SI È PARLATO della situazione del panorama televisivo italiano
alla Conferenza «Media, potere e democrazia» organizzata dal
gruppo verde del Parlamento europeo. Su iniziativa dei due co-presidenti,
Daniel Cohn Bendit e Monica Frassoni, i Verdi europei hanno invitato a
dibattere il tema esperti europei e diversi italiani tra i quali Andrea
Camilleri, Fabio Fazio, Marco Taradash, Mauro Paissan. C'erano anche la
giornalista francese Christine Ockrent, il regista tedesco Volker Schlöndorff,
vincitore di un Oscar, quello francese Robert Guediguian, oltre ai rappresentanti
istituzionali dell'Osce e della Commissione europea. Non potendo partecipare
alla Conferenza per motivi di salute Andrea Camilleri, autore delle storie
del Commissario Montalbano, ha inviato una sua dichiarazione registrata
su video in cui ha denunciato «la vistosa anomalia» della situazione
italiana, criticando il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sul
fronte del conflitto di interessi. Da parte sua Marco Taradash, che ha
criticato i «toni apocalittici» emersi nel corso del convegno
sulla situazione italiana, ha sostenuto che la rappresentazione del nostro
paese come un regime non corrisponde alla realtà. «Non solo
Berlusconi continua a possedere le sue tre reti televisive, le sue case
editrici, i suoi giornali e nessuno in Italia sembra più voler insistere
su questo enorme problema del conflitto di interessi» ha detto Camilleri
che ha accusato il premier italiano di aver tramutato la televisione di
Stato in televisione di Governo. Per Camilleri il fatto di aver lasciato
Raitre all'opposizione rappresenta «l'alibi della maggioranza per
potersi autodefinire pluralista». «L'informazione dei media
è più o meno occultamente, più o meno rozzamente,
guidata in modo unidirezionale – ha concluso Camilleri – e se qualcuno
di noi s'azzarda a parlare di regime viene bacchettato dai giornalisti
allineati o che aspirano, in quantità sempre crescente ad allinearsi».
«Ho sentito toni apocalittici ma poche proposte concrete – ha replicato
Marco Taradash intervenendo poco dopo – e la rappresentazione dell'Italia
come un regime non corrisponde alla realtà». «Il potere
editoriale è sempre stato condizionato dai poteri economici e politici
e la Rai è sempre stata governativa» ha proseguito Taradash
che ha ribadito come il centrosinistra abbia avuto cinque anni per risolvere
il problema del conflitto di interessi, senza poi far nulla. Taradash ha
poi spiegato che in Italia né il centro destra né il centro
sinistra si occupano di liberare l'informazione ma piuttosto di sottrarla
al controllo l'uno dell'altro e ha concluso che «una soluzione potrebbe
essere quella di privatizzare la Rai e creare una incompatibilità
tra ruolo politico e proprietà delle televisioni», ma – ha
aggiunto – «bisogna fare le due cose insieme se no si tratta dell'ultimo
capitolo di faida». La Conferenza è stata organizzata dai
Verdi europei in vista anche della discussione nell'aula dell'europarlamento
di sei interrogazioni orali sul tema della concentrazione dei media, in
particolare nel contesto dell'allargamento dell'Ue, depositate da parte
dei sei maggiori gruppi del Parlamento europeo e alle quali la Commissione
europea risponderà lunedì prossimo, 18 novembre, nella seduta
plenaria di Strasburgo. Il convegno su «Media, potere e democrazia»
organizzato oggi dal gruppo dei Verdi nella sede dell'Europarlamento è
stata «la solita sceneggiata antiberlusconiana». Lo ha dichiarato
in una nota il portavoce di Fi all'Europarlamento, Giacomo Santini. «È
andata in scena a Bruxelles la solita sceneggiata antiberlusconiana»,
ha affermato Santini, precisando che nel convegno non c'è stato
«niente di nuovo sul piano dei contenuti: Berlusconi padrone assoluto
di tutto ciò che è informazione al servizio dei suoi interessi
personali e politici».