Col prestigioso premio letterario "Racalmare Leonardo Sciascia - Città
di Grotte" è andata a finire «a coda di sorcio», per
usare un´espressione dello scrittore di Racalmuto. Finiscono a coda
di sorcio quegli «affari» che apparvero «grandi e certi
e invece lentamente si riducono fino a svanire». E indubbiamente
«grande» e «certo» il premio Racalmare lo fu fino
a poco tempo fa, grazie alla volontà di Sciascia di dar vita, assieme
a Gaspare Agnello, a un riconoscimento che fosse lontano mille miglia dai
polverosi salotti della critica letteraria.
Istituito nel 1980, il premio è stato assegnato, tra gli altri,
a Matteo Collura, a Manuel Vásquez Montalbán, a Vincenzo
Consolo, Luisa Adorno, Gesualdo Bufalino. «Non chiamate giurati che
vengono da fuori, giornalisti o docenti universitari, tenetelo tra di voi,
come se fosse un premio di famiglia»: questo accorato appello di
Sciascia però, a quanto pare, è stato preso troppo alla lettera
dal commissario straordinario del Comune di Grotte, Antonio La Mattina,
il quale un bel giorno decide di rimuovere dalla presidenza Vincenzo Consolo,
di estromettere i consulenti del premio, Natale Tedesco, Antonio Di Grado,
Luisa Adorno e Aldo Scimè, e di nominare come presidente onorario,
non si sa bene in base a quali criteri, Fabio Granata, assessore regionale
ai Beni culturali, inserendo nella nuova fantomatica giuria Antonio Cimino,
Ignazio De Francisci, Luigi Restivo, sindaco di Racalmuto, Felice Cavallaro
e Aldo Scimè, che però ha subito rifiutato.
Il premio, per statuto, prevede come presidente un uomo di cultura
di statura nazionale; per cinque edizioni ebbe infatti la presidenza di
Leonardo Sciascia, seguito da Gesualdo Bufalino e negli ultimi anni da
Vincenzo Consolo, il quale della sua estromissione non è ancora
stato ufficialmente informato. «Finora - spiega lo scrittore - non
ho ricevuto alcuna comunicazione. Sono stato informato solamente dalla
lettera di un amico. Riguardo a questa situazione incresciosa e alla sua
dinamica, penso che si tratti di metodi che, prima di essere semplicemente
offensivi, sono fascisti, oppure mafiosi. Meglio ancora, sono fascisti
e mafiosi insieme. Evidentemente siamo in presenza di un gesto anticulturale
e incivile, offensivo nei riguardi della memoria di Sciascia. Per il resto,
i premi letterari non hanno più alcun senso. Il mio amico Zanzotto
dice che i riconoscimenti servono solamente ai padroni, ai potenti, per
dire: "Oh, guarda quel pitocco lì. Diamogli un premio"». Il
"pitocco" di turno a cui è stato assegnato quest´anno il premio
Racalmare si chiama Andrea Camilleri: viene subito da pensare a un altro
premio, il Mondello, attribuito di recente all´autore de "Il Re di
Girgenti". Si tratta forse di un caso di emulazione? A Consolo questo non
interessa: «Una volta - aggiunge - hanno invitato Vittorini a un
convegno in Sicilia. Quando seppe che avrebbe partecipato anche un certo
Federico De Maria, se ne andò indignato gridando: "Tenetevi il vostro
De Maria". Da parte mia, dico: "Si tengano i loro Camilleri"».
Intanto, il Comune di Grotte fa sapere che la manifestazione di consegna
del premio, che si sarebbe dovuta tenere domani, è stata rinviata
a data da destinarsi, a causa della posticipazione della cerimonia di inaugurazione
del teatro comunale di Racalmuto. Infatti Camilleri, che sarebbe andato
a ritirare il premio in occasione del suo arrivo a Racalmuto per inaugurare
il teatro, non potrà essere presente. Ma a questo punto, più
che rinviare il premio, sarebbe il caso di sospenderlo e di stilare tristemente
il suo necrologio.
Salvatore Ferlita