La Repubblica, ed. di Palermo, 20.12.2002
Il declino del premio istituito da Sciascia: via Consolo dentro Granata
La cultura in mano ai commissari

Col prestigioso premio letterario "Racalmare Leonardo Sciascia - Città di Grotte" è andata a finire «a coda di sorcio», per usare un´espressione dello scrittore di Racalmuto. Finiscono a coda di sorcio quegli «affari» che apparvero «grandi e certi e invece lentamente si riducono fino a svanire». E indubbiamente «grande» e «certo» il premio Racalmare lo fu fino a poco tempo fa, grazie alla volontà di Sciascia di dar vita, assieme a Gaspare Agnello, a un riconoscimento che fosse lontano mille miglia dai polverosi salotti della critica letteraria.
Istituito nel 1980, il premio è stato assegnato, tra gli altri, a Matteo Collura, a Manuel Vásquez Montalbán, a Vincenzo Consolo, Luisa Adorno, Gesualdo Bufalino. «Non chiamate giurati che vengono da fuori, giornalisti o docenti universitari, tenetelo tra di voi, come se fosse un premio di famiglia»: questo accorato appello di Sciascia però, a quanto pare, è stato preso troppo alla lettera dal commissario straordinario del Comune di Grotte, Antonio La Mattina, il quale un bel giorno decide di rimuovere dalla presidenza Vincenzo Consolo, di estromettere i consulenti del premio, Natale Tedesco, Antonio Di Grado, Luisa Adorno e Aldo Scimè, e di nominare come presidente onorario, non si sa bene in base a quali criteri, Fabio Granata, assessore regionale ai Beni culturali, inserendo nella nuova fantomatica giuria Antonio Cimino, Ignazio De Francisci, Luigi Restivo, sindaco di Racalmuto, Felice Cavallaro e Aldo Scimè, che però ha subito rifiutato.
Il premio, per statuto, prevede come presidente un uomo di cultura di statura nazionale; per cinque edizioni ebbe infatti la presidenza di Leonardo Sciascia, seguito da Gesualdo Bufalino e negli ultimi anni da Vincenzo Consolo, il quale della sua estromissione non è ancora stato ufficialmente informato. «Finora - spiega lo scrittore - non ho ricevuto alcuna comunicazione. Sono stato informato solamente dalla lettera di un amico. Riguardo a questa situazione incresciosa e alla sua dinamica, penso che si tratti di metodi che, prima di essere semplicemente offensivi, sono fascisti, oppure mafiosi. Meglio ancora, sono fascisti e mafiosi insieme. Evidentemente siamo in presenza di un gesto anticulturale e incivile, offensivo nei riguardi della memoria di Sciascia. Per il resto, i premi letterari non hanno più alcun senso. Il mio amico Zanzotto dice che i riconoscimenti servono solamente ai padroni, ai potenti, per dire: "Oh, guarda quel pitocco lì. Diamogli un premio"». Il "pitocco" di turno a cui è stato assegnato quest´anno il premio Racalmare si chiama Andrea Camilleri: viene subito da pensare a un altro premio, il Mondello, attribuito di recente all´autore de "Il Re di Girgenti". Si tratta forse di un caso di emulazione? A Consolo questo non interessa: «Una volta - aggiunge - hanno invitato Vittorini a un convegno in Sicilia. Quando seppe che avrebbe partecipato anche un certo Federico De Maria, se ne andò indignato gridando: "Tenetevi il vostro De Maria". Da parte mia, dico: "Si tengano i loro Camilleri"».
Intanto, il Comune di Grotte fa sapere che la manifestazione di consegna del premio, che si sarebbe dovuta tenere domani, è stata rinviata a data da destinarsi, a causa della posticipazione della cerimonia di inaugurazione del teatro comunale di Racalmuto. Infatti Camilleri, che sarebbe andato a ritirare il premio in occasione del suo arrivo a Racalmuto per inaugurare il teatro, non potrà essere presente. Ma a questo punto, più che rinviare il premio, sarebbe il caso di sospenderlo e di stilare tristemente il suo necrologio.
Salvatore Ferlita