Gazzetta del Sud, 14.11.2002
CONFERENZA «MEDIA, POTERE E DEMOCRAZIA» A BRUXELLES
Conflitto d'interessi, Camilleri accusa
Lo scrittore siciliano parla di «vistosa anomalia»

SI È PARLATO della situazione del panorama televisivo italiano alla Conferenza «Media, potere e democrazia» organizzata dal gruppo verde del Parlamento europeo. Su iniziativa dei due co-presidenti, Daniel Cohn Bendit e Monica Frassoni, i Verdi europei hanno invitato a dibattere il tema esperti europei e diversi italiani tra i quali Andrea Camilleri, Fabio Fazio, Marco Taradash, Mauro Paissan. C'erano anche la giornalista francese Christine Ockrent, il regista tedesco Volker Schlöndorff, vincitore di un Oscar, quello francese Robert Guediguian, oltre ai rappresentanti istituzionali dell'Osce e della Commissione europea. Non potendo partecipare alla Conferenza per motivi di salute Andrea Camilleri, autore delle storie del Commissario Montalbano, ha inviato una sua dichiarazione registrata su video in cui ha denunciato «la vistosa anomalia» della situazione italiana, criticando il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sul fronte del conflitto di interessi. Da parte sua Marco Taradash, che ha criticato i «toni apocalittici» emersi nel corso del convegno sulla situazione italiana, ha sostenuto che la rappresentazione del nostro paese come un regime non corrisponde alla realtà. «Non solo Berlusconi continua a possedere le sue tre reti televisive, le sue case editrici, i suoi giornali e nessuno in Italia sembra più voler insistere su questo enorme problema del conflitto di interessi» ha detto Camilleri che ha accusato il premier italiano di aver tramutato la televisione di Stato in televisione di Governo. Per Camilleri il fatto di aver lasciato Raitre all'opposizione rappresenta «l'alibi della maggioranza per potersi autodefinire pluralista». «L'informazione dei media è più o meno occultamente, più o meno rozzamente, guidata in modo unidirezionale – ha concluso Camilleri – e se qualcuno di noi s'azzarda a parlare di regime viene bacchettato dai giornalisti allineati o che aspirano, in quantità sempre crescente ad allinearsi». «Ho sentito toni apocalittici ma poche proposte concrete – ha replicato Marco Taradash intervenendo poco dopo – e la rappresentazione dell'Italia come un regime non corrisponde alla realtà». «Il potere editoriale è sempre stato condizionato dai poteri economici e politici e la Rai è sempre stata governativa» ha proseguito Taradash che ha ribadito come il centrosinistra abbia avuto cinque anni per risolvere il problema del conflitto di interessi, senza poi far nulla. Taradash ha poi spiegato che in Italia né il centro destra né il centro sinistra si occupano di liberare l'informazione ma piuttosto di sottrarla al controllo l'uno dell'altro e ha concluso che «una soluzione potrebbe essere quella di privatizzare la Rai e creare una incompatibilità tra ruolo politico e proprietà delle televisioni», ma – ha aggiunto – «bisogna fare le due cose insieme se no si tratta dell'ultimo capitolo di faida». La Conferenza è stata organizzata dai Verdi europei in vista anche della discussione nell'aula dell'europarlamento di sei interrogazioni orali sul tema della concentrazione dei media, in particolare nel contesto dell'allargamento dell'Ue, depositate da parte dei sei maggiori gruppi del Parlamento europeo e alle quali la Commissione europea risponderà lunedì prossimo, 18 novembre, nella seduta plenaria di Strasburgo. Il convegno su «Media, potere e democrazia» organizzato oggi dal gruppo dei Verdi nella sede dell'Europarlamento è stata «la solita sceneggiata antiberlusconiana». Lo ha dichiarato in una nota il portavoce di Fi all'Europarlamento, Giacomo Santini. «È andata in scena a Bruxelles la solita sceneggiata antiberlusconiana», ha affermato Santini, precisando che nel convegno non c'è stato «niente di nuovo sul piano dei contenuti: Berlusconi padrone assoluto di tutto ciò che è informazione al servizio dei suoi interessi personali e politici».