Tema: come si tenta di squalificare una collana di classici. Svolgimento:
mettendoci l'opera omnia, o quasi, di Andrea Camilleri. Il lettore che
credesse a uno scherzo letterario, si disilluda. Finora i Meridiani Mondadori
si erano distinti per avere pubblicato con ogni cura filologica, su carta
finissima, le opere di scrittori che hanno superato il vaglio del tempo
e il giudizio di critici competenti. Un classico non può essere
mai contemporaneo, perché la contemporaneità non possiede
la distanza necessaria per valutare l'eccellenza di un'opera in riferimento
alla società coeva e alle altre opere che la attorniano. Per Camilleri
i Meridiani Mondadori hanno fatto una eccezione. Lo hanno messo nella stessa
collana dove dimorano egregiamente (citiamo alla rinfusa) Hemigway, Thomas
Mann, Proust, Pascoli, Tolstoj, Goethe, Melville, Svevo, Goldoni, Maupassant,
Flaubert, Greene... Camilleri è stato dichiarato un classico sul
campo, per meriti sportivi, pardon, per meriti commerciali. Tanto di cappello
al successo televisivo del commissario Montalbano (quello che dice «Montalbano
sono», con un fortissimo accento siciliano). Sia chiaro, anzi chiarissimo:
il successo di Camilleri non fa una grinza, è stato decretato dalle
vendite e noi rispettiamo il valore della lira o dell'euro. Ma a scuola
ci hanno insegnato, grazie a Croce, che tra la letteratura e il commercio
c'è qualche differenza. Leopardi e Gadda, quando erano in vita,
hanno venduto pochissimo. La gente preferiva i romantici di quattro versi
strampalati e i romanzi di Liala. E ancora oggi un Federigo Tozzi (presente
nella benemerita collana Meridiani Mondadori) è quasi uno sconosciuto.
Dunque, nella collana di classici c'è Camilleri, ma non c'è
Conan Doyle, e non c'è neanche Simenon, eppure sono autori che Mondadori
ha in catalogo. Cos'è successo? Non lo sappiamo. Sappiamo soltanto
che nella generale confusione tra letteratura e commercio, o prima o poi
la frittata sarebbe stata servita. Non la digeriamo e non vogliamo digerirla.
Per onorare Camilleri sarebbe bastato un Omnibus Mondadori. I Meridiani
avrebbero potuto mantenere il loro prestigio.
Giuseppe Bonura