e che sarà intitolato «Romanzi storici e civili». L'edizione, come tutti i libri della stessa collana, è completa. Il volume, curato da Mauro Novelli, ha a corredo delle opere di Andrea Camilleri una introduzione del professor Nino Borsellino, una Cronologia di Antonio Franchini, una ricca Bibliografia e un saggio dello stesso Novelli dal titolo L'Isola delle voci. Quest'ultimo saggio approfondisce l'aspetto strutturale-linguistico dell'autore siciliano descrivendo quel raffinato impasto di italiano-regionale che è uno dei motivi della fedeltà dei lettori. Borsellino compie, invece, nel suo «Camilleri gran tragediatore» un intelligente excursus sull' intera opera dello scrittore di Porto Empedocle, e non soltanto alla produzione di Montalbano. Particolarmente interessante è la Cronologia di Franchini: per niente cruda e schematica, è invece una breve storia in cui i fatti salienti suddivisi per anni, sono articolati in una sorta di lungo racconto reso divertente da tantissimi aneddoti. Non ci sono soltanto gli episodi pubblicati in La testa ci fa dire o La linea della palma, i due libri-intervista su Camilleri, ma anche aneddoti inediti. Come la mezza pagina ritagliata dal quotidiano «Il Tempo» che l'autore ha in bella mostra nel suo studio, dove è ben visibile il titolo «Camilleri logico favorito». Lo scrittore la mostra orgoglioso sebbene il ritaglio non sia della terza pagina ma di quella del trotto e il pronostico non sia riferito a lui ma al cavallo che porta il suo nome.
«Il giallo promosso a letteratura da quel genere di puro intrattenimento che era una volta. Di certo, non una commercializzazione della collana». Pacato e sintetico come sempre, Andrea Camilleri definisce così il suo ingresso nella prestigiosa collana «I Meridiani» della Mondadori, anticipando - e rispondendo - ad eventuali polemiche di quella parte di intellighenzia che potrebbe storcere il naso davanti all'iniziativa. «E' un' operazione di segno diverso - spiega l' autore siciliano - da quello che si può pensare a prima vista. D' altra parte non basterebbe il mio solo volume per applicare questa etichetta - prosegue - Poi i saloni della critica e della recenzionistica italiana su di me si sono già ampiamente espressi e non tutti sono francamente così negativi nei miei riguardi». Bando alle polemiche, pensa che questo volume rappresenti finalmente la consacrazione del giallo? «Una collana come I Meridiani si apre con questo mio libro al romanzo giallo; però devo ricordare che sono stati pubblicati in passato scrittori come Graham Green che hanno una struttura certe volte giallo- spionistica. La concezione del romanzo giallo in Italia - specifica il padre di Montalbano - non cambia oggi e non cambia per questo. E' già cambiata, da quel livello di paraletteratura che era, molto tempo fa».
Il giallo lettura popolare ma non populistica? «In Italia sta accadendo quello che da tempo è accaduto in altri paesi: riuscire a capire di più, ad esempio della multietnicità di Marsiglia, dai romanzi polizieschi di Jean-Claude Izzo che non attraverso uno studio specifico».