La Sicilia, 30.10.2002
Girato a Castellammare il primo episodio del commissario Montalbano
Levànzo è in realtà il borgo di Scopello e c'è grande attesa per Katarina Bohm

CASTELLAMMARE - Miracoli alla celluloide. Immagini che si fondono in un paesino che esiste solo nella fantasia del regista, nomi di città storpiati e qualche accento messo un po' più in là. «Montalbano sono».
Luca Zingaretti ha imparato bene il siciliano. Ma nell'episodio di lunedì sera («Il senso del tatto») del simpatico commissario di Andrea Camilleri, ci si concentrava su quello che stava dietro gli attori. L'isola di Levanzo da sdrucciola diventa piana nella pronuncia (Levànza) e nella materia presta solo i suoi contorni all'immagine voluta dal bravo regista Alberto Sironi. E' così che l'isoletta delle Egadi si trasforma magicamente nel borgo marinaro di Scopello, con i suoi faraglioni, le sue giganti ancore nere da tonnara, le sue acque dai riflessi verdi accarezzate dalla poseidonia.
E qualche fotogramma viene rubato persino all'isola di Favignana, qualche altro a Cornino. L'episodio (il primo dei quattro della nuova serie del commissario Montalbano) ha suscitato parecchia curiosità nei telespettatori castellammaresi proprio perché girato nei dintorni. La cittadina del Golfo ha «immolato» anche un suo attore, Baldo Sabella (impiegato comunale, regista della rievocazione storica del miracolo della Madonna) nella parte di uno scorbutico marinaio che «viene annegato». Ottima la sua interpretazione.
Ora c'è però la grande attesa, da parte dei castellammaresi: vedere Katharina Bohm (la fidanzata di Montalbano) come «Dio l'ha fatta». E sì, perché chi se le scorda più quelle scene, girate lo scorso ottobre, quando la bella attrice usciva nuda dal mare di Guidaloca?
Scene ripetute tre, quattro volte, con la segreta speranza che la Bhom sbagliasse per vederla ancora. Ora tutti pregano che quella sequenza non sia stata «crudelmente» tagliata.
Enzo Di Pasquale